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Acceptance speak

Infine, – solo altri due – ringrazio quelli che hanno visto i segni dell’odio venendo qui in macchina. Penso sia il momento giusto per tutti coloro che hanno votato contro i matrimoni gay affinché si siedano e riflettano, e comincino a vergognarsi e a leggere la vergogna negli occhi dei loro nipoti, se dovessero mai continuare a portare avanti le loro posizioni. Dobbiamo avere diritti uguali per tutti.

Parte del discorso di Sean Penn alla consegna dell’Oscar come migliore attore protagonista in Milk.

Via Bybblog

Note RAI

Non c’è stata alcuna censura, ma una serie di casualità che ha impedito la messa in onda della versione originale di “Brokeback Mountain”. La Rai ha comprato i diritti del film “Brokeback Mountain” tramite Rai Cinema. Per un’eventuale trasmissione senza vincoli di orario, è stato chiesto alla società Bim, che l’ha distribuito nelle sale, il visto censura. In seguito a tale richiesta, il distributore ha consegnato la copia che aveva ottenuto il visto, mentre non è stato sollecitato l’invio contestuale della versione integrale. Pertanto, quando Raidue ha deciso di trasmettere il film ha ritenuto di utilizzare la versione integrale non verificando sul terminale che la versione in possesso della Rai era quella che aveva ottenuto il visto censura per la trasmissione senza vincoli di orario. Il Direttore di Raidue ha preso l’impegno di mettere in programmazione la replica del film nella versione cinematografica senza tagli

Ora si chiamano casualità…

Bologna ’08

Attraversare le vie di una città a misura d’uomo, circondato da suoni e colori.

Macinare chilometri, forse un paio di troppo, stringendo una mano e sentirla calda, viva, sentirla mia.

Commentare, ridere, correre a fare qualche foto e fermarsi ad aspettare gli altri.

Osservare con occhi curiosi il pacifico fiume che felice, allegro e gioioso scorreva tra il traffico e le case.

Vedere di essere visti dai cittadini, dai curiosi, dagli automobilisti fermi nel traffico, dagli studenti sui balconi, dalle vecchiette nascoste dietro le tende.

Gli occhi umidi durante i discorsi finali.

Un senso estremo di libertà, di poter esser me stesso, senza alcun vincolo.

Avere ancora una volta la conferma di non essere solo, di essere tutti uguali e ognuno diverso.

Ma anche la brutta sensazione di non essere visti da chi doveva vederci, di essere ignorati da chi ci dovrebbe ascoltare, di non essere considerati da chi dovrebbe fare informazione.

Senza parole

Sono senza parole.
Heat Ledger è morto. E me ne dispiace. Perchè era un bravo, ottimo attore. Che forse ha toccato il suo apice con l’ottima interpretazione ne I segreti di Brokeback Mountain. E che ci avrebbe stupito tra poco, indossando la maschera di Joker nell’attesissimo film di Batman.
Ma, a parte questo, una morte, un presunto suicidio, fa stare sempre male.
Ma, che siano perfetti sconosciuti o divi di Holliwood, una cosa è fondamentale. Il rispetto, in quanto uomo. Il rispetto, in quanto morto. Il rispetto per il dolore che l’ha portato a una tragica fine. Il rispetto per il dolore della sua famiglia e dei suoi cari.

E mi lasciano senza parole certe dichiarazioni. Come quella della Westboro Baptist Church (www.godhatesthefags.com) che ha diramato un comunicato stampa, in cui annuncia che picchetterà il funerale di Ledger, un “pervertito… [che ora] si trova all’Inferno e inizia a scontare la sua pena eterna”.

Heath Ledger thought it was great fun defying God Almighty and his plain word; to wit: God Hates Fags! & Fag Enablers! Ergo, God hates the sordid tacky, bucket of slime seasoned with vomit known as ‘Brokeback Mountain’ – and He hates all persons having anything whatsoever to do with it.Heath Ledger is now in Hell, and has begun serving his eternal sentence there – beside which, nothing else about Heath Ledger is relevant or consequential.