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In breve, che son debilitato

E niente, son qui a casa con 39 di febbre, esattamente come l’anno scorso, proprio in concomitanza con il Salone e il Fuorisalone.

E così anche quest’anno me lo perdo, però sono riuscito a godermi la giornata di martedì: la conferenza di Interni Think Tank in Università Statale, moderata da un grandissimo Philippe Daverio. Le installazioni, decisamente interessanti. La corsa per recuperare il 50mm per la Canon. Il Camparitivo al nuovo Design Bar della Triennale disegnato interamente da Matteo Ragni. E poi un veloce incontro prima con Manu, poi William Perry. Una persona che ho sempre apprezzato. E conoscerla finalmente dal vivo, beh, non fa che confermare quel che ho sempre pensato di lei.

Più Camparitivi gratuiti per tutti, meno febbre per me, un po’ di foto su Flickr per voi e la promessa che forse parlerò meglio di tutto quando starò meglio e avrò tempo.

I need U from the salone/fuorisalone

Questo è un palese ultiizzo privato di spazio pubblico. Ma prometto che non lo faccio più. O forse sì?

Come già accennato, partecipo anche io al progetto “Milano Moleskinabile“, ma causa lunga e prolungata malattia sono stato chiuso in casa (e ci starò praticamente fino alla consegna del progetto) e mi son perso ogni momento del Salone/Fuorisalone.

Così ho pensato di rendere la mia Moleskine una veloce carrellata sul “Salone visto con gli occhi degli altri”, utilizzando ogni tipo di materiale correlato (foto/parti di brochure/disegni/commenti), anche in formato digitale, che poi mi occuperò io di trasferire con tecniche variabili sulla Moleskine.

Ad ogni materiale, sarà dedicata un pagina, con anche alcune informazioni sull’autore: mi piacerebbe tanto avere foto, nome, nick, età, lavoro, bio di una riga, sito internet/blog e un commento sul materiale (positivo o negativo)

Al fine dell’utilizzo di materiali di altri, ricordo che il progetto è – dal mio punto di vista – senza fini di lucro: se vinco, al massimo espongono la mia Moleskine in uno dei Detour Moleskine in giro per l’Italia (Mondo?) e tanta tanta tanta (si spera) fama.

E ogni materiale utilizzato, come già anticipato, verrà attribuito al legittimo proprietario e ogni dato del proprietario che vorrei pubblicare potrà essere omesso, tranne (per favore) il commento sul materiale, che – bene o male – dovrebbe essere un elemento molto importante nel progetto.

Sulla mia Moleskine porrò una licenza Creative Commons di attribuzione / distribuzione allo stesso modo:

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cc-by-saThis license lets others remix, tweak, and build upon your work even for commercial reasons, as long as they credit you and license their new creations under the identical terms. This license is often compared to open source software licenses. All new works based on yours will carry the same license, so any derivatives will also allow commercial use.

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Una volta finito il lavoro, mi preoccuperò di fare le scansioni e caricarle online, con l’ennesimo post proprio con su questo stesso blog e con un immancabile Flickr Album.

Se volete darmi una mano, potete contattarmi all’indirizzo: mail @ meornot . net ma vi chiederei gentilmente di farlo il prima possibile, vista la vicina dead line della consegna dell’elaborato.

Moleskine + PoliMi + Fuorisalone

Il giorno prima della partenza per Stoccolma, in università ho assistito ad uno speech con Moleskine.

Milano Moleskinabile 2009Ci hanno infatti illustrato un progetto sul fuori salone: Milano Moleskinabile. Usare un Japanese Album per documentare con foto, disegni, depliant, pensieri il Salone del Mobile in corso in questi giorni a Milano e il Fuorisalone, tutto l’insieme di eventi in giro per Milano (ma soprattutto in via Tortona), fuori dai padiglioni della fiera. Eventi, esposizioni temporanee, aperitivi, conferenze.

Dopo aver illustrato il progetto, la signora Moleskine, responsabile dell’ufficio marketing, ha illustrato brevemente la vita di Moleskine, le origini, le attività, i siti online (MoleskineCity), le iniziative (devo andare in Feltrinelli, piazza Piemonte per il MyDetour!), oltre a anticipazioni sulla linea futura, caratterizzata dal grande formato A4 e A3.

L’iniziativa è interessante ed è stata realizzata per il terzo anno consecutivo. Le Moleskine consegnate agli studenti sono praticamente regalate, l’unica cosa chiesta in cambio è di usarla, viverla, e poi scannerizzarla e concederla per la mostra: un’insieme di moleskine appese al soffitto, un insieme di lingue di carta che raccontano attimi di design.

E il bello è che io riuscirò a fare ben poco. Causa malattia non posso partecipare attivamente. E mi scoccia, sì per il progetto, ma soprattutto perché questa è la settimana più importante per un designer a Milano. Questa è la settimana in cui Milano finalmente vive 24 ore su 24. Questa è la settimana in cui compare un po’ di design a Milano. La definiamo capitale del design, ma a Milano il design dov’è? Non è negli uffici pubblici (sedie e arredamenti orribili, scomodi e via dicendo), non è in giro per la città (panchine? panettoni? fermate autobus?); forse qualcosina si trova nei bar, negli uffici, nei negozi. E il confronto con una città come Stoccolma è lampante da questo punto di vista. Il design era ovunque. Ogni cosa era design, ottima, bella, al posto giusto. Ma al di là dell’aspetto estetico, il design è il progetto del prodotto, della sua qualità, della sua usabilità da inserire nel suo contesto, che sia un ufficio, un bar o la panchina nella pensilina dell’autobus. E non parliamo del design funzionale dei musei. Che con quelli italiani non c’è paragone.

Considerazioni in parte fatte dal/rubate al Byb, passeggiando con febbre per le vie di Stoccolma