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It has been a long, long day for a shopaholic like me

Mattina decisamente intensa, in quel di milano.

Cuctus Pups rosso di Tokidoki:

Cactus Pups rosso by Tokidoki

7,20€, in contanti


Camicia viola di Zara:

Camicia viola di Zara

24,90€, con Mastercard


Cintura 100% cuoio di Zara:

Cintura di Zara

24, 90, con Mastercard


Polo a righe di Zara:

Polo di Zara

24,90€, con Mastercard


Cravatta di Nara Camicie:

Cravatta di Nara Camicie

19€, con Mastercard


Cravatta a righe bianche e viola, da Andriew’s Tie:

Cravatta di Andrew's Tie

23€, con Mastercard


Orologio Crystal Clear Digital by Starck di Fossil:

130€, con Mastercard


Pranzo per due da McDonald:

12,60€, col bancomat


Due SIM Tutto 3:

Due sim Tutto 3

20€, con Mastercard


Pila sostitutiva per il vecchio orologio Fossil:

Pila sostitutiva vecchio Fossil

7€, con Mastercard.
Errore nella transazione, pagamento rifiutato.

7€, con il bancomat.


Felicità quanto basta e ottima compagnia:

non ha prezzo.

Ci sono cose che non possono comprare.

Per tutto il resto, c’è Mastercard.

L’attacco a Morgan Hill

Degli aggressori non identificati, la notte del 9 aprile, hanno tagliato 8 cavi in fibra ottica in alcuni pozzetti della città di  Morgan Hill (California del Nord, 33,556 ab.).

Voi direte.. vabbè. Sarà solo saltata l’adsl a qualcuno. Già:

Gli effetti, invece, sono stati devastanti. La città di Morgan Hill e parte di tre contee confinanti hanno perso il servizio di emergenza (il 911), le comunicazioni di telefonia mobile cellulare, i telefoni fissi, la rete DSL (internet) e varie reti private, le comunicazioni con i pompieri, gli antifurti remoti, i bancomat, i terminali delle carte di credito e il monitoraggio dei servizi di pubblica utilità. Inoltre, alcune risorse che non avrebbero dovuto esserne affette, come la rete interna dell’ospedale locale, hanno dimostrato di essere dipendenti da risorse esterne, lasciando per una giornata l’ospedale a cavarsela con le carte.

Il commercio è stato interrotto in un corridoio di 100 miglia intorno alla comunità, da San Jose a Gilroy e Monterey. I contanti sono stati re per un giorno mentre bancomat e carte di credito erano fuori uso e molti si sono trovati senza il denaro sufficiente per acquistare beni essenziali. I lavoratori dei servizi dipendenti dalle comunicazioni sono stati mandati a casa e le numerose aziende che gestiscono le operazioni just-in-time per l’agricoltura non potevano comunicare.

In altre parole, l’area era stata isolata dall’internet circostante.

Il movente dell’operazione è oscuro. Si è pensato a un furto a causa dell’interruzione degli allarmi remoti, ma nessun furto è stato commesso. A un tentativo di manipolare il mercato, ma non è emerso niente di strano. Al terrorismo, ma niente è accaduto. Alcuni pensano a una vendetta di ex lavoratori delle comunicazioni, data la conoscenza necessaria per una azione di tal fatta.

O forse, in fondo, è solo una prova…

E sarà. Ma quell’in fondo è solo una prova mi fa semplicemente venire i brividi.

Via MG Blog

Svezia: commissioni per l’uso del bancomat

Ok. Ho provato a ricompilare il form su WeBank e questa volta, dopo neanche un’ora, mi hanno risposto.

La Svezia viene considerato a tutti gli effetti un paese fuori “Area EURO”, intesa ovviamente come valuta, quindi viene applicata una commissione del 2% per ogni operazione effettuata con il bancomat (tranne nel caso dei prelievi in cui viene applica un minimo di 3,62€).

Per quello che riguarda la carta di credito, devo invece contattare direttamente il servizio clienti dedicato, anche se è comunque emessa da loro.

Io adoro la mia banca!

Oggi ho chiamato il customer care della mia banca. Anzi, no, per la precisione ho semplicemente prenotato la chiamata e poi mi hanno contattato loro.

La domanda, semplice semplice, era capire la presenza di eventuali commissioni per le operazioni effettuate in Svezia, sia con bancomat che con carta di credito.

Illustro il mio dubbio e la gentile signorina, che come prima cosa si sincera di chiedermi se mi riferivo al bancomat o alla carta di credito. Rispondo entrambe.

Al che mi risponde che basta controllare le condizioni della mia carta o del mio bancomat! E posso farlo anche io andando sul sito e cliccando qui, qua e là. Ovvio!

Rispondo sì, avevo visto le condizioni sul sito, ma il mio dubbio nasce dal fatto che sarò comunque in Europa, in Svezia usano ancora la loro moneta locale.

E così ha iniziato a rispondermi con una serie infinita dipende.

Ma da cosa? – Beh, se per esempio preleva, dipende se preleva le Corone o gli Euro!

Ma io in realtà mi riferivo alle operazioni POS. – Beh, ma allora dipende da come le fanno l’operazione.

Ah, sì, ok, grazie mille, buona giornata.

E ho riagganciato.

Ritenta e sarai più fortunato. Dipende.

Odio (elettronico)

Oggi.

La mia prima Moleskine.

Un acquisto un po’ turbolento, di corsa, alla Mondadori vicino all’ufficio prima di iniziare a lavorare. Scelta (anche se le mini-mini-mini-Moleskine mi tentavano un sacco?) e pagata. 

Poi l’idea che potevo comprare qualcosina per Love. Non propriamente il regalo, ma qualcosa che può far comodo ad entrambi :P. 

Così rientro in negozio, punto lo scaffale, prendo (con un po’ di dubbi), compro e.. non pago, visto che la carta di credito (usata 3 secondi prima) non funziona più. E no, è impossibile che io abbia superato il massimale. E vado (grrrr) di bancomat, che funziona.

Poi lavoro. Lavoro. E ancora lavoro. 

Poi pausa. Mi fermo al bancomat: macchinetta decide che la mia carta (il bancomat, usato un paio di ore prima in negozio) non è valida e con disgusto me la sputacchia fuori. 

Rimango ancora con zero euri nel portafoglio e un po’ di debiti con i colleghi, visto che non riuscivo neanche a pagarmi caffè e brioches. (No, non mi danno più i Ticket, per chissà quale motivo).

Però carta e bancomat che fanno le bizze nel giro di poche ore, praticamente il giorno prima di partire per Atene e la Grecia, non è (affatto) un buon segno.

Domani urge una visitina in banca.