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Toh, un cuoco! – Commento a caldo per Raiperunanotte

È finito da poco Raiperunanotte.

Le cifre sono impressionanti: 120.000 utenti unici in streaming collegati a live.raiperunanotte.it, quelli collegati dalle home dei vari giornali, diversi canali televisivi terrestri (locali e non), il supporto satellitare di Current.tv, alcune radio (circuito Radio Popolare ma anche RadioNation1 via web), gruppi d’ascolto in 200 piazze d’Italia oltre a tutta la gente fuori dal palazzetto di Bologna teatro dell’evento. E poi gli sponsor (prima tra tutti Fastweb) e le donazioni (50mila donazioni da 2.5€) per finanziare la trasmissione.

Notevoli, veramente notevoli gli interventi di tutti partecipanti, a partire da uno scoppettante Luttazzi (finalmente in “tv” dopo 8 anni), passando per Lerner, Travaglio (1 e 2), Gabanelli, Monicelli, Vauro, Crozza, Santoro. Unica stonata, forse Morgan, chiamato perché escluso, ma che non è riuscito (per un motivo o per un altro) a fare un discorso sensato con dei contenuti e ha interrotto senza possibilità di rimediare Iacona.

Non più talkshow con politici litiganti, ma un vero e proprio evento che è riuscito a mescolare i mezzi di comunicazione. Interessante come un format, Annozero, tutto sommato vecchio e noioso che nasce dalla tv, si sia è trasformaro in altro, finendo principalmente sul web e riescendo a generare un’ondata di commenti tramite l’hashtag #raiperunanotte (qui su Twazzup), tanto da incuriosire anche utenti Twitter di altre nazioni. Si parla di oltre 4000 tweet all’ora, record storico per l’Italia e secondo Trendistic, si è raggiunti lo 0,18% (anche se avevo visto anche un 0,19) di tweet sul totale. Un numero veramente impressionante, calcolando la diffusione di Twitter in Italia rispetto al resto del mondo

Un mix di mezzi, che porta anche l’esperienza della “tv” ad un altro livello, abbandonando la passività e rendendola invece attiva, commentabile. Genera discussioni in realtime e ulteriore diffusione per l’evento. Ma come dice Vittorio Zambardino:

Domani si vedrà meglio tutto ciò che è successo

[…]

Ma forse la cosa più probabile è che scoppi qualche “scandalo” e che si riprenda a discutere di “regolare il web”

che si lega indissolubilmente al dubbio che compare su L’Espresso:

Ma Raiperunanotte, […] è stato anche il battesimo di una nuova televisione: quella che non ha paura, quella che è forse normale in tutti i paesi dell’occidente, ma che da noi è diventato impossibile fare.

Non si sa ancora se è una televisione possibile, o se rimarrà l’esperienza di una sera: ma guardando e ascoltando gli ospiti di Santoro parlare, veniva da chiedersi che cosa sarebbe oggi l’Italia se per quindici anni non fosse stata anestetizzata da una comunicazione omologata, paludata, autocensurata anche nelle trasmissioni meno controllabili dal governo, come quelle di Floris e Santoro. Veniva da chiedersi che cosa sarebbe oggi l’Italia se i telegiornali non fossero – sempre, anche nei periodi in cui Berlusconi non è stato al governo – dei grandi silenziatori e degli inesorabili frenatori.

Per chi si fosse perso Raiperunanotte, è qui su RepubblicaTV, mentre sul Corriere c’è un buon riassunto dei passi più salienti della trasmissione.