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No, non me ne sono dimenticato

Ah, tra l’altro ieri ho anche avuto modo di conoscere di persona Halfblood e Samantho.

Giusto un incontro veloce, organizzato in 3 secondi (W twitter!).

L’incontro in Duomo, in una giornata bellissima, poi un giro rapido di shopping. Prima alla Fnac, poi ad H&M, poi da Alcoot, poi.. beh, sono scappato, rischiando di finire nel Darty sotto San Babila anziché alla stazione della metropolitana.

Un incontro piacevole, veramente. Da ripetere assolutamente con più calma, seduti ad un tavolo di un ristorante o di una pizzeria. E c’è già un mezzo progetto, per sperimentare un ristorante giapponese. Però é complicato da organizzare. Qualcuno (con tutti i suoi buoni motivi: non mangia pesce) potrebbe pure farmi resistenza :P.

Poi, ecco, magari l’ho fatto senza dare troppo nell’occhio, ma ero alla ricerca di una felpa, dopo che neanche da Dirk ho trovato nulla che mi piacesse. Però, ecco, anche da H&M e Alcoot la situazione non era tanto diversa.

Sigh sob.

A questo punto rimane solo Celio, ma le ultime collezioni non mi convencevano. Chissà ora cos’hanno in vendita…

Certo che però.. son strano. Passo dalle felpe di Dirk Bikkembergs a quelle di Celio, senza soluzione di continuità. Coerenza a gogò, eh?

Suonare Bikkembergs

Non ho resistito.
Ho suonato, sono sceso al piano di sotto, ho temuto che non ci fossero più, ma invece c’erano. Ultimo numero. Il mio numero. Yes!

PS: è vero, senza la foto del citofono questo post non ha molto senso. Mai c’era davanti un cavolo di uscere che non mi ha neanche aperto la porta. E non mi piaceva mettermi lì davanti a lui e fare la foto. Ho aspettato che se andasse. Ma niente, era sempre lì.

PPS: del calciatore che vive lì, neanche una traccia. Solo alcune cornici con delle sue foto e degli abum fotografici aperti, disseminati in giro per la casa/vetrina

Da Bergamo a Milano

Altra seratona con gli amici di Bergamo.
Questa volta si giocava in casa, in quel di Milano. Ma ciò non ha portato molti vantaggi. L’infinito ritardo con cui siamo arrivati, una multa presa per divieto di sosta (ma dove? ma perchè?) (e intanto il comune di Milano si è ciucciato 172euri dalle mie tasche nel giro di 7 giorni. Sgrunt!), lo stress di affrontare la follia automobilistica dilagante..
Ma torniamo a noi. Programma del tardo pomeriggio? Beh, un giretto di shoooopping pre-natalizio per il centro milanese, sotto un’odiosa pioggerellina biricchina: incontro con gli altri alle Messaggerie (e la Francy si distingue sempre.. questa volta era tutta sbrillucicosa!), un salto da WhiteStar tra enormi (e bellissimi) libri fotografici ed infine Ricordi sotto la galleria. Ma perchè non c’è più la scatola delle scarpe di Sex and the City? Nota negativa: abbiamo saltato la Fnac (e quindi anche l’acquisto del loro coniglio.. sigh sob, avevo pure già preparato una sorpresina per muuniglio..).

Ma solo perchè il ristorante greco in zona Loreto ci attendeva.
La mia prima volta al greco mi ha pienamente soddisfatto. La cucina, l’ambiente, la compagnia. Ho dato di nuovo prova delle mie doti di animale da conversazione (ma dove?), ma mi sa che Love mi ha battuto. E’ più animale da conversazione di me. Soprattutto su strutture portanti di vetro o di plastica. E nel frattempo.. mi sono pure preso i rimproveri per essere andato da solo alla festa bergamasca di qualche settimana fa. Però, effettivamente, sono il primo a pentirmene. Ma chi lo immaginava che sarebbe stata così bella, divertente ed amichevole? Chi lo immaginava che avrebbe avuto un così forte impatto emotivo su di me?

Ma come non parlare del simpatico animaletto della foto? Non siamo riusciti a capire bene cosa sia. Una razza (o è una manta), dal mantello a fiori, con grandi occhioni sporgenti, pois luccicosi e persino ventosa per fissaggio al vetro. E’ stato amore a prima vista. Peccato che la prima era stata destinata ad altri scopi. Così, grazie alle mie doti di bambinetto (o forse devo dire alla generosità dei bergamaschi?), l’ho ottenuta anche io. “Così quando la vedi ti ricordi di noi”. Beh, non è così facile dimenticare gli amici di bergamo. Ma in ogni caso, come non accettare volentieri questo ausilio alla memoria?

PS: ci hanno pure fatto i complimenti come coppia. Una coppia che, in un’istante non precisato tra il 30 novembre e il 1° dicembre ha compiuto un mese. E ciò ha ovviamente portato ad un apprezzatissimo brindisi, con quel buon vino greco. Ed è bello brindare con chi sa che NON si incrociano i bracci e che ci si guarda negli occhi. Altro che quegli zoticoni che frequent(av)o. Umpf!

Shopping a.k.a. “quando si parla di fortuna, parte 2”

Benissimo.. dopo aver lasciato sconsolato la malefica e disorganizzata concessionaria Opel e aver raggiunto (in qualche modo) il parcheggio di Lampugnano, dovevo semplicemente prendere la metro per arrivare in Duomo, fiondarmi alla Fnac, acquistare un libro, prendere un paio di altre cose.
Beh, metropolitana ferma ore e ore in galleria, libri spostati in fnac e non trovavo più nulla, bancomat che prima non viene letto e poi dice codice errato, telefonino scarico (su cui per sicurezza avevo annotato il codice.. che era giusto!), figure del cavolo, tessera-punti non passata, la Giuly con cui mi dovevo trovare per pranzo che non riusciva a chiamarmi ed io ero in ritardissimo. Una corsa per arrivare al bar, praticamente distrutto e senza fiato. E nel frattempo il casino per tentare di trovare la Cia, che mi aveva mandato un sms per vederci e che avevo letto di sfuggita prima che il nokiastupido morisse. Ma alla fine sono riuscito a contattarla, usando addirittura un telefono pubblico che funzionava addirittura a moneta, leggendo il numero dall’iPod (w l’iSync!!!). Ma perchè non mi è venuto in mente prima? Vabbè, incontro al volo con la Cia, prima anche scappasse a lezione. Poi io sono ri-scappato in centro per fare altri acquisti. E omologarmi al resto del mondo (perchè l’ho fatto?) comprandomi un Eastpack, verdone scuro. Alla fine..l’unico zaino della forma e delle dimensioni che dicevo io, dopo che il Fila si è rotto anni or sono e si è rotto pure quell’oscenità che usavo ora come zaino. E il bancomat dal Tre Esse Sport funziovana! Grrrr. Ritorno veloce in uni, cercando un computer libero e chattare con qualcuno per sfogarmi un po’. Io senza cellulare mi sento morto. Anche non lo uso mica sempre! Nel frattempo si fa tardi è quasi ora di lezione. E – finalmente – vedo la Francy. E come rifiutare un caffè e aggiornamenti reciproci di news? Tanto arrabbiato nero com’ero non sarei mica riuscito a seguire… Poi in Cadorna a recuperare (finalmente) il nuovo abbonamento elettronico ed infine metro, Lampugnano, traffico, coda, traffico, Ghisolfa, imbecilli in strada, casello, telepass che ancora non funziona e redazione.
Faccio un paio di lavori, mi girano le scatole per un paio di cose che scopro all’ultimo (perchè non ho detto che oggi sarei dovuto essere al corso Roland, vero? Ma lasciamo perdere, va…). Ed infine, ore 8:30, casa. Cena. Computer. Blogger. Msn. E poi.. Wii. Ho dei conigli dementi e un super idraulico galattico da provare. Già già.

Shopping shopping

Oggi è stata una strana giornata.
Prima tappa: redazione. Questa settimana c’è da lavorare un po’, visto lo swap da Quark Xpress (lo odio!) al ben più simpatico, usabile, funzionale (e pesante) InDesign CS3. Una manna dal cielo.
Passo in redazione però solo per tappare un buco. E perdo un treno. E perdo il secondo. E rischio pure di perdere il terzo. Ma mi sbrigo e non lo perdo. Ormai LeNord non potranno più fregarmi: si parcheggia dietro la stazione, a due passi dalla scaletta per salire sulla banchina..
E nel frattempo mi accorgo di un sms arrivato ore (e ore) (e ore) prima. Si messaggia un po’. Ed è la mia metà che mi invita al giroIkea che stiamo rimandando da ormai troppo tempo.
Faccio un paio di calcoli e…. beh, ovviamente ho sbagliato treno! Potevo prendere il treno successivo con molta più calma (e magari riuscire a mangiare qualcosa).
Così, arrivato a Milano.. beh, devo prendere la custodia per Leo. Rigorosissimo salto da Mac@work. Hanno un po’ di custiode, le migliori sono (e rimangono) le Tucano. Peccato per il prezzo, salatissimo. Soprattutto il modello valigetta sottilissima (e quindi comodissima) che mi piace tanto. Era arancio metallizzato, ma diceva che le aveva di tutti i colori (che poi sono arancio, nero, grigio). Rivedo la loro favolosa lampada Lego a forma di meletta mangiucchiata. Un giorno o l’altro comprerò anche quella. O manderò qualcuno a comprarmi.
Dico che ci devo pensare per il prezzo.. e al piano di sotto vedo un iPod Touch. Lo provo. Ma è meraviglioso. E’ una figata!! Sarei persino quasi pronto a strisciare il bancomat. Se solo su internet non ho qualche sconto in più. E se solo ci fosse da 32GB, visto che il 16gb mi andrebbe stretto tra musica, foto e video (sai che figata vedersi Heroes, PrisonBreak, Lost in treno? sullo schermo dell’iPod Touch, messo ovviamente in verticale?). E giochicchiando.. mi è venuto in mente un certo:

Music is my boyfriend
Music is my girlfriend
Music is my dead end
Music is my imaginary friend
Music is my kingsize bed
Music’s where I make my friends
Music is my hot hot bath
My music is where I’d like you to touch 


Eccome se aveva ragione. E’ bellissimo!! Inutile dire che ora aspetto al varco l’iPhone. Sperando che esca con qualche contratto decente così.. ciao ciao 3-cambia-tariffe-a-tradimento!
Uscito dal negozio mi dirigo verso Mondadori in centro. Guardo le stesse custiode, hanno più o meno gli stessi prezzi. E vedo lui, il Nabaztag. E lo vedo pure dal vivo, in tutto il suo candore. E scopro che poggia su una base arrotondata: così può oscillare leggermente. Geniale!
Ma la Mondadori non mi convince. E poi manca la figosissima Fnac, dai prezzi gonfiati, ma dalle mille promozioni. E vi avverto che è quello il logo del misfatto.
A parte la disposizione dei reparti completamente cambiati, scopro il nuovo angolo Apple, con molti computer esposti, accesi, un sacco di iPod Nano (e neanche un classic o un iTouch) e con anche persino un macGenius (che in realtà è un ex dipendente del Mac@Work) e il calendario dei seminari organizzati. Vedo la custodia. Vedo il Mighty Mouse Bluetooth. Vedo Lui, di nuovo. Il maledetto “secondo primo coniglio”. E chiedo cosa devo fare per prenderlo o se mi devono fare una bolla. L’addetto mi dice che posso prendermelo e portamelo a casa. E mi ricorda le fondamentali orecchie colorate. Peccato che sono solo rosa, a cuoricini. Fossero state a tinta unita si poteva fare l’investimento.. ma tanto c’ho un plotter a disposizione. Posso personalizzarlo come voglio, io! E così, fregato da tutti questi conigli che mi dicevano “prendimi” e dalla facilità dell’azione.. me lo prendo sottomano. Cerco lo spazio soci, chiedendo la situazione punti… beh, avevo guadagnato il mio BonusDay (che ti danno dopo 1500€ di acquisti :S). Beh.. ovviamente lo richiedo. E mi porto a casa Nabaztag/tag, Mighty Mouse, custodia grigia (che costava leggermente meno che da M@W e leggermente di più che da Mondadori, ma con lo sconto era tutta un’altra cosa!). Poi faccio un giro all’ultimo piano, il piano libreria. A parte la favolosa novella grafica di Frank Miller che puntavo già da un po’ (cavolo, 300 – film – è proprio uguale a 300 – fumetto – !), volevo L’autobiografia di Alice della Gertrude Stein. Ovviamente non c’era, dovevo ordinarla (seeeee). E così vagando carico come un mulo e con tutto in equilibrio instabile passo davanti a una copertina nera e magenta che mi folgora. E tiro su anche quella.

Passaggio (che ormai era un rito) alle casse, tra fogli foglietti tessere, bancomat, Nabaztag messo dalla cassiera in bilico e che rischiare di morire senza neanche nascere. E me ne sono tornato in uni tanto contento. E sicuro di aver speso un sacco di soldi per una cosa utile (custodia), una cosa che potrebbe avere un motivo (mighty mouse.. non mi andava bene un qualsiasi Logitech? no, eh!) e una che è assolutamente inutile. Il libro nero e magenta non si conta perchè la cultura va sempre bene. E’ da notare però che tutto quello che ha fatto scattare la marea di acquisti è stata la cosa assolutamente inutile. E che quindi dovevo assolutamente comprare.

Lezione in uni.. a cui rischiavo persino di arrivare in ritardo. E senza ancora aver pranzato. Doh!
Fine lezione, punto di ritrovo. Si opta per una cioccolata calda. Finalmente pranzo! Ore 18:15 circa.. metro, 10 chilometri di camminata, macchina, 10km in macchina. E siamo all’Ikea.
Ovviamente si punta subito al ristorante svedese. Si cena. Ma lo si fa con così tanta calma (ed era solo un’insalatona gigante che da Richy’s è molto più buona e costosa) che abbiamo perso un sacco di tempo.
Giro per l’Ikea, fermandosi ad ogni cosa possibile e sognando:

  1. di avere una casa enorme da riempire di (alcuni) mobili Ikea. Soprattutto i nuovi modelli della collezione autunno ’07-’08 VINTAGE: divani floreari, lampade con coprilume in tela multicolore, pouff muccati e Billy neri con disegni bianchi.
  2. di lavorare come arredatori Ikea. Ancora meglio. Tutto lo spazio che vuoi, tutti gli accostamenti assurdi possibili. E un costo (per divertirsi) pari a zero. Anzi, renumerato (anche se credo non molto)!!

E di reparto in reparto, passando per miliardi di cose da acquistare (sarà, ma io mi farei un salotto ikea con mobili laccati bianchi, divani in pelle bianchi con angolo.. il tutto su parete rossa. O Blu. No, meglio rossa).
Ovviamente alla fine ci hanno praticamente sbattuto fuori, ma solo dopo aver pagato gli acquisti. E meno male che non ho trovato i poggia polsi/proteggi scrivania in finta pelle. Sennò spendevo soldi pure per quelli! E che sia chiaro. Mica li acquisterei per i miei polsi. Li acquisterei per non far graffiare la superficie inferiore di Leo. Tratto bene i miei bimbi, io!

Fatto un’orario improponibile (ma credendo di essere in orario, non sapendo leggere un orologio con lancette), è arrivato il tempo di dirigersi verso la redazione. Tornando dove tutto è cominciato. E dimenticandosi di passare da casa a prendere due cose tutto sommato piccole e sottili, ma dal grande valore. E continuare la nottata, lavorando. E poi devo arrivare e aggiornare i blog. E poi devo dare vita al coniglio. E tanto domani ho ben un’ora in treno da sfruttare dormendo, cosa voglio di più?

Tutto e niente

Oggi c’è stato il ritorno a lezione in università, dopo una settimana chiuso in casa a studiare, senza mettere il naso fuori neanche per i miei gattoni.. poveri, si saranno mica sentiti trascurati?

Comunque.. una barba di lezione quella di oggi! Sempre a ripetere le solite cose.. e metà aula (di pecoroni) che per principio dice che non ha capito quando la prof chiede se c’era bisogno di rispiegare un argomento di una banalità incredibile (tra l’altro già fatto a statistica.. e lo so pure pure io che non ho ancora seguito il corso interamete/passato l’esame!). E invece con le cose complicate.. tutti zitti… caproni!
Per il resto.. il programma della giornata doveva prevedere lasciare la C’mon (la mia Corsa) dal concessionario, visto che è stata richiamata per un controllo (ma ti pare che io possa essere almeno un po’ fortunato?). Ovviamente le paranoie della genitrice sulla pericolosità del traffico milanese hanno fatto saltare il programma, che prevedeva anche una sosta-Ikea. E a questo a punto, sinceramente.. che se la portino loro dal concessionario, perchè io altri giorni in cui inizio tardi e finisco presto non li ho mica!
Il programma Ikea, ormai saltato, è stato facilmente sostituito con un giretto alle Colonne che portano il mio nome. Scoperto un rossopomodoro da testare assolutamente e visti un po’ di negozietti decisamente interessanti. Tra cui uno che vende anche i prodotti di Tokidoki. Anzi, no.. non è che vende… è lo store ufficiale! E tutti voi ovviamente sapete che Tokidoki è nata dall’estro creativo di un ragazzo italiano.. e ora che c’è anche una linea abbigliamento in collaborazione con Onitsuka Tiger.. voglio la T-shirt! Ma quella con la tigre dalla zanna mozzata!! O al massimo il pupazzetto cagnolino verde con spine Bastardino. Alla modica cifra di 25€. Poco, vero? Però sul sito viene venduto a 12$.. e subito mi sogno di ordinarlo in usa, sfruttare l’euro forte e risparmiarci. Sì, certo: controllo le spese di spedizione e… l’Italia è esclusa!!! Grr.

Tokidoki in Italia è distribuito in esclusiva dal gruppo Fornari

E figuriamoci se con i monomarca presenti (UNO!) permettevano la vendita online.. vabbè, vorrà che prima o poi farò un raid in quel negozio. Certo che però con tutto quello voglio, c’è da spendere un capitale!