WordPress.com censura il post di Sybelle “John Ashfield ADV: pleeease!”. Complimenti, eh!

Grazie a Friendfeed scopro che venerdì WordPress.com aveva oscurato il blog di Sybelle.

E oggi, da un thread di Marco Massarotto, viene fuori il probabile motivo, ma nulla è ancora certo: a quanto pare a qualcuno non è piaciuto molto qualche commento pubblicato su quella pagina e per tutta risposta wordpress.com ha oscurato l’intero blog, senza alcuna comunicazione (preventiva o meno) di spiegazione all’autrice.

Direi che è un tremendo scivolone per una azienda che comunque gode di una buona reputazione e non credo che un comportamento del genere sia giustificabile. Dopo numerose mail tra lei e chi sta seguendo il caso in WordPress.com, Sybelle ancora non ha ricevuto una buona spiegazione, sul perché sia stato bloccato tutto il blog e non solo l’eventuale commento, né da chi sia arrivata la segnalazione o di che tipo sia. Anzi, è stata persino “minacciata” del fatto che avrebbero consigliato alla controparte di rivolgersi a legali/tribunali. Ma poi rivolgersi a legali/tribunali per cosa? Per un post di opinioni (opinioni!) su una campagna di advertising realizzata male? Per i commenti lasciati da altri (di cui wordpress.com ha gli ip, ma avendo eliminato il post, Sybelle non li può più recuperare), anche se probabilmente l’autore è lo stesso? Ma soprattutto… chi è l’altro interlocutore?

Bah.

In ogni caso, questo è il post, recuperato dalla cache di Google.

John Ashfield ADV: pleeease!

Quando scrivo di qualcosa che non mi piace so essere particolarmente acida.

Questa è una di quelle occasioni.

Parliamo delle campagne stampa di John Ashfield che mi sorbisco costantemente in quanto lettrice di XL.

Compro il voluminoso giornale e mi ritrovo a fissare quelle che possono esser catalogate tra le più sgraziate pubblicità mai viste.

John Ashfield è una marca d’abbigliamento che s’appoggia su una ben costruita brand image: produce un vestiario (e relativi accessori) che si rivolgono a un pubblico giovane, tra i 23 e i 35 anni (secondo la mia percezione) rievocando l’atmosfera dello sport, in particolare del cricket e del golf.

Quindi viene in mente Londra, i tornei tra prati verdi perfettamente tagliati e una certa noblesse d’animo.

Niente male per un’azienda della provincia di Forlì e Cesena, insomma.

Quando ho scoperto questo piccolo particolare mi son meravigliata.

Non apprezzo molto lo stile che questa marca propone, un casual sui toni del blu, del beige e del verde, ma ammetto d’esser affascinata da certe iconografie (come l’uso di stemmi) e dalle camicie dai sobri ma inconsueti dettagli, cose che John Ashfield mostra in ogni collezione.

Comunque, torniamo alle campagne stampa.

Questo mese sulla quarta di copertina di XL si può ‘ammirare’ la pubblicità in questione della collezione primavera/estate 2009.

Rappresenta due modelli (sempre gli stessi da qualche stagione) su un campo da golf.

Rabbrividisco.

1) Le fotografie dei modelli non sono a fuoco. Oltretutto le loro figure sono scontornate male. E la sovrapposizione del ragazzo sulla ragazza è pessima: si vede che non son stati fotografati insieme: lei pare sproporzionata rispetto a lui;

2) Che razza di fotografia hanno scelto come sfondo? Siamo in Svizzera? Cosa sono quelle casette che si vedono a sinistra? Le luci inoltre non combaciano: mentre i modelli son illuminati da riflettori frontali, nella fotografia di sfondo il sole cade da destra. Insomma, gli elementi si fondono alla grandissima! Eh!

3) Che espressione ha il modello? Terrorizzata? E’ colto di sorpresa? Sempre meglio della modella che pare pensare ‘Che ci sto a fare qui?’.

4) Marchio e logo. Penso siano stati realizzati con Paint, più o meno. Kitch a dir poco. Il font usato, oltretutto, è stra-usato e non centra assolutamente niente.

Signor John Ashfield, please!

Change!

E mi raccomando, Google, indicizza bene anche questo post.

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