Genova duemilaenove

Sono già passati due giorni.

E ho ancora un bel ricordo di Genova, di come ci ha accolto con simpatia, affetto e curiosità.

La città sembrava viva e attenta a questo fiume di gente che l’attraversava, al contrario di una Bologna quasi indifferente l’anno scorso.

Un corteo forse troppo lento, a causa delle strette vie di Genova.

Ma l’idea è che eravamo in tanti. Allegri e felici.

Mi sembra ci siano state poche baracconate, che di solito sono quelle che fanno audience ai telegiornali. Telegiornali e media che – come al solito – hanno taciuto l’evento. Tranne – ed è la cosa strana – il Secolo XIX, che ha addirittura dedicato un articolo in prima pagina sabato e l’intera prima pagina dell’inserto locale il venerdì.

Eppure c’eravamo. Ed eravamo anche in tanti.

La città di è accorta di noi. Noi ci siamo accorti della città.

Forse era voglia di risollevarsi dalla tragedia del G8, forse perché come città di mare Genova è sempre stata abituata a gente che va e che viene.

Però un grazie è doveroso.

Un grazie alla città, ai cittadini, alla Sindaco.

2 pensieri su “Genova duemilaenove

  1. Hai visto noi liguri siamo sempre i migliori!!! :p

    Scherzi a parte, sono felice che la mia terra sia stata così tanto ospitale, c’è da dire che la liguria è poco affine al clero ed è anche di sinistra (almeno la spezia e genova) quindi speravo proprio che apprezzassero il gay pride come hanno fatto 🙂

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