Bicchieri rovesciati e acqua a catinelle

Mi ci voleva una bella serata come quella di ieri. Dopo un sacco di tempo, siamo riusciti a rivedere due cari amici di Love. Dopo una soffertissima chattata su msn per decidere dove andare e cosa fare, ci è accordati per trovarsi in quel della Darsena, sui Navigli, a Milano.
Arrivati, col nostro solito ritardo, sotto l’acqua milanese. E ci siamo fiondati nella prima pizzeria che abbiamo visto, dopo averne controllato i prezzi ed aver deciso che erano abbastanza onesti. La pizzeria era comunque carina, tranne per le camererie che avevano tutte qualche piiiiccolo difetto di pronuncia. E dopo aver scelto cosa mangiare (altra decisione soffertissima!) è arrivato il momento dell’arrivo delle pizze. Arriva la cameriera.. dice rustica.. mi giro verso gli altri con fare interrogativo, perchè io non avevo ordinato una rustica, ma figurati se mi ricordo cosa avevano ordinato gli altri.. la cameriera si arrabbia e urla, scandendo accuratamente, con la sua pronuncia perfetta RUUU-STIIII-CAAAAAAAA. Odiosa! Alla fine.. avevano sbagliato a farmi la mia rucola! Sgrunt!
Comunque, arrivate le pizze, abbiamo deciso che sì – i prezzi erano onesti – viste le dimensioni delle pizze. Decisamente generose. E che non ci stavano neanche nei piazzi da pizza!
E la serata prosegue tranquilla e felice, fino al miglior momento.. un movimento sbagliato (ovviamente non mio) e mezzo bicchierozzo di birra cade, schifano l’iPhone, bagnando leggermente l’angolo del calzino-scalda-iPhone ma centrandomi in pieno, maglione e pantalone. Ci ho messo un po’ a realizzare che.. ARGHHHHH!!!
E ovviamente, potevo essere così fortunato da trovare, in bagno, il phon-asciuga-mani? Ovviamente, NO!
Comunque pazienza, mi rassegno alla mia triste situazione e torno di là, perchè è il momento di saldare il conto. Particolarmente gonfiato dal prezzo dei “dolcini”. E il mio tiramisù fatto in casa, assolutamente buonissimo, era quello che è costato di meno.
Usciti dal locale, sotto la solita acqua, decidiamo di andare a bere qualcosa da qualche altra parte, che si traduce nel primo bar sulla via, con qualche posto disponibile. Mentre qualcuno moriva dal sonno, la serata continuava a procedere bene, decisamente bene.
Finchè colui che stava morendo dal sonno non ci ha implorato di andare a casa 😛 e così l’abbiamo accontentato. Gli ultimi saluti, sotto un ombrellone gigante che ci proteggeva dalla pioggia e poi i chilometri a piedi, sempre sotto quella maledetta pioggia, verso la macchina.
Grassie, ragasssssuoli, per la serata.

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