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Domani. Monaco?

Tornato dalle vacanze in Grecia (che non ho ancora finito di raccontare, qui sul blog, ops!) sono successi un paio di pasticci, il più grave dei quali scaturito con la “fuga” in campeggio da Love per il pranzo di Ferragosto.

Sì, era stato deciso all’ultimo (giovedì sera) e comunicato all’istante ai miei, che non hanno commentato in alcun modo, tranne poi, il giorno dopo, picconarmi l’uscita di casa con un sacco di storie (assurde), che non capiscono la necessità che ho di vivere queste buffonate/pagliacciate, che le feste si devono trascorrere in famiglia, che li ignoro, che non voglio stare con loro, che non li considero mai e me ne frego di loro..

A parte questo, la giornata è trascorsa benissimo in campeggio, tranne per il brutto tempo.

Il giorno dopo, sabato, mia madre tira fuori il fatto che, ecco, un mio amico è in vacanza con i suoi genitori e non ci voglio andare. Ho ribattutto dicendo che sì, è vero, va spesso in vacanza con i genitori ma… a) è proprietario di una casa al mare b) è proprietario di una casetta in Val d’Aosta c) al momento è in vacanza con madre e Sorella a New York.

Certo, se i miei mi mi proponessero di andare a N.Y., ci andrei anche io, istantaneamente, senza alcun dubbio e mia madre ha ovviamente ribattuto dicendo che non avevo mai detto loro che io volevo andare a vedere New York. Beh, certo.. mi sembrava una vacanza un po’ troppo onerosa da proporre, anche se sono anni che la fissa del capodanno nella Grande Mela (e lo sanno!) e non ho mai insistito più di tanto, vista anche l’entità della spesa.

Non l’avessi mai detto. Perchè ecco, loro lavorano tutto l’anno, i soldi li abbiamo e che si possono pure spendere per qualcosa di importante e di culturale.

Però mi hanno accusato di non essere potuti andare in vacanza perchè io stato per i primi 10 giorni del mese in Grecia. E la casa non deve mai rimanere vuota, che poi entrano i ladri (ma blindata, inferriate e antifurto a cosa servono?). E comunque, a parte i miei 10 giorni di vacanza, Agosto ha altri 21 giorni disponibili e si potevano pure organizzare (anzichè avere la fissa di imbiancare tutta casa)!

Ma la ciliegina è stata che il giorno prima per il pranzo e quindi non siamo neanche potuti andare via per il weekend. Come!? A parte il fatto che finora loro non hanno mai concepito il concetto di “weekend”, quando cavolo pensavano di informarsi/prenotare per Ferragosto? La mattina stessa del 15, visto che fino a giovedì sera non mi hanno detto nulla? Perchè, sì, certo si poteva andare da qualche parte. In Costa Azzurra (al 15 d’Agosto, senza prenotazione?), nelle Cinque Terre (al 15 d’Agosto, senza prenotazione?), a Venezia (al 15 d’Agosto, senza prenotazione?), da qualche parte in Francia (non mi ispirava) o al massimo in Germania.

E così, l’idea di organizzare per questo w-end, per domani (beh, in realtà.. oggi!), visto che per colpa mia non si era potuto fare nulla a Ferragosto e che per colpa mia ci siamo mangiati i tre giorni del ponte. E tra le alterntive possibili, mi sono impuntato per Monaco.

Ovviamente, come era prevedibile, dopo questo discorso (a volte senza alcun senso logico) di sabato, non se ne è più parlato. Fino ad oggi, quando si sono arrabbiati perchè stavo uscendo per andare a pranzo con una collega di lavoro, prima di andare a lavoro.

Il problema, a parte il fatto che perdevo tempo che potevo dedicare a studiare per il test e a parte il fatto che non ha alcun senso logico andare a pranzo da una collega, è che così non potevano prenotare l’albergo per Monaco. E mi sono arrabbiato, perchè non mi han detto nulla per una settimana e saltano fuori all’ultimo a dirmelo, senza avere, ancora una volta, prenotato per tempo? E poi, di lite in lite, me ne sono uscito di casa sbattendo la porta e con una delle mie solite frasi ad effetto: “Mi state facendo pentire di essermi iscritto al test!”.

Poi, ovviamente, sono stato a lavoro e sono tornato a casa ora. E ovviamente non ho saputo più nulla.

Quindi controllo le mai, scrivo questo post sconclusionato (son stanco), recupero tutto il necessario da mettere nella la tech-bag che si potrebbe partire veramente (e iPod e DS sono fondamentali per isolarmi da loro durante il viaggio), ricarico le batterie della macchina fotografica e mi preparo psicologicamente alla possibile sveglia all’alba.

Stay tuned (on my Twitter)..

Grecia 2008 #2: prime impressioni su Atene


Appena arrivati all’aereoporto ci siamo fiondati in metro. Prima tappa: villaggio olimpico. Bianco e accecante. Una serie infinita di curve e archi (qualcuno ha detto Calatrava?). Veramente bello.

 

 

Boh. E’ una città strana. Caotica, enorme. E i Greci sono dei gran pasticcioni (e non parliamo della tizia della reception dell’albergo!). Cena in Plaka, all’ombra dell’Acropoli. Viette strette, bellissime, piene di negozi, ristoranti, di vita. In pieno centro città. Il centro di una città millenaria culla della civiltà. E si spende veramente poco. E si mangia bene. E abbiamo un nuovo piatto preferito: Mousaka!

Grecia 2008 #1: il viaggio

1 agosto 2008

Malpensa, aereoporto, ore 9.00

Seduto ad un tavolino di un bar, in attesa che il gate apra. Atene, stiamo arrivando.

Io sono un turbine di sensazioni.

Gioia e ansia.

Non lo so.

Il primo viaggio con <3.

Felice, ma un po’ preoccupato.

Non mi capisco, per nulla.

Sono strano.

Dovrei essere felice e allegro e contento e spensierato. O no?

 

9.15

Gate aperto.

Ansia e agitazione.

Perchè?

Tutto chiuso

Ok, sono veramente in vacanza.

Ultimo sguardo al reader, che lascio in questa (pessima) condizione, un’occhiata alle mail trascurate per tutto il giorno, poi chiuderò il portatile e lo metterò al sicuro nella sua Tucano TravelBag, in attesa del mio ritorno.

Voi, nel frattempo, fate i bravi, ma non scrivete troppo, che sennò, poi, diventa difficile seguirvi 🙂

Manca poco

Manca poco, veramente poco.

E poi la chiamata per l’ok, il computer che si spegne, una riordinata alla scrivania e la porta dell’ufficio che ci chiude alle mie spalle, per non doverla più riaprire per una decina di giorni.

E sento, salirmi in corpo, un senso di sollievo, tranquillità e spensieratezza.