Sabato, domenica, lunedì

Alla fine non sono abituato a giornate come queste.

Sabato ho comunque avuto casa piena di gente, ho fatto del mio meglio per offrire un aperitivo casalingo di quelli buoni e come sempre sono state tante, troppe le risate, soprattutto giocando a quella droga perfetta che è TowerFall.

E alla fine non capisco perché ci sono rimasto così male per quel tasso del 100% di assenza di quel determinato gruppo di amici. Non capisco perché mi ostino a vedere dell’amicizia o per lo meno una volontà di vedersi, quando invece – a conti fatti – non sembra esserci. Devo rassegnarmi, smetterla di rimanerci male e, veramente, fare un po’ di potatura. Perché non ha tanto senso a continuare con un rapporto di amicizia a senso unico, no?

Poi è arrivata la domenica: svegliato tardi, troppo tardi, un 5km di corsa a meno di 5’/km, la corsa a recuperare l’amica bergamasca, il salto volante in pasticceria e poi su al ristorante. Un menù di solo pesce fatto apposta per l’occasione. Tutto buono, buonissimo. E compagnia ovviamente eccezionale.

E la cosa più bella non è solo la felicità o i sorrisoni™ stampati in faccia come un ebete. È anche leggere poi certi status su Facebook che ti riempiono il cuore e ricevere poi messaggi dopo, quando tutto è finito. Perché vuol dire che è stata una bella bellissima giornata non solo per te, ma anche e soprattutto per gli altri. E sei ancora più felicione™.

Poi arriva il lunedì a rovinare tutto, ma qui è meglio non parlarne.

 

 

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