È che non ho voglia di sorridere (e non è per i taglietti che ho su tutte le labbra e mi fanno un male cane)

Alla fine lo sapevo da quando ho visto questa mattina la tua chiamata di questa notte delle 2:43.

Alla fine lo sapevo che c’era qualcosa che non andava, ma non ho avuto il coraggio di chiamarti, fino a poco fa, perché non volevo saperlo, non volevo sentirlo.

E alla fine ti ho chiamato.

E dalla voce ho subito capito.

Però alla fine io per queste cose non ci so fare.

E più che stare zitto ad ascoltare non sono capace.

Però neanche tu volevi parlare. E di fatto non hai parlato.

Sono stato zitto in silenzio ad ascoltare il tuo silenzio, senza sapere cosa fare e cosa dire, come sempre.

Ecco, è in questi casi che penso che forse come amico non sono molto bravo.

Né al telefono, né forse di persona.

Però ora, sapere che tu stai così e non riesco a fare nulla non mi fa sentire tanto bene.

Ed è per questo che ora, non riesco a sorridere.

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