Sonno, tanto sonno

Ho sonno, tanto sonno.

Eppure devo resistere. E stampare pagine su pagine su pagine.

Ovviamente, quando serve la tecnologia, questa da’ sempre problemi, oltre a farti perdere un sacco di tempo [no, beh, quello forse non è esattamente colpa della tecnologia, ma di qualcuno che dice che ti sistema lui tutto, ma poi non è in grado di farlo e quindi sei tu che perdi tempo, come se già non avessi altro da fare].

Insomma, alla fine oggi sveglia alle 8. E subito, di corsa, davanti al mac. A finire la ricerca, a fare le prime (secondo me tremende) bozze, a perdere tempo a tentare di sistemare una stampante a colori che non funziona.

Poi il pranzo, una mezza litigata/delusione per la questione Milano, poi di nuovo davanti al mac, una doccia veloce [completamente sotto pressione], il viaggio in macchina, l’ufficio fortunatamente tranquillo, la cena saltata, il ritorno a casa e di nuovo il mac, una stampante, dei fogli bianchi e le ultime cose da sistemare.

Ora, però mi sa che mi arrendo. Stampare certi ads in bianco e nero è semplicemente ridicolo, perdono il senso. Però, se li stampo, faccio almeno vedere che ho cercato qualcosa, ma non l’ho potuto potuto presentare in tutta la sua bellezza per delle carenze tecniche che dovranno essere risolte presto (laser a colori, laser a colori!).

Ecco, lo sapevo, sto straparlando. E gli occhi mi chiedono pietà.

Suvvia. E solo domenica sera. La settimana non è ancora iniziata. Però, a me, non sembra che quella precedente sia finita. Non un giorno di pausa, non momento o un attimo di riposo o di svago. Anzi.

Vedremo come va.

Però, io, ora, ho paura del sonno. Soprattutto dopo una recente disavventura. Perchè lo spavento, il cuore che batte, il pensiero di essere stato fortunato perchè alla fine non c’era nessuno in giro, perchè non mi ero fatto male, nè causato danni, l’idea di aver sfiorato qualcosa di più grave per un soffio. E, non so poi perchè, me lo sono tenuto dentro. Per la paura di far preoccupare qualcuno. Però è uno dei motivi per cui vorrei cambiare, trovare un’altra soluzione al pendolarismo estremo dei 6 giorni su 7.

Ed ecco. Pure la laser si è spenta. E’ andata in risparmio energetico.

Ha finito di stampare quello che doveva stampare.

Ora li sistemo nelle cartellette trasparenti, metto il raccoglitore nello zaino e mi fiondo sotto le coperte.

Domani, ops, oggi, alla fine è un altro giorno.

E ho pur sempre gli scomodissimi sedili de LeNord per dormire un’altra mezz’ora/quarantaminuti. No?

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