Tutti gli articoli di Lore!

Un elenco

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  • somministrazione di reati pericolosi
  • stupro e violenza sessuale
  • truffa alla comunità  europea
  • traffico di rifiuti
  • vendita di prodotti con marchi contraffatti
  • violenza privata
  • usura 

In questi giorni sta circolando online quest’elenco. È l’elenco di tutti i processi (100.000) che verranno bloccati con l’approvazione al senato della “blocca-processi”.

Lasciando perdere il fatto che Berlusconi è inquisito per corruzione giudiziaria o anche solo il fatto che – dopo tutto quello che ha detto una certa fazione politica contro i clandestini – verranno bloccati anche i processi per immigrazione clandestina, mi chiedo se questo sia il modo giusto per rendere più sicura l’Italia.

A me, sinceramente, c’è qualcosa che non torna.

Sette giorni

L’ultima settimana è stato un susseguirsi di giornate lunghe e stancanti..

Venerdì/sabato la trasferta a Bologna, domenica la corsa da Bologna in treno fino a Magenta e poi di nuovo in macchina a Milano a lavoro. Lunedì tutti i casini vari ed eventuali a lavoro, ovviamente accompagnati da un pesantissimo mal di testa. Martedì mattina invece mi sono messo le vesti di un mac-consulente e con un’amica ho girato il legnanese alla ricerca del computer per lei, tranne poi scappare – come al solito – a Milano a lavoro. Mercoledì mattina, di nuovo mac-consulente, poi di nuovo lavoro, poi, la sera, Alice-VoIP-consulente da un’altra amica. Oggi, sveglia all’alba per recuperare Love che mi ha accompagnato a Milano, per il test d’ingresso di Arte&Messaggio. Il casino per arrivare, trovare parcheggio, il riuscire a ritrovarsi, la passeggiata per parco Sempione e gli acquisti in centro, poi la metro e il lavoro. E ora.. ora ho gli occhi pesanti. E voglio andare a letto. Anche se è da domenica che mi è difficile stare bene, in quel letto, da solo.

Blockquote

che tristezza Lorenz…. corriamo tanto e la vita corre… e i sentimenti quelli veri li dobbiamo sempre lasciare in un angolo per quando avremo tempo… che rabbia!!!

Sì, corriamo tanto e la vita corre. Ma non credo che i sentimenti, quelli veri, possano essere lasciati in un angolo. I sentimenti, quelli veri, riescono sempre a travolgerci. In bene e in male. Più che altro.. diventa difficile trovare il tempo per decrifarli, capirli, viverli.

E cubotti furono

Vedete questi maledetti cubotti in alto a sinistra, quelli con la data?

Bene… ora , finalmente, dopo essere impazziti, funzionano! Tra codici php che non funzionavano per chissà  qualche motivo. E a furia di prove, di echo FALSE, the_date, the_time, paramentri e maggiore-punto-di-domanda e pundo-di-domanda-minore, ce l’ho fatta.

E bastava usare un semplicissimo get_post_date.

In ogni caso.. grazie mille a tutti quelli che mi hanno dato una mano.. xlthlx, gattonero, hoshiina, visto che li ho tediati tutti (e fatti impazzire) con le mie vicissitudini piaccappiane.

iPhone chiama Italia

Sinceramente, sono stufo. Sono stufo di come i nostri operatori telefonici ci hanno trattato per “l’affare iPhone”. Si vociferava che TIM avrebbe importato l’iPhone da mesi e mesi e mesi (almeno da quando era uscito il sw europeo) ed è stato tutto un continuo di rumors, indiscrezioni, smentite.

Poi arriva il keynote dello Steve. L’annuncio del nuovo iPhone. E prezzi più bassi per tutti. E iniziano di nuovo rumors, indiscrezioni, smentite. Scarni comunicati da parte di TIM e Vodafone, che fanno tra l’altro partire le prenotazioni per qualcosa che non si sa neanche quanto costerà  nè che tariffe ci saranno.

E ieri, sono uscite le ridicolmente favolose tariffe di TIM. E sono allibito, senza parole. Prendiamo lo starter pack. 199€ per il melefono. E poi 30€/mese. E pagare tutte le chiamate (15cent/min) e tutti i messaggi (15cent). Però c’è il wifi di Telecom Italia incluso, illimitato. Sì, e dove sono gli hotspot? Quanti ce ne sono a Milano e nelle altre città  italiane? Però c’è anche 1gb di traffico dati “on mobile”. Assolutamente ridicolo per un iPhone, che fa della connessione ad internet il suo cavallo di battaglia. E un’altra tariffa ridicola è la Unlimited. Che ha tutto limitato, tranne il prezzo (200€/mese). Però il telefono (la versione da 8gb, mica quella da 16!) te lo regalano danno gratis. Visto che bravi?

E poi, la Visual Voicemail, che fine ha fatto? In tutti gli altri stati è inclusa e illimitata.

Io continuo a sperare nell’intelligenza di Vodafone Italia, nel fatto che – se vuole – può rispondere facilmente a tariffe del genere con tariffe veramente competitive, battere TIM e ottenere nuovi clienti (ricordando che per gli abbonamenti c’è il vincolo di 2 anni..). Però ho paura che io sia sempre troppo ottimista nei confronti del prossimo, soprattutto quando è una “macchina da soldi” che vede noi clienti come polli da spennare (e ti Tim lo si sapeva già ).

E comunque, rimango a guardare con invidia i cugini olandesi.

Bologna ’08

Attraversare le vie di una città  a misura d’uomo, circondato da suoni e colori.

Macinare chilometri, forse un paio di troppo, stringendo una mano e sentirla calda, viva, sentirla mia.

Commentare, ridere, correre a fare qualche foto e fermarsi ad aspettare gli altri.

Osservare con occhi curiosi il pacifico fiume che felice, allegro e gioioso scorreva tra il traffico e le case.

Vedere di essere visti dai cittadini, dai curiosi, dagli automobilisti fermi nel traffico, dagli studenti sui balconi, dalle vecchiette nascoste dietro le tende.

Gli occhi umidi durante i discorsi finali.

Un senso estremo di libertà , di poter esser me stesso, senza alcun vincolo.

Avere ancora una volta la conferma di non essere solo, di essere tutti uguali e ognuno diverso.

Ma anche la brutta sensazione di non essere visti da chi doveva vederci, di essere ignorati da chi ci dovrebbe ascoltare, di non essere considerati da chi dovrebbe fare informazione.

Questione di (auto)limitazione e fiducia reciproca

Argomento spinoso.. e capisco come si possa sentire il Gatto.

E, sinceramente non so neanche se mi conviene scrivere qui certe cose, visto che qualcuno (fiu fiuuuu) legge. E abbiamo visioni un po’ diverse su certe cose. E non vorrei che questi miei pensieri abbastanza sconclusionati possano creare qualche problema. Ma siano, invece, uno spunto per costruire qualcosa, per ragionare a vicenda sui rispettivi caratteri e sul modo di sentire e percepire il medesimo avvenimento. E di crescere, col confronto.

Perchè io, sostanzialmente, sono per la “non limitazione” dell’altro e, di conseguenza, per la “non limitazione” di me stesso. Sì, esatto. Questo principio è proprio da leggersi come un “fai pure tutto quello che vuoi”. Io mi fido di te. E ciò è possibile solo perchè io ti amo e tu ami me, perchè abbiamo costruito tra di noi qualcosa che è veramente importante.

Un incontro con un ipotetico terzo non lo vedrei come motivo di stare male o essere geloso, perchè rientrerebbe nel discorso di fiducia di prima. Io ti amo e tu ami me, quindi con questo terzo tu non faresti nulla che non dovresti fare. Anzi, neanche. L’idea che tu, Amore, faccia qualcosa che non dovresti fare, è esclusa a priori, visto che ci amiamo e io mi fido di te.

Ma se poi, con questo terzo, ci fai qualcosa, allora è un problema. È però un problema tuo, non mio. È tuo, perchè allora vuol dire che non mi ami veramente. È tuo, perchè vuol dire che tu sei stato scorretto nei miei confronti. E allora, solo allora, credo di essere in diritto di stare male, essere arrabbiato.

Certo, questo è il mio principio di massima. Ed è altrettanto ovvio che poi tutto dipende dalle altre variabili.

Perchè, ad esempio, so che tu, al contrario di me, stai male in certe situazioni. E cerco quindi di agire di conseguenza e non far succedere certe cose che so che ti possano far star male.

Cose che so.. sapere.. Ma come faccio a saperle? Come faccio a sapere cosa ti urta?

Credo sia possibile solo con l’esperienza, con il conoscersi reciprocamente. Ovvero vivendo, essendo se stessi, essendo una coppia, sbagliando, sbagliando senza sapere di stare sbagliando.

Il brutto degli sbagli che fanno stare male l’altro è che l’altro deve dirtelo, deve fartelo sapere o tu devi riuscire in qualche modo ad accorgertene. Per poter chiedere scusa, per rimediare all’errore e per imparare dall’errore stesso. E la prima cosa che si impara è di non sottovalutare o essere superficiale su azioni, fatti, progetti, idee, desideri e speranze che invece sai (perchè l’hai scoperto sbagliando) che sono importanti per l’altro.

Prima ho volutamente puntualizzato sbagliando senza sapere di stare sbagliando. Perchè il caso dello sbagliare sapendo di sbagliare rientra nel discorso di fiducia di prima. Io ti amo e tu ami me, quindi non puoi sbagliare (e farmi male) sapendo di sbagliare (e di farmi male). Anzi, neanche. L’idea che tu, Amore, sbagli (facendomi male) sapendo di sbagliare (e di farmi male), è esclusa a priori, visto che ci amiamo e io mi fido di te.

E allora, se tu sbagli sapendo di sbagliare, è un problema. E, come prima, è un problema tuo, non mio. È tuo, perchè allora vuol dire che non mi ami veramente. È tuo, perchè vuol dire che tu sei stato scorretto nei miei confronti, sapendo di esserlo. E forse vuol dire che le cose dovrebbero un po’ essere messe in discussione.

Tornando invece al discorso generale, volevo evidenziare un’altra variabile. È quella dello stato della relazione, lo stadio in cui si trova. Se è appena nata, se vegeta in qualche modo, se si avvia ad un misero declino.

Poniamo il caso che ci sia conosciuti da poco, che la relazione (o come la vuoi chiamare) si trova proprio all’inizio, che sta muovendo i primi passi. Poi una vacanza programmata da tempo e qualche chilometro di distanza. E poniamo il caso che tu, che sei ancora nella grande afosa città  decida di uscire con un altro, dopo aver condiviso, in questi primi giorni, un sacco di bei momenti (intimi, tra l’altro e non solo!).

Beh, sinceramente.. ma che cavolo ti viene in mente? Guai a te (e dico guai a te!) se esci con Tizio Caio Sempronio solo per una birra e solo per fare quattro chiacchiere punto e basta, e comunque lui sa che ci vediamo.

E io, sinceramente, col cavolo che me sto zitto!

Questione di nomi e sigle

Non so per qualche strano e assurdo motivo mi sia venuto in mente ora, ma io ho sempre voluto un PowerBook. Sì, ok, ora ho un bel MacBook Pro. Che esteticamente uguale al PowerBook ed è pure molto più power, con un cuore tutto Intel e uno schermo con retro illuminazione a led.

Però il PowerBook aveva una cosa favolosa, che si è persa con “nuova generazione”: il nome. Perchè il PowerBook era ed è il PowerBook. Che poi lo potevi scrivere anche pauerbuk, a era uguali. Capivi esattamente cos’era, domandandoti solo se era il piccolino da 12″, il medio da 15 e il maxi da 17.

Ora invece.. il PowerBook è morto. E vive il MacBook Pro. Se ne parli, soprattutto a voce, lo potresti chiamare amichevolmente MacBook. Però così si confonderebbe con il fratellino bianco. E tu non vuoi che uno pensi che tu abbia quello bianco piccolo tanto caruccio. Se però lo chiami MacBook Pro.. ecco, allora diventi uno sborone, vuoi fare il figo, perchè hai aggiunto, hai specificato quel Pro finale. E poi.. prova un po’ tu a pronunciare mecbucpro. Non è troppo pesante, troppo “c” “c”, decisamente poco scorrevole? Ma si potrebbe pensare di omettere il mecbook. Alla fine, con l’Air, l’abbreviazione funziona. Può essere chiamato così, senza specificare che è un mecbuc. Perchè l’Air è l’Air. È il computer può sottile del mondo, anche dei Vaio, che entra nelle buste porta documenti americane. E con il Pro? No, uff, non lo puoi neanche chiamare solo Pro. Cos’è il Pro? Il MacPro? L’account pro di Flickr? No, no, non rende.

E quindi, tutte le volte, decidi che devi scegliere. Se fare lo sborone o far confondere il tuo amato mac. E, nel caso, decidi di fare una volta l’uno, una volta l’altro. Così, grazie al potere della media, tutto si riequilibra. Chiedendo però, allo Zio Steve, di pensare anche a queste cose fondamentali (e basilari) quando sceglie il nome per un prodotto.

Il grande salto

Eccoci qui.

Sono giorni (notti?)che ci sto lavorando e, in realtà , non è ancora finito. Sto litigando con i cubetti che mostreranno le date dei post, non tutte le stringhe di testo sono state tradotte in italiano, il logo qui in alto non riporta alla home (visto che qui in alto ci sarà  anche una barra con i vari pulsanti, ma mi son dimenticata di farla), non ho attivato i gravatar per i commenti (che devono essere pure sistemati).

Ma come al solito, sono sempre impaziente. E mi andava di rendere “pubblico” il “nuovo” blog e magari aspettare qualche consiglio da parte della blogosfera su cosa migliorare di questo (tutto mio) template, ancora in versione beta 😛

Tutti i post e i commenti dei vecchi Me or not? e Free Magenta sono stati importati qui su WordPress (e presto Free Magenta avrà  pure un suo pulsantino e un suo stile per i post), mentre i blog “originali” verranno abbandonati al loro destino, ma non cancellati.

Quindi che dire.. aggiornate l’indirizzo nel feed reader (se lo usate) e..

benvenuti sul nuovo Me or not!