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Lady GaGa presenta…. Poker Face!

Altra versione acustica di Poker Face della Lady. Questa volta è in Olanda, non indossa occhiali, ma vista la lunghezza della frangetta è come se li avesse. E ha un adorabile fiocco gigante fatto con i suoi stessi capelli.

Mostra assoluta professionalità quando prova la spia e si lamenta perché non va. Ma il meglio lo darà successivamente in Russia:

L’ubiquiteggiante GaGa è stata anche a Mosca, dove ha tenuto una conferenza stampa prima di esibirsi al Famous Club. I concetti chiave che ha espresso sono che adora i gay e le piace il porno, regalando al mondo nuovi importanti elementi sui quali riflettere.

Grandissima.

Via (come sempre nel caso della GaGa) PopSlut

Älska Alcazar!

QX Cover Alcazar

Direttamente da QX.se. Per l’invidia di SuperPop, che a breve pubblicherà un post simile. Gli Alcazar, per la presentazione del loro ultimo album, l’ottimo doppio Disco Defenders, sono sulla copertina del freepress svedese. Un servizio fotografico in total white & pink e qualche (piccolo) tocco di stravaganza.

QX disco defenders

Qui il pdf con tutto il giornale, mentre cliccando sulle foto si apriranno in alta risoluzione 🙂

E qui una canzone di Disco Defenders che mi piace un sacco [audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/04/1-10-funkytown.mp3|titles=Funkytown|artists=The Alcazar]

Una notte luminosa in Gamla Stan

Una volta sistemati in albergo e ripresi dallo shock del problema della prenotazione, dopo aver perso un po’ di tempo a rilassarci e a scoprire la camera, siamo usciti alla volta di Gamla Stan, l’isola centrale di Stoccolma, per un primo giro di orientamento e per metter qualcosa sotto i denti, visto che alla fine.. non avevamo praticamente pranzato in volo, rifiutando i prodotti a pagamento di Rayanair e lo spuntino dal McDonald non sembrava sufficiente ad arrivare fino al giorno dopo…

Acqua

Potere ai greci!E la città che si è aperta davanti a noi era magnifica. Palazzi enormi, alcuni monumentali, dove il monumentale era ottenuto semplicemente aggiungendo un enorme tempio greco sulla facciata. Ponti, isole, isolette, viali e vialetti. Era impressionante il numero di ristoranti, tanto da rendere la scelta imbarazzante. Si susseguivano, nella stessa via, un ristornate italiano, un cinese, un giapponese, poi un thai, uno indiano, poi di nuovo uno itialiano, un thai, un chinese, uno spagnolo e ancora un thai. Tutti ristoranti che proponevano la loro cucina, più ovviamente quella tipica svedese, perché bisogna avere rispetto del paese in cui si vive, no? Ristoranti a cucina locale praticamente zero, forse dovuto alla presenza di pochi piatti tipici e all’apertura verso le altre cucine degli svedesi. Si trovava la cucina locale nei bar e nei pub (e anche lì… Irish a profusione!).

Ammirando neri contorni #3Ne avevamo trovato uno che ci attirava. Due piani, musica dal vivo. Avevamo già girato quasi tutta Gamla Stan e il freddo e il buio incombevano. No, il buio no. Diciamo solo il tramonto. E anche dopo che il sole non si vedeva più il cielo era una luce unica, che arrivava da ogni direzione. Ottima per le foto e i controluce degli skyline.

Comunque, entriamo in questo pub. Un primo piano piccolo, affollato, sovraffollato. Però i piatti sono invitanti. Mi dirigo diretto al bancone, chiedendo alla ragazza se avevano un tavolo per due per mangiare. Nel suo inglese perfetto mi risponde sicuramente al piano di sotto. Scendiamo. Praticamente eravamo in una cantina … si apre una sala grande con tavoloni e poi da lì una serie di corridoi dai muri storti a mo’ di caverna con nicchie con altri tavoli. Scegliamo un tavolo lungo questo corridio. La fame avanza, l’umidità e la poca luce da’ un po’ di fastidio. Ma il cameriere non arriva. Non ci aveva dato nemmeno la lista, completamente ignorato, anche quando è passato per servire dei tavoli più in là dei nostri. Ci scocciamo. E ce ne andiamo.

Meglio così. Perché ripercorriamo gli stessi vicoli di prima, pieni di ristoranti, negozi, gelaterie d’asporto (folli, con quel clima, a mangiare gelato passeggiando all’italiana). E alla fine ci ritroviamo in una piazzetta all’aperto davanti alla Sveska Academia. Una foto ridicola. Perché l’ho fatta in verticale, per un edificio a sviluppo prevalentemente orizzontale?!

Over the bar with the rainbow

So that's the Alcazar!

Comunque vieniamo attirati da un paio di bar. Uno vicino all’altro, tavoli e sedie fuori dotati di coperta. Ci attira quello con le coperte Ikea verdi e una rainbow flag che sporge dalla tenda. Scegliamo quello. Ceniamo all’interno, un tavolino minuscolo per due, al caldo della cucina. Un piatto semplice. Pollo al curry, fatto a dadini, mai provato, in una patata al cartoccio. Di contorno, una montagnetta di insalatina sottilissima e semi di soia e altro che non ricordo.

Finito la cena, ero già fuori a sbagliare e a dimenticarmi le foto, qualcuno si attardava… Colpa di un freepress, QX, in megaformato esposto all’interno del bar. Una prima pagina da far paura. Bianca e rosa, con gli Alcazar. Impossibile resistere e non prenderlo. L’errore è stato di aver preso solo una copia. Se ne avessimo prese due, una l’avremmo potuta far avere a SuperPop che abbiamo subito immaginato impazzire (in senso buono) per una copertina così, proprio come noi.

just panorama #3

BlurPoi il ritorno all’hotel su un lungo percorso panoramico con freddo incombente e la luce magica della notte sull’acqua dei canali. Foto su foto al semicerchio del Parlamento.

E una veloce alla colonnina del bikesharing locale, di fianco all’ingresso dello Sheraton.

The lights and the water

Poi camera, letto, sonno…

La RAI ci ha riprovato

Una piccola, piccolissima nota.

Alla fine la RAI ha trasmesso la versione integrale de I segreti di Brokeback Mountain.

Ovviamente doveva fare qualche pasticcio, quindi anziché trasmetterlo martedì, come da comunicato stampa, ha preferito inserire il film nel calderone delle variazioni pazze e selvagge di questo inizio settimana, assieme allo spostamento di X-Factor e la nuovissima (?) controprogrammazione (!?) per far concorrenza a Mediaset.

Ora, non so se la comunicazione in televisione c’è stata o se è stata efficace, ma noi, in ufficio, abbiamo avuto qualche problema nello scoprire (all’ultimo) la variazione del palinsesto.

Liberi tutti libere tutte

roma-pride-2009-liberi-tutti-libere-tutte

Il 2009 è per noi un anniversario particolarmente significativo: nel 1969 i moti di Stonewall, a New York, diedero il via ad una serie di manifestazioni di protesta in tutto il mondo che chiedevano diritti e dignità per le persone omosessuali e transessuali. A quarant’anni da quella storica ribellione ancora molto lavoro deve essere fatto per la piena libertà delle persone lgbtq. In Italia nulla è cambiato in questi ultimi anni e riteniamo questa situazione particolarmente grave: nessuna legge a tutela delle persone lgbtq, nessun riconoscimento di diritti civili e sociali; l’Italia è un’ombra grigia nel panorama della comunità europea

Ecco così spiegati, nelle dichiarazioni del Mario Mieli, gli elementi del bellissimo logo: l’attenzione cade subito su una bellissima e snella Libertà, che regge una bandiera rainbow, che manda il pensiero oltre oceano, agli Stati Uniti (e come non potrebbe essere altrimenti, dopo la recente – e passata praticamente inosservata – dichiarazione dell’amministrazione Obama di sostegno alla dichiarazione ONU contro la criminalizzazione dell’omosessualità?). Alle sue spalle l’Italia che è solo un’ombra grigia.

Il titolo del corteo del 13 giugno 2009 sarà “liberi tutti libere tutte”:

Sarà quindi anche una manifestazione contro le gravi ed irricevibili posizioni vaticane ed una protesta su come l’attuale governo sta gestendo improvvidamente i temi della sicurezza, del testamento biologico, del lavoro, dei migranti e della crisi economica in atto.

via bybblog
via
River

Non è una colpa, nemmeno una malattia

Un altro, ottimo post del buon sonounprecario su quella canzonaccia che rischiava di vincere il festival.

E ovviamente, sono saltate fuori le solite polemiche. E i soliti discorsi “e bah ma tanto è solo una storia”, che ho sentito troppe volte.

Ottima, a riguardo, la risposta di Suszukimaruti:

Quindi il “raccontare una storia” ci esime automaticamente dal giudizio sul *contenuto* della suddetta storia? E soprattutto ci esime dal giudicare le premesse della storia?

(perché i difensori di Povia non la contano giusta o ignorano il fatto che la canzone sostanzialmente dice che Luca era diventato gay perché aveva problemi in famiglia. La premessa è evidente: secondo Povia (o chi lo manovra) l’omosessualità è una devianza, il frutto di un trauma, di una situazione scomoda, ecc.)

Quindi se domani salta fuori uno che in una canzone racconta una storia in cui i campi di concentramento non sono mai esistiti, tutti zitti?

Quello che fa uomini gli uomini è proprio la capacità di giudicare la Storia. E le “storie”.

Io fortuna che non l’ho ancora mai sentita in radio. E se qualche collega la mette in ufficio, prendo le mie belle cuffiette bianche e sparo la musica a tutto volume

I Love You Philip Morris non arriverà mai al cinema?

I Love You Philip Morris

Una notizia che ha dello sconcertante. I Love You Philip Morris, attesa commedia con Jim Carrey ed Ewan McGregor protagonisti, rischia seriamente di non arrivare mai al cinema. Presentato al Sundance Film Festival, con acclamazioni della stampa annesse, il film non ha ancora trovato uno straccio di compratore!

Motivo? I distributori interessati non hanno ancora capito quale possa essere “l’audience giusta” per il film. Il rischio che si andrebbe a correre sarebbe troppo alto e così nessuno ancora si è fatto avanti, tanto da portare i produttori a ritirare la pellicola dal mercato.

La cosa più incredibile è che ora i produttori stanno rimettendo mano al girato del film, cercando di ‘cambiarlo’ in corsa d’opera, trasformandolo da un gay movie ad un film più commerciale ed appetibile per tutti, famiglie comprese. Allucinante…

Bene, bene, bravi!

via Gattonero’s shared item
via Cineblog


La RAI ci riprova

La mia giornalista TV mi ha appena comunicato che Rai2 manderà in onda martedì 17, alle 23:40, Brokeback Mountain.

Dopo la polemica per la scandalosa messa in onda del film qualche mese fa e per la censura ridicola di alcune scene (e non di altre), Rai si era giustificata parlando di una serie di casualità che avevano impedito la trasmissione del film senza censure e promettendo la riprogrammazione dello stesso.

Ora sembra sia arrivato il momento. E vedremo se manterranno le promesse.