70 – cimiteri

Era da molto che non mettevo piede in un cimitero, forse troppo. Salto sempre il giorno dei morti, per non so quale motivo. Forse perché sono tutti in cimitero e c’è troppa troppa confusione.

Oggi guardavo per terra e vedevo solo ghiaia e pozzanghere dalla pioggia che continuava a scendere.

E improvvisamente ho iniziato a pensare ai cimiteri dove sono sepolte persone che per un motivo o un altro porto nel cuore. E a come siano molto simili tra loro. O forse no. Me ne sono venuti in mente 2, oltre a quello di oggi. Di uno dei due ricordo solo l’enorme cancello, il recinto spoglio, i larghi passaggi. Dell’altro non ricordo nulla. Solo le collinette e il verde, il tantissimo verde.

E perso nei miei pensieri, ho odiato il ciacolare di certi che facevano parte della processione, ho mal digerito gli schiamazzi di sciure chissà da che parte del cimitero che se la contavano su senza badare al tono della voce. Perché è il luogo del riposo, del silenzio e queste non avevano rispetto. Né per chi non c’è più, né per chi c’è ancora.

E dopo, stavo quasi andandomene. Ma mi sono ricordato del Nonno e della Nonna e son tornato indietro. E ho iniziato a cercare anche M., ma non riesco mai a ricordarmi dove sia. E così, arrivato a casa, sono corso nella mia vecchia camera e mi son messo a fissare quel puzzle impossibile che lei mi aveva dato una mano a finire, ormai più di 15 anni fa.

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