Sono passato, nel giro di pochi anni, dal farmi giornate di 48h dietro a consegne e studio e lavoro senza troppi problemi a non resistere se non mi faccio le mie 9 ore di sonno.
Sto diventando troppo vecchio, troppo in fretta. E non solo per i capelli bianchi arrivati troppo prima dei 30 anni.
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Non sempre tutto riesce a finire su Instagram
Una casa di nuovo piena di amici, un po’ – troppo – sushi take away, persone che non si conoscono tra loro ma che sembrano andare subito d’accordo, partite infinite a Mario Kart 8 prima e a Super Mario 3D World poi, con un po’ di Destiny alla fine.
E non c’è Instagram che basti per immortalare questa bella sensazione, questa serata improvvisa che neanche ad averla organizzata sarebbe uscita così bene.
E io, per l’ennesima volta, sono molto contento di quello che questa Casa mi sta permettendo di vivere.
Paure
A volte hai paura a raccontare certe cose a qualcuno perché non vuoi che si preoccupi per te, anche se in realtà sapere che c’è alcuno che si preoccupa per te vuole in realtà dire che ti vuole bene.
A volte hai paura a raccontare certe cose perché vorrebbe dire distruggere certezze che gli altri hanno su di te.
A volte hai paura a dire certe cose a voce alta perché hai paura che poi diventino effettivamente vere.
Ma forse la paura peggiore è scoprire che in realtà non le dici perché non sai a chi raccontarle.
Punto e a capo.
La verità è che ci sono un sacco di persone che ho lasciato indietro 60km fa.
E mi mancano e vorrei sentirle sempre, sapere come stanno, cosa fanno, essere aggiornato sulle loro vite, vederle e trovarci per cene e aperitivi.
Ma poi tutto questo improvvisamente diventa faticoso quando non c’è simmetria nel cercarsi, quando sei sempre tu il primo (l’unico?) a scrivere o a chiamare, quando a domanda segue risposta e poi tutto si ammutolisce, quando gli inviti cadono puntualmente nel vuoto.
E quindi ti ritrovi a rivalutare tutto e a domandarti di nuovo se in fondo il problema non sei tu, che forse hai preteso di vedere amicizie importanti dove non in realtà non erano presenti o se semplicemente non sei abbastanza per loro.
Poi passa, però la tristezza rimane.
In fondo poi, qualsiasi sia il motivo, sei tu quello che sei scappato.
Spirali
Il punto è che in un modo o nell’altro si arriva sempre punto e a capo, come se nulla fosse cambiato, come se nulla potesse cambiare.
Per quanto ci si sforzi, gli sbagli vengono perpetrati all’infinito, per poi essere trascinati in una spirale di ansie e paure da cui non si riesce ad uscire.
E l’essere così da solo non fa altro che peggiorare le cose.
Sleep
Volevo scrivere qualcosa.
Ma l’essere sotto le coperte mi fa solo chiudere gli occhi su questa faticosa giornata.
194 – stanchezza
È strano: sono le 21.38 e sono già a letto.
Non è vera e propria stanchezza, perché riesco a dormire di più, ho degli orari di lavoro più umani, sono più rilassato, mangio meglio e sicuramente più sano.
Anche le giornate son belle, il sole è caldo, faccio le mie commissioni in giro per il paese a piedi e la macchina è chiusa in box da 2 giorni.
Quindi boh? Sarà la primavera?
174 – parole
Che poi, ero convinto di tutt’altro
E mi sbagliato.
Mi ero chissà perché incattivito nei tuoi confronti.
E invece siamo riusciti a parlare, con la scusa di parlare di altro.
Ed è tutto tornato a posto.
Perché nel giro di 5 minuti mi sei tornata quella persona allergica al contatto umano che tanto ammiro e apprezzo.
Mi mancherai un sacco, anche se in realtà non abbiamo mai avuto quel rapporto più profondo che invece avevi con altri e di cui sono sempre stato un po’ invidioso.
E poi tu non lo sai, ma lunedì mi hai fatto sorridere con quell’abbraccio ad una festeggiata. Perché sono due i casi: o hai fatto uno sforzo enorme per fare quel gesto o alla fine non è poi così tanto vero che sei allergica al contatto umano come invece vuoi far credere.
106 – imprevisti
È che gli imprevisti capitano, spesso prima che poi, in ogni forma.
La cosa positiva è che questa volta nessuno si è fatto male, ci saranno solo sbattimenti vari per affrontare le conseguenze, soldi che se ne andranno inutilmente e buoni propositi per questo 2014 per arginare possibili cause che lo facciano ripetere.
89 – in breve
Giornate lunghe, aperitivi, 2 tiri, viaggi in metro, telefonate che iniziano mentre sei a Lampugnano e finiscono quando sei a letto sotto le coperte, 1 ora e mezza e 30km più in là.
Giusto per lasciarti quella generale sensazione di serenità mista ad un fondo di agitazione che non riesci a spiegarti.