La verità è che ci sono un sacco di persone che ho lasciato indietro 60km fa.
E mi mancano e vorrei sentirle sempre, sapere come stanno, cosa fanno, essere aggiornato sulle loro vite, vederle e trovarci per cene e aperitivi.
Ma poi tutto questo improvvisamente diventa faticoso quando non c’è simmetria nel cercarsi, quando sei sempre tu il primo (l’unico?) a scrivere o a chiamare, quando a domanda segue risposta e poi tutto si ammutolisce, quando gli inviti cadono puntualmente nel vuoto.
E quindi ti ritrovi a rivalutare tutto e a domandarti di nuovo se in fondo il problema non sei tu, che forse hai preteso di vedere amicizie importanti dove non in realtà non erano presenti o se semplicemente non sei abbastanza per loro.
Poi passa, però la tristezza rimane.
In fondo poi, qualsiasi sia il motivo, sei tu quello che sei scappato.
È un periodo che in un modo o nell’altro, rimango indietro con tutte le cose da fare: non importa che siano cose di lavoro, lavori extra, passioni, robe per la casa, conti o altro.
È una disfatta totale su tutti i fronti.
E tutto questo insieme di cose da fare, tutte e troppe è anche fonte di qualche preoccupazioni e grattacapo. E ci vorrebbe qualche weekend in più per riuscire affrontarle tutte e iniziare a sfoltire quella lista e riprendere controllo delle mie ansie, che non stanno per nulla giocando in mio favore.
Il punto è che in un modo o nell’altro si arriva sempre punto e a capo, come se nulla fosse cambiato, come se nulla potesse cambiare.
Per quanto ci si sforzi, gli sbagli vengono perpetrati all’infinito, per poi essere trascinati in una spirale di ansie e paure da cui non si riesce ad uscire.
E l’essere così da solo non fa altro che peggiorare le cose.
Quando ti volti e guardi tutti i tuoi ricordi inizi a intuire quanto dev’essere stato difficile, e cominci a capire chi sono i tuoi genitori in realtà , le scelte che hanno fatto e quelle che sono state fatte da altri al posto loro, e dopo tutte le risate, le lezioni, e l’amore, comprendi che i genitori sono solo bambini diventati grandi e solo allora ti rendi conto di quanto sia difficile in realtà il mondo e quanto sei davvero grato a loro per il sacrificio che hanno fatto per amarsi, e per amarti.
Guarda indietro, e poi guarda avanti. La maggior parte dell’Europa non riconosce questa famiglia
C’è che ti svegli la mattina sul FatBoy su cui ti sei addormentato la sera prima provando per l’ennesima volta a guardare senza addormentarti a metà quella cosa stupenda che è The normal hearth.
E ti alzi, sistemata in bagno e prendi ed esci di casa per colazione e un giro in questa città che tanto ti piace.
Non stai fermo un secondo che non riesci a non pensare quanto vuoi bene a questa città così bella e che ti sembra così umana e rimani estasiato a guardare Città Alta che sbuca lì in fondo alla via.
Punti un paio di bar per una colazione con i fiocchi, ma incontri davanti al suo ufficio il ragazzo che ti ha affittato per più di un mese la stanza che ti è servita come appoggio temporaneo e lo saluti, ci parli e ti porta lui a fare colazione e ovviamente non riesci a tirar fuori il portafogli che aveva già fatto tutto lui.
E gli iMesssage con gli amici, girando ancora per il centro un po’ a caso molto a zonzo, giusto per trovare miliardi di camioncini RAI con antenne di trasmissione montate su gru e scopri che in giornata passa il giro della Lombardia.
Torni verso a casa, qualche altro vocalo e poi ci sei. Appoggi a terra i sacchetti, FatBoy e AppleTV a tutto volume con una canzone che da ieri ti è rimasta in loop.
Con tutta la calma del mondo balli in giro per casa sistemando cose, pulendo, mettendo in ordine, cantando.
These are the days that we’ve been waitin’ for
And days like these you couldn’t ask for more
Keep them coming cuz we’re not done yet
These are the days we were born to get
È stata una giornata fantastica, veramente. Ho visto la mia casa vivere e riempirsi con la vostra presenza. Ed è proprio così che voglio la mia casa: piena di gente e amici e chiacchiere e risate, mentre il tempo corre velocissimo e noi non ce ne rendiamo conto.
Mi son reso conto che stiamo crescendo, ognuno ha fatto un passettino nella sua direzione e forse io sono quello tra tutti che ha fatto il passo più lungo. Eppure c’è sempre modo di vedersi, passare del tempo assieme.
E ok, tutto quanto scritto non non è sicuramente scritto in modo sensato, ma sono quasi le due di notte, sono a pezzi e mi sono già addormentato 2 volte nello scrivere queste righe sconclusionate e sono a pezzi e stanco, ma proprio proprio contention.