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Vai a fidarti di Google

GTalk dopo il Sync

Ecco.

Quello qui a destra è ciò che può succedere alla finestrella di Gtalk se ci si fida del Google Sync che sfrutta un server Microsoft Exchange per gestire contatti e calendari e sincronizzarli sia col Mac che con l’iPhone.

Non parliamo poi dei contatti duplicati, delle fotine che dal mac non passano su Google e quindi non arrivano all’iPhone.

Ecco, questo è quello che succede quando uno vuole mettere un po’ di ordine e tenere tutto sincronizzato, per avere gli stessi dati, ovunque.

Una bella gatta da pelare, questa qui di gtalk, anche perché è quello che uso di più. Uff, uff e sbuff.

In caso di emergenza

Ecco, lo ammetto, l’ho fatto.

Dopo aver inizializzato un mac per la prima volta (e devo dire che ora il buon Leo è molto più scattante.. forse perché non ha più qualcosa come 6 anni di file di configurazione/impostazione che arrivavano dal vecchio iBook col glorioso G4 by Motorola?), ho pure usato BootCamp per creare una partizione per Windows.

Già, sì, ok.. avevo VMWare per virtualizzarlo, però, ecco, a qualcuno poveva far comodo un po’ di potenza per dei render.

È andato tutto bene. E Windows (xp) funziona veramente velocemente sul buon Pro. Portatile prestato e render fatti.

Ma al riavvio in MacOS, orrore! Oltre al Macintosh HD, compariva pure un disco “Untitled”, formattato in NTFS da win. Lì, sulla scrivania, nella barra del finder, dentro al My Mac, ovunque!

E così, dopo un po’ di Google ho trovato il modo per non far montare il disco in automatico dal sistema.

Lo pubblico qui, per futura memoria o, se servisse a qualcuno, per avere le istruzioni in italiano.

Questi i procedimenti:

Aprire il Terminale (in HD > Applicazioni > Utility > Terminale) e digitare

diskutil list

Comparirà l’elenco di tutti i dischi (e partizioni) collegate al mac.

/dev/disk0
   #:                       TYPE NAME                    SIZE       IDENTIFIER
   0:      GUID_partition_scheme                        *149.1 Gi   disk0
   1:                        EFI                         200.0 Mi   disk0s1
   2:                  Apple_HFS Macintosh HD            137.9 Gi   disk0s2
   3:       Microsoft Basic Data                         10.9 Gi    disk0s3

Ora bisogna solo segnarsi l’identificatore del disco indicato come “Microsoft Basic Data” e successivamente digitare:
diskutil info identificatore_segnato_prima
Otterremo qualcosa di simile a questo:

   Device Identifier:        disk0s3
   Device Node:              /dev/disk0s3
   Part Of Whole:            disk0
   Device / Media Name:      Untitled

   Volume Name:
   Mount Point:
   File System:              NTFS

   Partition Type:           Microsoft Basic Data
   Bootable:                 Is bootable
   Media Type:               Generic
   Protocol:                 SATA
   SMART Status:             Verified
   Volume UUID:              A7890B9A-9243-4C2C-9DE4-0C8846EE1A1D

   Total Size:               10.9 Gi (11653873664 B) (22761472 512-byte blocks)
   Free Space:               0.0 B (0 B) (0 512-byte blocks)

   Read Only:                No
   Ejectable:                No
   Whole:                    No
   Internal:                 Yes

Ora bisogna segnarsi il Volume UUID (nel mio caso A7890B9A-9243-4C2C-9DE4-0C8846EE1A1D).
Lanciamo pico per modificare il file di automount di MacOS così:

sudo pico /etc/fstab

Aggiungiamo questa riga

UUID=A7890B9A-9243-4C2C-9DE4-0C8846EE1A1D none ntfs ro,noauto 0 0

dove ovviamente A7890B9A-9243-4C2C-9DE4-0C8846EE1A1D va sostituito con l’UUID che avete trovato prima.
Ora salvare con control-x, dare un po’ di volte conferma e infine riavviare il Mac.
Et voilà! Niente più HD sulla scrivania.

ATTENZIONE:

Prima di tutto, il file fstab indica quali partizioni e dischi sono montati all’avvio. Se qualcosa va storto, potrebbe essere non più possibile fare il boot in MacOS.

Inoltre il disco non comparirà neanche dalla lista dei drive di avvio in Preferenza di Sistema -> Disco di Avvio. Se vuoi avviare in Windows l’unico modo è quello di premere e tenere premuto il tasto Alt al momento del boong all’avvio del mac finchè non compare l’elenco dei dischi da cui poter fare il boot. Questa possibilità però non funziona con tastiere di terze parti o anche tastiere di Apple non vendute insieme al Mac.

Ricordo inoltre che questo metodo funziona solo con dischi formattati in NTFS. Con i dischi formattati in FAT non so come sia il procedimento.

Via Everything Hurts Blog

Agghiacciante™

Scopro su Insert Coin questo nuovo progetto di Microsoft. Scegli il ritmo della canzone, ci canti sopra e lui BOOM, ti crea in automatico la melodia.

Ok, è un giochetto carino.

Ma vogliamo parlare di questo agghiacciante video che hanno avuto il coraggio di ideare e creare?

PS: quel MacBook Pro con su quegli adesivi è una delle cose che rendono agghiacciante il promo.

E non posso far altro che citare in secondo livello quanto Kurai cita da Videogum:

this REAL commercial for Microsoft’s new Songsmith software (you sing at it and it creates horrible musak to accompany you) is completely insane. Not only is it apparently earnest and not a parody, self- or otherwise, it seems like it comes from a bizarro parallel universe where irony was never discovered. It’s like Microsoft found some kind of home-schooling Christian commune in the woods and hired them to make their commercial.

A me, stranamente, la campagna piace

At one point, everyone thought the Earth was flat. Get the facts about Windows Vista
At one point, everyone thought the Earth was flat. Get the facts about Windows Vista

Sì, non stupitevi. Anche io potrei apprezzare qualche mossa di Microsoft. E in questo caso, questa campagna pubblicitaria è bella e ben fatta. Peccato per il prodotto che pubblicizza. E peccato che io rimanga dell’idea che Vista sia un tremendo sistema operativo. Altro che facts about Windows Vista!