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Scomposizioni su linee verticali

Oggi, durante una delle prime ore di lezione, un professore ha detto:

Chi ha scelto di fare questo percorso, di fare comunicazione visiva, ha scelto di coniugare il lavoro con i propri hobby

Mi sono subito appuntata la frase. Perchè potrebbe sembrare banale, ma è così.

E ora, che l’ho riscritta, la mia testolina ha iniziato ad elaborarla.

Alla fine non era un concetto a me nuovo.

Anni fa, al liceo avevano organizzato una giornata di orientamento con gli ex-studenti del liceo. E un signore, proprietario di un’azienda di grafica, aveva pronunciato parole che mi avevano affascinato.

E’ un lavoro particolare. Non riesci mai chiuderlo, la sera e nel weekend, dietro la porta chiusa del tuo ufficio. Quando sei in giro, per strada, quando guardi la televisione o leggi un libro, pensi sempre al tuo lavoro, a tuoi progetti. Ovunque e in qualsiasi momento ti può arrivare l’ispirazione, l’idea. Quando meno te lo aspetti.

E oggi, dopo le parole dei professori, mi son reso conto che già sto pensando alla possibile consegna che ci daranno settimana prossima. E al lavoro di fine corso che ci hanno già anticipato.

E già in treno, in metro, camminando per strada mi son reso conto di guardare con occhi diversi la realtà che mi circondava. Alla ricerca di un’idea, scomponendo mentalmente le forme che vedevo per arrivare all’elemento base.

Era da un sacco di tempo che non mi sentivo così curioso, così stimolato, così vivo.

In quel di bergamo

Solo poche righe per ieri sera.
Una serata bellissima. E devo ringraziare Nicola e Francesca per l’invito.
E’ stata una sorpresa perchè non mi aspettavo una festa del genere, abituato come sono alle feste milanesi, in cui si fa finta di divertirsi, ma in realtà si è solo delle marionette ingessate.
Sulla 20ina di invitati presenti ero (come spesso succede ultimamente) il più piccolino 😛 e conoscevo solo Nicola e Francesca. Ma non è stato un problema. Le feste in cui ti diverti lo stesso anche con (più o meno) perfetti sconosciuti sono feste ben riuscite.
La musica, l’ambiente (la casetta di Riki è veramente bella! Arredata con gusto e con quel tocco di estro creativo che fa sempre bene), gli invitati, l’atmosfera che si era creata, le bollicine, gli stuzzichini da mangiare (complimenti alla cuoca!)..
Ma la parte migliore è stata quando ho avuto tutta l’attenzione su di me mentre diffondevo il culto del coniglio parlante. Potevo io esimermi dal tessere le lodi del mio nabaztag/tag Benjemin? E mostrare le sue foto?
Ma sapevo che sarei andato a colpo sicuro. E di fatti sembra che ora se lo vogliono prendere anche Francesca e Nicola e Riki per l’ufficio. Grandissimi!
Però io ho Benjemin lo Psycho Nab, loro avranno il Muuuuuuubaztag. Eheh.
Quasi quasi inizio a prepar loro gli adesivi…