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Riprova, annulla, tralascia

Ed eccomi qui.

A scrivere dei miei soliti patemi e improvvisi sbalzi di umore e di volontà.

E già immagino voi, lì che vorrete prendere qualcosa e lanciarmela addosso per farmi tornare a ragionare.

Ma non ce la faccio.

Saranno le troppe cose da fare, i millemila libri da studiare (in neanche 3 mezze giornate, visto che l’altra metà è occupata dal lavoro), l’atmosfera irrespirabile di casa, ma non ce la faccio.

O forse non ce la voglio fare, non voglio fare sforzi e voglio arrendermi, visto che è troppo difficile e forse ben oltre le mie possibilità quello che mi sono messo in testa di fare.

Ho chiesto aiuto, ho delegato un po’ di cose da fare, ma adesso sono di nuovo da capo.

E la cosa è ancora più grave, pensando al fatto che forse, sono rimasto con matematica. Quella matematica che la segreteria non ha voluto riconoscere come credito formativo, quella matematica che non riuscivo a frequentare (e dare i parziali) per il lavoro. Bene, ora sembra sia saltato fuori che non avendo dato i parziali non potrò fare l’intero.

Bene, vivissimi complimenti a me che pensavo che le cose funzionassero logicamente come da altre parti, che non vedendo nulla che dicesse il contrario non mi sono preoccupato della fattibilità, complimenti a me che ora mi ritrovo con un esame in più da dare l’anno prossimo.

E così è l’ennesima cosa che si aggiunge all’ansia delle cose da fare, all’elenco delle cose che non vanno e che forse potevano andare diversamente.

È il famoso imprevisto che non deve esistere. Anzi, è il secondo imprevisto che non deve esistere. Il secondo, dopo la questione informatica (addio 30 e lode).

E queste cose sono deleterie, perché fanno rifrullare nella mia testa la presunzione di ha già un lavoro e sa di saper fare bene quello che sa fare.

Che ci faccio di nuovo tra i banchi? Ha senso trattare con persone che considerano un perfetto imbecille che nulla sa? Con persone che parlano così, in astratto, di concetti inutili che poi non vanno neanche ad applicare? Sarà che non sono per nulla soddisfatto delle materie di questo secondo semestre, ma mi domando se ora, la scelta del Politecnico, sia quella giusta, per me.

Sicuramente lo sarebbe stato 4 anni fa. Ma ora?

checkSet

Che poi, uno che alla terza lezione di “Flash” (non si chiamava mica Action Script!?) si presenta con questo codice:

go.addEventListener(MouseEvent.CLICK, union); function intersect(e:MouseEvent) { var first=set1.text.split(" "); var second=set2.text.split(" "); if (! checkSet(first)||! checkSet(second)) { output.text="wrong inputs"; return; } var intersect = new Array(); for (var i = 0; i<first.length; i++) { for (var j = 0; j<second.length; j++) { if (first[i]==second[j]) { intersect.push(first[i]); break; } } } output.text=intersect; } function checkSet(v:Array) { for (var i = 0; i<v.length; i++) { for (var j = i; j<v.length; j++) { if (i!=j) { if (v[i]==v[j]) { return false; } } } } return true; } function union(e:MouseEvent) { var first=set1.text.split(" "); var second=set2.text.split(" "); if (! checkSet(first)||! checkSet(second)) { output.text="wrong inputs"; return; } var union = new Array(); for (var i = 0; i<first.length; i++) { if (!isIn(union,first[i])) { union.push(first[i]); } } for (var i = 0; i<second.length; i++) { if (!isIn(union,second[i])) { union.push(second[i]); } } output.text=union; } function isIn(v:Array, el) { for (var i = 0; i<v.length; i++) { if (v[i]==el) { trace(v[i]+","+el); return true; } } return false; }

…e ha pure il coraggio di pubblicarlo online, senza neanche una riga di commento, spiegazione, titolo dell’esercio. E pubblica pure i file di progetto, ovviamente in versione CS4 apribili solo dalla CS4, come se tutti avessimo la CS4.

Beh, voi cosa gli fareste?

Io per la verità ho qualche idea. Ma domani devo dare il suo esame.

Meno peggio del previsto

Che poi, in realtà, è andata decisamente meglio del previsto.

Siamo partiti alla lontana, presentando le altre cose che avevamo già fatto.

E gli occhi della prof che si illuminavano e continuava a dire alle assistenti (e all’altro professore) che avevamo fatto questo e quello.

Spiegazione della scatola, visione dei Flipbook, delle matrici, lattici e selezione dei timbri.

Per poi passare alla selezione delle texture stampate su carte speciali. Ed è rimasta estasiata.

Poi è arrivato il mio turno, esponendo la parte della griglia. Non so come mi sono inventato che abbiamo realizzato una griglia semplice, pulita, senza fronzoli per dare priorità al contenuto. La stampa su una carta panna richiama il cartone interno del contenitore e la trama evidente genera imperfezioni nella stampa, richiamando il lavoro analogico precedentemente svolto. E l’ho detto tutto di seguito, senza fiatare, con la prof. che si esaltava man mano che girava le pagine.

Boh.

È rimasta soddisfatta.

Tutto è bene quel che succede bene.

E mi raccomando, studiate bene per l’orale!

Giornate

La giornata, lavorativamente parlando, non è stata delle migliori.

Arrivato a casa, tardi, causa partita da aspettare.

Uno spuntino per calmare la fame.

Un veloce sguardo al reader per distendermi un po’.

Ed ecco. Click. L’icona di Illustrator che saltella.

Vediamo di finire i file per l’esame di domani.

Sonno, tanto sonno.

E voglia di staccare da tutto e tutti e stare finalmente tranquillo senza pensieri.

Videogiochi ai raggi X: un approfondimento su tecnologie e processo di sviluppo

Ovviamente, l’unica volta che il Politecnico organizza una conferenza che mi interessa, non riesco ad andarci.

Visto che giovedì ho lezione tutto il giorno in Bovisa e la conferenza sarebbe in pausa pranzo.. a Leonardo!

Marco Mazzaglia – Milestone – dalle 12 alle 14 (2 ore)
Sala conferenze del Dipartimento di Elettronca e Informazione
Quali tecnologie si trovano all’interno di un videogioco? Come queste sono utilizzate? Con una prova sul campo, il seminario sarà l’occasione per analizzare e scoprire che il videogioco contiene tematiche che si affrontano nella quotidianità del percorso formativo universitario.Quali sono i metodi di analisi? Quali sono gli strumenti utilizzati durante la fase di sviluppo di un videogioco? Sarà proposto ai partecipanti e esaminato un caso reale avvenuto durante lo sviluppo di un prodotto in commercio.Il seminario fornisce l’opportunità di conoscere da un altro punto di vista l’oggetto videogioco che appassiona e tiene incollati allo schermo nelle nostre giornate. Marco Mazzaglia si e’ laureato in Scienze dell’Informazione all’Università degli Studi di Torino, si è occupato di intelligenza artificiale, architetture per il web e sistemi gestione flotte/localizzazione satellitare per enti ministeriali, Banca d’Italia e le Forze dell’Ordine. Attualmente è IT Manager presso Milestone; in questo contesto si occupa della gestione dei sistemi di sviluppo e del gioco online.

Which are the technologies inside a videogame? How are they used? This seminar wants to analyze and discover that videogames contain issues relevant to your studies. Which are the method of analysis? Which are the instruments used during the development of a videogame? A real case will be discussed.

Voce del verbo rammentare, parte II

Dopo una nostra mail sul fatto che no, non ce lo stava rammentando, ma ce lo stava dicendo per la prima volta, ecco che Miss Organizzazione cambia idea!

Avete ragione!
Un refuso nel programma però… ma va bene cambio subito in bacheca e spargete la voce: niente orale…
Portate però il materiale che ho appena inserito per l’esercitazione con Claude e i progetti dei flipbook (e dell’autoritratto se l’avete già un poco pensato). Ditemi se qui siete tranquilli.
Grazie per la segnalazione. Mi spiace solo che affronterete i libri tutti insieme nella terza prova.
Attendo vostre!

Bene. Ora c’è solo da pensare al flipbook