Granarolo, Santoro e Dino il Dipendente.

Tutto parte da questo twit di Divemaster, importato su FriendFeed:

Poi inizia la discussione, in cui compare subito un certo Dino, con feed privato, con username “granarolo”, senza foto.

Il resto, leggetevelo.

L’ho trovata interessante, sotto alcuni punti di vista. Ma il dubbio rimane: Dino, il tecnico dipendente, è veramente così affezionato all’azienda per la quale lavora da cercare su google la società, trovare (per caso?) l’import su FF, iscriversi al servizio e commentarlo?

Un pensiero su “Granarolo, Santoro e Dino il Dipendente.

  1. Annozero riconosce l’estraneità di Granarolo


    Nelle ultime due settimane abbiamo letto in rete molti commenti a proposito della nostra azienda e dei contenuti del documentario “Padania al verde” (andato in onda su Raidue- Annozero del 9 giugno 2010). Fino ad oggi non siamo intervenuti nelle conversazioni perché, convinti delle nostre ragioni, ritenevamo doveroso che fossero gli autori del servizio giornalistico a fornire un chiarimento. 
Quel chiarimento è finalmente pervenuto: la redazione di Annozero giovedì 24 giugno (due settimane dopo la trasmissione) ha pubblicato sul proprio sito web (www.annozero.rai.it) un comunicato che dà atto della totale estraneità di Granarolo alle suggestioni create dal filmato.
Riporto di seguito al testo integrale, lasciando a chi legge ogni altro commento.
    Corrado Cosi

    Direttore comunicazione e marketing Granarolo S.p.A.



    PS Quel “Dino” che ha partecipato ad alcune conversazioni nei giorni successivi alla messa in onda del documentario è effettivamente un nostro collega, ma non è un portavoce dell’azienda. Dino è il suo vero nome e sua personale è stata l’iniziativa di prendere la parola.

    Dalla Redazione di Annozero (www.annozero.rai.it)
“A seguito della messa in onda del documentario “Padania al verde” riteniamo importante precisare  che tra i prodotti da noi messi in discussione  non c’era il latte fresco  alta qualità Granarolo, che ci risulta di ottima qualità e del quale non abbiamo mai detto che venga importato dall’estero. 
Più in generale, dal nostro reportage, non emergono motivi di preoccupazione per il latte venduto come fresco in Italia. Il nostro documentario ha riguardato anche il latte a lunga conservazione (latte UHT) proveniente prevalentemente dall’estero. Il latte da noi campionato, contro quanto previsto dalla legge, è risultato composto in misura rilevante da latte in polvere rigenerato, ma tra i campioni di latte UHT da noi analizzati non c’erano prodotti Granarolo.
La tesi del nostro documentario è che in Europa non esistono controlli efficaci per garantire, sia all’industria sia al consumatore, che non venga spacciato latte in polvere come latte puro.”


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