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The New Yorker cover

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Quella qua sopra è la cover del numero di Giugno del New Yorker, disegnata da Jorge Colombo sfruttando l’applicazione Brushes con un iPhone.

“The best feature of it is that it doesn’t feel like something that was done digitally; quite the opposite,” said Françoise Mouly, the art editor for The New Yorker. “All too often the technology is directed in only one direction, which is to make things more tight, and this, what he did very well, is use this technology for something that is free flowing, and I think that’s what makes it so poetic and magical.”

Questo invece il lancio ANSA:

WASHINGTON, 25 MAG – Difficile dire se diverrà un oggetto da collezionisti, come le celebri copertine disegnate in passato da Saul Steinberg, ma la ‘cover’ dell’ultimo numero della rivista New Yorker segna comunque una svolta: è la prima a essere stata realizzata interamente con un iPhone. L’artista Jorge Colombo ha disegnato una tipica scena di Manhattan, uno scorcio di Times Square con un carretto per la vendita degli hot dog. Ma è la modalità che ha utilizzato a essere innovativa. Colombo ha trascorso un’ora fermo di fronte all’ingresso del Museo delle cere di Madam Tussaud, nel cuore della città, e ha tratto ispirazione dalla scena di vita quotidiana per realizzare il proprio lavoro. Niente tavolozza, tempere e pennelli, però: solo un iPhone dotato del programma ‘Brushes’ per realizzare disegni. “Tra gli altri vantaggi – ha raccontato sul sito web del New Yorker, presentando la copertina – permette di disegnare senza essere notato: la maggior parte della gente pensa che tu stia controllando le mail”. Il magazine ha pubblicato online anche un video che ricostruisce le fasi della creazione della copertina. Fin dalla sua fondazione nel 1925, il sofisticato New Yorker ha fatto delle proprie copertine oggetti d’arte che spesso vengono riprodotti su poster e in volumi. L’autore più celebre resta Steinberg, con 82 copertine e centinaia di disegni per le pagine interne. La sua cover più famosa è probabilmente ‘View of the World from 9th Avenue’, un’opera del 1976 che mostrava un’insolita prospettiva del mondo visto da Manhattan. (ANSA).

via NY Times
via Ansa

Älska Alcazar!

QX Cover Alcazar

Direttamente da QX.se. Per l’invidia di SuperPop, che a breve pubblicherà un post simile. Gli Alcazar, per la presentazione del loro ultimo album, l’ottimo doppio Disco Defenders, sono sulla copertina del freepress svedese. Un servizio fotografico in total white & pink e qualche (piccolo) tocco di stravaganza.

QX disco defenders

Qui il pdf con tutto il giornale, mentre cliccando sulle foto si apriranno in alta risoluzione 🙂

E qui una canzone di Disco Defenders che mi piace un sacco [audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/04/1-10-funkytown.mp3|titles=Funkytown|artists=The Alcazar]

Stephens Brothers: anche il principe William approverebbe

Stephens Brothers: Understatement
Stephens Brothers: Understatement

The English cut.
Inevitably, a bit of a fashion understatement.

Stephens Brothers: Prince William
Stephens Brothers: Prince William

Let’s just say, Prince William would approve.

Stephens Brothers: Grey
Stephens Brothers: Grey

A bit like the London weather.
Available in seven shades of grey.

Stephens Brothers: Faux Pas
Stephens Brothers: Faux Pa

Any more colour and it would be a faux pas in England.
Or then, a suit in France.

Ed infine, la migliore:

Stephens Brothers: Italians
Stephens Brothers: Italians

The Italians may get the pop stars and the footballers, but their managers still come to us.

E il bello è che questa campagna pubblicitaria, assolutamente English, molto bella per la fotografia, arriva direttamente da uno studio di Mumbai.

Advertising Agency: ideas@work, Mumbai, India
Creative Directors: Zarvan Patel, Prashant Godbole
Art Director: Manoj Gorde
Copywriters: Roy Abraham, Kartik Smetacek
Photographer: Tejal Patni
Published: October 2008