Character encoding

Dopo l’ultimo cucù qua sopra, mi ero accorto che erano saltate tutte le accentate dei post vecchi.

Con qualche ricerca in rete, scopro che potrebbe essere un qualche problema nel character encoding.

Oggi dopo mesi mi son messo a provare a vedere e risolvere.

A quanto pare, nel mio wp-config non era definita la stringa che indicava l’encoding del mio DB. Ho provato ad andare su myphpadmin e verificare le impostazioni del DB e risultano in uftmb4 a livello di server, mentre nelle info delle singole tabelle su utf8mb3. Poco male perché le differenze dovrebbero essere solo le emoji.

La cosa che mi è sembrata strana è invece vedere come data di creazione della tabella posts un 28 agosto 2024, quando questo blog è migrato su WordPress nel 2008, dopo una iniziale vita su blogger. Che sia successo qualcosa a seguito di qualche update che ha ricreato tutto il DB e in quel momento si è sballato tutto? Anche perché in effetti, i problemi sono solo sui post anteriori a quella data.

Comunque, allineando il wp-config non è cambiato nulla quindi sono tornato alle care vecchie maniere: sostituire a mano tutti i caratteri sballati. Tanto alla fine si contano sulla punta delle dita accentate e simboli che potrebbero salvare. 10 minuti con Better Search Replace e ora sembra tutto ok.

Fino al prossimo disagio 🙂

Cucù

Ho fatto login qui sopra solo per controllare se funzionasse ancora tutto e lanciare qualche aggiornamento, che non si sa mai.

Mi è caduto l’occhio sul post precedente e c’è da dire che la situazione non è che sia così diversa da quella accennata più di un anno fa.

Però per lo meno non è stato tutto così piatto: ci sono stati degli alti e bassi. Sia lavorativi che personali. Non tanto a livello di relazioni, che quelle purtroppo sempre non danno soddisfazioni, ma a livello personale e di esperienza.

Diciamo che tra giugno 2024 e gennaio 2025 ho fatto un po’ di follie tra festival EDM, concerti anche all’estero (P!nk a Stoccolma, Charli XCX a Londra, Anyma a Las Vegas) e relativi viaggi. E sì, che belle sono queste cose.

La spesa di biglietti per concerti non si è fermata, e adesso ci avviciniamo a un maggio/giugno di fuoco (e speriamo che sia invece di FANGO per gli appuntamenti all’ippodromo).

E sul resto, invece l’umore un po’ vacilla, nel tentare di trovare una soluzione alle problematiche lavorative e sulla difficoltà di creare qualche meaningful connection.

58/2024

E siamo di nuovo qui.

A ricordarmi di questo spazio solo per lamentarmi un po’ in questa notte senza sonno, inseguito dalle ansie e dai mille pensieri.

C’è una situazione che mi agita, mi crea stanchezza, mi paralizza e non mi rende sereno.

La ricerca di una via di fuga è forsennata ma difficile e quasi impossibile.

Ed è l’ennesima occasione per mettere in dubbio tutte le scelte che hanno portato fino a questo momento.

217/2023

Anche se per motivi differenti dai tuoi – anche io non sto passando un bel momento tra lavoro (di cui sai) e casini pesanti con la mia famiglia (che non ti ho raccontato per non aggiungere un ulteriore carico) e posso assolutamente empatizzare.

Ma per capire, ho bisogno di un minimo di dialogo, che non c’è stato, tra silenzi e l’impossibilità  a una conversazione di senso compiuto, anche al telefono. E non dovevamo parlarci di faticosi massimi sistemi, a me bastava anche solo scambiare quattro chiacchiere in leggerezza, eh.

Ma se a una domanda diretta che chiedeva altro, la risposta tira in campo tempo ed energie, ci rimango un po’ male e sono perplesso.

Credo anche il mio tempo e le mie poche energie abbiano lo stesso valore delle tue.

E la mia domanda era volutamente un’altra, perché al non avere tempo e non avere energie c’è soluzione, anche solo aspettare momenti migliori come mi sembra abbiamo fatto in questi mesi, provando a ritagliarci possibilità  e proposte che alla fine per sfighe varie sono sfumate.

Quindi: tu mi piaci e mi interessi e mi piacerebbe darci una possibilità .

Ma io a te piaccio?

210/2023

Di nuovo, giornate senza scrivere nulla qua sopra.

Ma cosa succede, come sto?

Sto.

Stanco.

Affaticato.

Tecnicamente in ferie anche se comunque i prossimi non saranno giorni tranquillo.

Soffro un po’ l’essere solo, ma con tutto quello che è successo nei giorni/settimane/mesi in realtà  non ci faccio caso.

Ci faccio caso però nelle piccole cose, nei piccoli momenti di tranquillità .

Quando fisso il soffitto in quel letto troppo grande e vuoto.

Quando crollo sul divano senza calore a fianco.

Quando passo la giornata da solo a sistemare casa.

11/2023

Mentre tornavo a casa mi era venuta in mente l’idea per un post.

Poi sono arrivato a casa e me ne sono dimenticato.

Ora mi son ricordato che avevo in mente di scrivere qualcosa ma adesso non ricordo cosa.

Quindi ecco che scrivo discorsi inutili in questo post di un 365 a singhiozzo.

Ma va bene così.

Non ha senso costringermi a scrivere tutti i giorni se non ci riesco, se non ho idee, se non ho tempo, se proprio non ci penso.

Non ha senso obbligarmi a scrivere post e programmare le uscite.

Però voglio provare a scrivere cose, anche parole a caso come queste e riempire questo spazio troppo bianco.

3/2023

Non so perché anziché andare a letto presto ho deciso di premere play su In from the side.

Il film in realtà  non mi è dispiaciuto. Sarà  per la parlata inglese, per i bellocci protagonisti che giocano a rugby, per le vedute di Londra e quelle fantastiche riprese di treni e metro che mi sempre mi affascinano. La storia non è un granché, o meglio: il finale non è quello che mi aspettavo è un po’ mi ha lasciato l’amaro in bocca.

Ma quello che mi ha fatto più pensare è stata tutte le scene in famiglia. Situazioni di apertura, accettazione, felicità , voglia di vivere assieme e soprattutto dialogo che – come questo capodanno mi ha brutalmente ricordato – per me sono fantascienza e lo saranno per chissà  ancora quanto tempo.