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Archivi categoria: Me or Not?
175 – indietro
Ho tantissimo da scrivere, sia qua sopra che altrove.
Ma in questo periodo vorrei occupare tutto il mio tempo libero con una cosa sola: dormire.
174 – parole
Che poi, ero convinto di tutt’altro
E mi sbagliato.
Mi ero chissà perché incattivito nei tuoi confronti.
E invece siamo riusciti a parlare, con la scusa di parlare di altro.
Ed è tutto tornato a posto.
Perché nel giro di 5 minuti mi sei tornata quella persona allergica al contatto umano che tanto ammiro e apprezzo.
Mi mancherai un sacco, anche se in realtà non abbiamo mai avuto quel rapporto più profondo che invece avevi con altri e di cui sono sempre stato un po’ invidioso.
E poi tu non lo sai, ma lunedì mi hai fatto sorridere con quell’abbraccio ad una festeggiata. Perché sono due i casi: o hai fatto uno sforzo enorme per fare quel gesto o alla fine non è poi così tanto vero che sei allergica al contatto umano come invece vuoi far credere.
170 – #bsb
È alla fine è andata e parlando sinceramente, pensavo peggio.
Certo, prendere 2 cameraman e 2 maxi schermi che proiettassero indiretta quello che succedeva sul palco anche per chi era lontano era troppo.
Certo, potevano evitarsi tutti quei discorsi infarciti di inutile retorica e di messaggi promozionali ogni 2 canzoni.
Certo, potevano evitare di fare tutte quelle nuove canzoni tratte dal nuovo album (anche se la cosa inquietante era vedere gente che le sapeva e le cantava).
Però vedersi aprire il concerto con The Call, vedere dal vivo la coreografia di Everybody, risentire As long as you love me e vedere chiudere il tutto con quella bomba di Larger than life… Ecco, come dire: ne è valsa la pena.
169 – km
Non sono neanche a metà giornata e ho già macinato un bel po’ di kilometri.
Ma la prospettiva della giornata sembrava interessante e alla fine lo è stata. Sia per cibo, che per paesaggi che per compagnia.
Ora si deve solo tornare indietro (sigh) e organizzarsi per i bsb (yeah!).
168 – fingere
Era iniziata come una leggera tosse.
Ora la tosse è peggiorata, la voce non c’è più, la gola fa un male boia e anche il risveglio è stato un incubo, con una schiena completamente a pezzi.
Però questa sera c’è la presentazione del libro di L., a cui non posso mancare, domani è in programma in giornata una gita fuori porta e la sera mi attendono i Backstreet Boys ad Assago.
Quindi farò finta di stare bene fino a domani notte. Poi potrò morire in pace dall’alto dei miei ritrovati 15 anni.
167 – #Max20
Che poi alla fine domenica sono riuscito ad andare, per la prima volta nella mia vita, ad un concerto di Max Pezzali, insieme a G. e I.
Inutile dire quanto mi sia piaciuto, a parte l’inizio incerto con le canzoni del nuovo album (che non apprezzo molto) e una serie di lyrics backdrop piuttosto scialbi e amatoriali (ma dico io, anche il Times New Roman dovevano usare? Ci mancava poco che comparisse anche il Comic Sans!).
Inutile parlare delle emozioni nel ricordarsi ancora a memoria tutte (TUTTE) le canzoni e riuscire ad associarla ognuna ad un ricordo più o meno felice dell’infanzia.
E il tutto è stato apprezzato maggiormente visto che eravamo seduti in ottimi posti numerati. E questo è solo merito di G. che si è sbattuto per comprarli.

166 – ufficialità
E quindi, il grosso cambiamento è ufficiale.
È una di quelle cose ai limiti della follia da “o la va o la spacca” o da “se non lo faccio ora, quando mai potrò?”.
Ma siate contenti e incrociate l’incrociabile per me.
165 – più
Oggi, più di ieri.
164 – G.
Non sono uno che ricorda facilmente numeri e date.
Però riesco sempre a ricordarmi che oggi sarebbe il tuo compleanno.
E se ci penso, mi ricordo anche quel tuo numero di casa che componevo praticamente ogni pomeriggio e mi ricordo le telefonate lunghissime, passate sdraiato sul tappeto del corridoio, col filo della cornetta tirato rischiando di far cadere il telefono da un momento all’altro e parlando chissà più di cosa per ore e ore.
E penso che oggi avresti anche tu 29 anni e chissà costa staresti facendo e se saremmo riusciti a rimanere in contatto, nonostante il passare del tempo.