182 – goodbye

C’è chi mi ha detto di prendere la rincorsa e saltare al livello successivo;

C’è chi mi vede già in cima alla bandierina:

1779866_10203516588020069_1557442999_n

C’è chi mi ha mandato inglesissimi “Whishing you all the best.”, con tanto di koala:

1796620_10151997339178806_236952146_n

C’è chi ha prodotto e mi ha regalato strani santini:

1011074_10152248931222229_937262201_n

C’è chi mi ha augurato di andare e stenderli tutti:

1443_10203161285461072_752895976_n

C’è chi pensa che il McDonald abbia chiuso perché io – affezionato cliente – lo stavo per abbandonare;

C’è chi mi ha fatto un regalino veramente apprezzato, soprattutto per la dedica così engaging:

1794508_10152249195542229_216026366_n

Chi mi ha mandato cuori confermandomi di essere sulla strada giusta:

1146539_10202599709927655_535729632_n

C’è chi mi ha salutato con le lacrime agli occhi (e ne ha fatte scendere anche a me);

E poi ci sono io, che ho chiuso il tutto con un “So goodbye, and thanks for all the fish (semicit.) ” e un aperitivo semi improvvisato con quei pochi che potevano.

E quindi è ufficiale: quei 2 anni 2 mesi e 5 giorni in cui è successo di tutto sono finiti.

E porterò nel cuore un bel po’ di ricordi, cose belle e brutte, cose importanti e cose stupide, tra la fatica di quattro traslochi di stanza, le feste (troppo) alcoliche e le creatività degli inviti sempre al top, tutte le sigarette (non?) fumate, i caffé, il cacio e pepe e il sopracciglio sempre alzato, gli aperitivi, i pranzi e le cene, i fotoMantaggi, il “colpire qui con la testa”, i timer e chi non li faceva partire, l’odore di cervelli fritti, i poveri concetti strettati, i tanti post-it, i cuori e gli unicorni, il piattone e lo sfocatone, le mail con animaletti pucci, i gioielli commestibili di Gino, i crash di photoshop, i file cancellati dal server, il fluidifica, la guerra per la mayorship su 4sq, quella fantastica colorrun, i “lori, c’è posta per te”, le urla dalla stanza di fronte e gli sghignazzi da quella a fianco, il tardare tanto da porter salutare l’omino delle pulizie o quella volta che sono arrivato per primo la mattina e mi son trovato una porta mezza sventrata, le lunghe liti per decidere i colori delle pareti di una stanza che presto non sarebbe stata più nostra, il soldi regalati al McDonald che ha chiuso, le infografiche, i corgi e darcytheflyinghedgehog, quel 4° piano sbagliato e la peste bionda del 5°, la macchinetta del caffé che si bloccava sempre e le “ora butto tutte le schiscie dalla finestra!”, il “caricami ho fame” e tutti i post-it a forma di cuori con su disegnati dei cuori e altri importantissimi messaggi, le colazioni e le infinite scuse per mangiare una torta insieme, le amicizie più o meno profonde e le confidenze che ne derivano.

So goodbye, and thanks for all the fish (semicit.)

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.