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245 – eurovision

E poi, all’improvviso è Eurovision.

Sì, questo giro mi sono saltato la prima semifinale, causa quelle 32h filate che hanno portato ad un crollo folle martedì pomeriggio.

E in realtà, pur avendolo annunciato a M. che avrei fatto tardi per la serata, me ne stavo dimenticando, preso com’ero dalla bella sensazione dopo il massacrante allenamento di fit boxe.

Ma fortunatamente mi son perso relativamente poco e c’era chi su twitter suggeriva dei recap.

Era un po’ che non mi trovavo a twittare live un programma, per altro con così tanta foga e trasporto. E la serata ha riserbato un po’ di emozioni, tra Rai4 che ad un certo punto taglia il segnale (ciao community manager di Rai4, non ti preoccupare se domani ti trovi delle mention inferocite su Twitter, avete fatto una cazzata!), esibizioni decisamente belle ma forse un po’ troppo piatte e uguali, rispetto a quelle folli dell’anno scorso. E poi la presenza di Conchita, cantante drag con barba portata dall’Austria, che potrebbe rischiare seriamente di vincere l’Eurovision, se l’asse nordico non fa danni

E poi ci sono i greci, che questa volta si sono presentati con DJ, rapper e vocalist, per un pezzo che sembra will.i.am vs. Yolanda Be Cool Vrs DCup vs. Alexandra Stan ma che spinge il giusto e che potrebbe benissimo sbancare nelle disco (Glitter, mi leggi?)

E infine c’è lo Svizzero, che ha fatto impazzire il Twitter, con il sua avvenenza e una canzone in realtà fresca e allegra con un fischiettio che ti entra in testa e non se ne va più a suon di I’m the hunter, you are the the prey, tonight I’m gonna eat you up e di sviolinate.

Ma non poteva mancare la trashata finale, con windmachine, tastiera circolare e ologrammi, giusto?

Poi il televoto e l’attesa per i risultati, con un ordine causale che ha lasciato per ultima l’annuncio del superamento del turno anche per l’Austria, mentre già mi disperavo che Conchita Wurst non fosse riuscita ad andare in finale.

Poi ci sarebbero da spendere ottime parole per l’organizzazione dell’ESC: non lo solo la trasmissione è bella ritmata, senza perdite di tempo inutili, ma hanno costruito attorno un ottimo ecosistema social che funziona. I video delle esibizioni sono pubblicati praticamente live sul canale di YouTube nell’apposita playlist (qui quella di questa sera) ed è disponibile un’ottima app per smartphone che permette un’esperienza second screen, mostrando tutte le info sull’artista e il paese in quel momento live, nonché i testi. Permette di segnare la preferenza per quel cantante, ricordandocela poi nell’elenco per il voto (che pre-compone l’sms di votazione). Carini poi i goodies collegati al televoto: la possibilità di condividerli sui social e dei mini video di ringraziamento del voto.

E comunque, ora l’appuntamento è sabato, per la finale.

222 – secret

Che poi, perché non mi avete detto prima dell’esistenza di questo “Secret Princes”?

Dovevo scoprirlo io da solo, tra i consigli (che è tutto dire) di Netflix?

secret princes

2 lord, un principe spagnolo e uno indiano, catapultati ad Atlanta a vivere in un catapecchia, obbligati a lavorare per arrivare a fine giornata (baristi i primi 2, pet groomer gli altri 2) con lo scopo di trovare la loro principessa che non sia interessata al titolo o ai soldi, ma solo a loro.

LOL, vero?

Sala e salotto

Ah, forse avevo relegato l’acquisto ai soli social network, ma potrei definire completa la sala TV, almeno per quanto riguarda la dotazione tecnologica ben posizionata sul Beastå bianco made in Ikea.

Samsung LED 46″ Serie 6 46C6500UP

Sintoamplificatore Yamaha RX-V645

Kit di casse Yamaha NS-P280

Completano la dotazione Wii e PS3.

Ora mancano giusto un paio comodità.

Il sogno sarebbe un divano nuovo (e l’avevamo pure scelto, ma chi si ricorda più il modello), ma nel frattempo mi potrei accontentare di un Fatboy.

Poi sono indeciso sulla necessità di un tavolino, che sarebbe oltremodo scomodo in caso di giochi di gruppo, e di un tappeto.

Nel caso, il tavolino dovrebbe essere il Ramvik, peccato che mi serva bianco e l’Ikea lo produce solo nero. Già presa in considerazione l’opzione riverniciatura, ma non sembra essere possibile per via del tipo di legno usato. Confido però nel catalogo 2011 disponibile da settembre.

Sul tappeto invece è grossa crisi. Dove, come, che fantasia, di che tipo, di che forma. In casa sono sempre stato abituato a persiani e tappeti degni di tale nome. Le robe troppo moderne non mi convincono. I tappeti Ikea sul catalogo sono stupendi, dal vivo sono l’esatto opposto. Il bianco sarebbe perfetto, ma assolutamente sporchevole e quindi anti-ospiti. Il colore scuro farebbe a pugni con l’orribile pavimento. Boh, uff, misteri.

Rai per una notte

Ora in onda, sul web (uno tra tutti qua: live.raiperunanotte.it), in radio, o in TV (RaiNew24, Current TV al canale 130 di Sky).

Raiperunanotte, la trasmissione che forse diventerà un’evento molto importante per la storia dei media, contro il regolamente sulla par condicio che di fatto ha eliminato i talk show dai palinsesti televisivi in un momento – quello che si avvicina alle elezioni – in cui invece la gente ha bisogno di essere informata.

Come dice Santoro, organizzatore e conduttore della serata:

Rai per una notte’ è un avvertimento democratico che serve a rompere il silenzio e bucare il filo spinato che rischia di avvolgere la Rai. […] Andremo in onda per riaccendere l’informazione che è stata spenta – continua Santoro – Per la prima volta si potrà parlare dello sciopero bianco degli abbonati della Rai, privati dei loro programmi che cercheranno in tutti i modi di rivedere. Da Bologna racconteremo quello che ci è accaduto realmente in questi giorni perchè non è stato fatto con chiarezza

La serata è stata finanziata dagli sponsor (uno tra tutti, Fastweb) e con la raccolta di 50mila donazioni da 2,5€, nonché supportata da Al Gore e dalla sua rete televisiva Current TV.

E iniziamo pure Dexter

Era un po’ che era lì nel cassetto.

E poi dopo aver finito la seconda stagione di Six Feet Under, il collegamento, visto che l’attore principale è lo stesso, era quasi ovvio.

dexter-logo

Così questa sera mi sono buttato nella visione del primo episodio di Dexter.

Ottimo.

E sembra che ci siano pure i dvd in offerta alla Feltrinelli (sia di Dexter che di Six Feet Under). Prevedo un saccheggio, a breve.

24/7

24.

Day 7.

Il finto protagonista è un imbecille ingiacchettato che crede di far parte dei buoni e passa tutti gli episodi a mettere i bastoni tra le ruote al povero e sfigato Jack Bauer, che tutto risolve, tutto distrugge. E con lo stesso cacciavite riesce sia ad ammazzare un terrorista sia ad accendere una macchina, come solo McGuyver sa fare.

Una finta analista incapace non fa altro che non fare mentre l’ottima Chloe O’Brian semplicemente non viene neanche inquadrata per episodi ed episodi. Insomma, ci sono le capacità, perché usarle?

I migliori muoiono oppure non ricompaiono.

I morti risorgono, manco fosse Beautiful.

Tutto questo continuo ciclo di Bauer sta con noi e poi Bauer è un assassino arrestatelo e poi Bauer sta con noi ha rotto.

La trama è talmente debole che hanno dovuto inventarsi 3 attentati diversi per riuscire ad arrivare al 24esimo episodio. Beh, spero siano solo 3. Io sono solo al 15° episodio.

E hanno pure fatto un film, di collegamento tra la 6ª e la 7ª stagione, per spiegare cose che in realtà non vengono neanche spiegate. Né sono necessarie, se non per fare cassa con i diritti TV.

Rivoglio gli sceneggiatori delle prime stagioni.

Quelle dei colpi di scena, quelle del premi avanti e vai subito all’episodio successivo, quelle dell’aiuto-non-c’è-un-momento-di-pausa e del non-resisto-una-settimana-senza-sapere-cosa-succede.

E invece no, uff.

Questa settima season è ai limiti del noioso e del ripetitivo.

Hanno annunciato il day 8, che verrà trasmesso negli USA a Gennaio.

Spero che risollevino un po’ il tono del serial. Altrimenti tanto vale mandare Jack Bauer in pensione e concedergli un po’ di meritato riposo.