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Shopping mancato

È che sei in uni, stai lavorando allegramente in gruppo, apri la mail e ti trovi l’invito alla vendita online Bikkembergs su BuyVIP.

Apri il link e vedi tutti i modelli White Label, quelli belli, della serie classica, in tutti i colori al 50% o più di sconto.

E ti viene voglia di prendere e comprare l’ennesimo paio di scarpe. Però questo ce l’ho, questo pure, anche questo e quest’altro. E finiresti a prendere un doppione, ma in una combinazione di colori leggermente diversa. E poi, cavolo solo 75€ (più 10€ di spese di spedizione e un mese di attesa) al posto di 170€ in negozio, per delle scarpe che alla fine sono ancora lì belle, integre e comode.

Però boh, alla fine ho lasciato perdere.

E so che me ne pentirò.

Tipo tra un paio di mesi, quando mi accorgerò che necessito nuove scarpe e andrò in via Manzoni a comprarmi l’ennesimo paio di Bikkembergs a 170€, con sacchetto nero incluso.

Acquisti Tokidoki non sperati, stranamente in saldo

Alla fine le ho comprate.

Un favoloso paio di scarpe Onitzuka Tiger by Tokidoki, praticamente introvabili.

Ma non si sa come, nel Treesse Sport del nuovo centro commerciale c’erano. E son lì da almeno un mese, con 3 modelli diversi, ma ovviamente, l’unico numero che manca è il mio.

Costo elevatissimo. E l’indecisione di acquistare delle scarpe bellissime, che avrei timore a mettere per paura di rovinare i disegni (molti dei quali sono anche sulla suola interna della scarpa…).

Speravo di trovarle in saldo. E la speranza è l’ultima a morire.

Così c’erano. Le ho provate di nuovo. E le ho comprate.

Il modello “classico”, bianco. Con le tipiche strisce della Tiger, ma in materiale semitrasparente. E disegni e spillette Tokidoki.

Tokidoki+Onitzuka Tiger: la scatola

Tokidoki+Onitzuka Tiger: le scarpe

Tokidoki+Onitzuka Tiger: dietro

Spettacolari, semplicemente spettacolari.

Solo che ora vorrei tornare al negozio. E comprarmi un altro paio di Tokidoki+Tiger. Quelle azzurrine, con strisce trasparenti e altri disegni. Oppure le 60th Anniversary sempre della Tiger, con portachiavi e disegno in limited edition sulla linguetta posteriore.

Suonare Bikkembergs

Non ho resistito.
Ho suonato, sono sceso al piano di sotto, ho temuto che non ci fossero più, ma invece c’erano. Ultimo numero. Il mio numero. Yes!

PS: è vero, senza la foto del citofono questo post non ha molto senso. Mai c’era davanti un cavolo di uscere che non mi ha neanche aperto la porta. E non mi piaceva mettermi lì davanti a lui e fare la foto. Ho aspettato che se andasse. Ma niente, era sempre lì.

PPS: del calciatore che vive lì, neanche una traccia. Solo alcune cornici con delle sue foto e degli abum fotografici aperti, disseminati in giro per la casa/vetrina