33 – procrastination

Ok, ora non ho più scuse.

Devo aggiornarmi il profilo su LinkedIn, aggiungendo il job title “procrastinator”.

Perché un giorno o l’altro ce la farò a gestirmi un week-end dando il giusto ordine alle diverse priorità, senza ritrovarmi a far tutto quello che avrei potuto fare con calma di giorno di notte. Di domenica notte.

Perché c’è il dormire, il giocare a Just Dance (è uscito il 2014, come posso evitare!), i genitori che ti chiamano per mangiare giusto quando ti è venuto voglia di fare quello che dovevi, ci sono Grey’s Anatomy e Glee e Revolution e n-mila puntate arretrate di n-mila serie diverse, c’è Zelda, ci sono Facebook e Twitter e Instagram, ci sono le mail da scrivere, cancellare, riscrivere, ricancellare, riscrivere e chiudere gli occhi e inviare, tranne poi pentirsene subito dopo che no-forse-quello-che-ho-scritto-non-l’ho-scritto-nel-modo-giusto e no-forse-non-volevo-scrivere-veramente-quello-che-ho-scritto-ma-ormai-il-danno-è-fatto, ci sono gli statigr.am che ti fanno vedere chi ti ha recentemente defollowato e ti incazzi, c’è feedly e quei 2659 post in coda da leggere prima o poi e c’è persino questo 365 che chissà se ce la farò ad arrivare a fine anno ma uno ci prova.

Ma poi in tutto questo non posso fare altro che pensare che avevo bisogno di procrastinare così. O per lo meno me ne autoconvinco. Che tanto la settimana che arriva sarà di fuoco come tutte le altre e lì in ufficio non c’è tempo per rimandare e non c’è spazio per sbagliare priorità.

E più che altro stavo pensando che forse non so cosa mettere domani per andare in ufficio, che signora mia è cambiato il tempo e non si sa più come vestirsi. E poi dovevo mandare un’invitation di remind per quella skype call. E dovevo pure andare in macchina a recuperare l’iPod per aggiornarlo con le nuove playlist (cioè, non avevo ancora Wrecking Ball e Work Bitch, come ho potuto?).

Ah, dite che dovrei dormire e tentare finalmente di andare a Milano in treno, dopo più di un mese di macchina? Naaa, quello no, non serve. Tanto il conto corrente mica piange da solo, finché non entri sull’online e controlli quanto poco c’è, giusto?

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