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Piani di conquista del mondo [telecomunicativo]

Bene. Tre ha prorogato di un altro mese la favolosa promo Tutto 3.

Quindi penso di chiedere il passaggio della scheda Tre (attualmente una 12/12) a Wind (gratis, ho già una scheda Wind 9, ma così facendo mi gioco una sicura 9/9?) e poi chiedere il passaggio da Wind a Tre, attivando la Tutto 3 (costo: 10€ per 33€ di traffico) contestualmente alla Super 7 (una 7/15 con autoricarica. Non me li fanno pagare i 9€ di cambio piano, vero?).

Quindi, se tutto va bene, avrò ricariche raddoppiate a vita, tariffa Super assicurata (visto che comunque dovrei ricaricare tutti i mesi per la Naviga 3) e per un anno, un po’ di sms e chiamate gratis verso i Tre.

E se riesco nel mio piano malvagio, la scheda vodafone tornerà dormiente.

Unico problema: ottenere la portabilità a Wind entro la fine del mese, per riuscire ad effettuare la richiesta della Tutto 3 🙂

Questione di credito [esaurito]

Giusto per la cronaca, sono completamente a zero su entrambe le sim.

La sim Vodafone non mi hanno potuto addebitare la ricarica automatica sulla carta di credito causa raggiungimento limite.

Con la scheda Tre invece ho speso 20€ in traffico telefonico in neanche 15 giorni. Ho speso tipo 50 cent in Svezia e poi tutto qui, in Italia. Maledetti loro che mi hanno fatto tornare alla mia 12/12 e non mi hanno riattivato la tariffa speciale che mi dava tutto a 7cent! Neanche sotto minaccia di passare (di nuovo) a Wind! Perché tra email al servizio clienti, loro che mi richiamano ad orari assurdi, io non rispondo e qudini mi mandano la mail: lei è irrintracciabile si arrangi [però quando vogliono vendermi favolose chiavette gratis a pagamento, riescono a richiamarmi nel giro di 10 minuti, cos’è ‘sta storia?], altre email, richieste di “risponda a questa mail” quando NON si può dalla loro gestione messaggi e se mandi una mail “normale” in risposta dalla tua casella, rispondono: ci mandi un fax, così la consideriamo con più urgenza. Già talmente tanta che aspetto da 3 settimane. Fatemi fare i prossimi due esami. E poi mi sentono! Anzi, no, mi leggono. Perché il servizio assistenza clienti Tre voce è a pagamento.

E poi, ok, c’è la Super 7. Ma io anche bisogno di chiamare, chiamate lunghe. E 15c/min senza scatto, no grazie! Poi non ho più l’autoricarica e odio l’idea di dover fare una ricarica questo mese per avere attiva l’opzione Super il mese successivo. Che poi ok. Potrei passare a Wind e poi tornare indietro a Tre e attivare la Tutto Tre che assicura raddoppio del traffico ricaricato a vita, che si potrebbe tradurre con quasi dimezzamento delle tariffe. Ma sinceramente, che sbatti!

E poi, mi è venuto in mente il giochetto (dicasi triangolazione) troppo tardi, quindi ciccia. Bisogna aspettare le nuove offerte, che la Tutto 3 scade a fine mese. E la 3 Power è lì che attira. Eccome se attiva. Ovviamente, valida solo per le nuove attivazioni. Se la voglio sulla mia SIM di cliente storico, forse devo andare (a litigare) in negozio.

Io odio i nostri operatori.

E non ho per nulla voglia di ricaricare.

L’attacco a Morgan Hill

Degli aggressori non identificati, la notte del 9 aprile, hanno tagliato 8 cavi in fibra ottica in alcuni pozzetti della città di  Morgan Hill (California del Nord, 33,556 ab.).

Voi direte.. vabbè. Sarà solo saltata l’adsl a qualcuno. Già:

Gli effetti, invece, sono stati devastanti. La città di Morgan Hill e parte di tre contee confinanti hanno perso il servizio di emergenza (il 911), le comunicazioni di telefonia mobile cellulare, i telefoni fissi, la rete DSL (internet) e varie reti private, le comunicazioni con i pompieri, gli antifurti remoti, i bancomat, i terminali delle carte di credito e il monitoraggio dei servizi di pubblica utilità. Inoltre, alcune risorse che non avrebbero dovuto esserne affette, come la rete interna dell’ospedale locale, hanno dimostrato di essere dipendenti da risorse esterne, lasciando per una giornata l’ospedale a cavarsela con le carte.

Il commercio è stato interrotto in un corridoio di 100 miglia intorno alla comunità, da San Jose a Gilroy e Monterey. I contanti sono stati re per un giorno mentre bancomat e carte di credito erano fuori uso e molti si sono trovati senza il denaro sufficiente per acquistare beni essenziali. I lavoratori dei servizi dipendenti dalle comunicazioni sono stati mandati a casa e le numerose aziende che gestiscono le operazioni just-in-time per l’agricoltura non potevano comunicare.

In altre parole, l’area era stata isolata dall’internet circostante.

Il movente dell’operazione è oscuro. Si è pensato a un furto a causa dell’interruzione degli allarmi remoti, ma nessun furto è stato commesso. A un tentativo di manipolare il mercato, ma non è emerso niente di strano. Al terrorismo, ma niente è accaduto. Alcuni pensano a una vendetta di ex lavoratori delle comunicazioni, data la conoscenza necessaria per una azione di tal fatta.

O forse, in fondo, è solo una prova…

E sarà. Ma quell’in fondo è solo una prova mi fa semplicemente venire i brividi.

Via MG Blog

Sms gratis con Mjoy

logo-mjoyHo scoperto da qualche giorno Mjoy, un servizio online che permette di inviare sms in modo completamente gratuito verso tutti i numeri di telefono. Bisogna sorbirsi qualche banner pubblicitario, ma l’invio degli sms è praticamente istantaneo, è integrato con la rubrica del proprio telefonino e non ci sono restrizioni sulla lunghezza del messaggio. L’sms arriva al destinatario con il proprio numero, quindi può premere rispondere direttamente e alla fine c’è solo l’indirizzo del sito. C’è qualche limite ai messaggi che si possono inviare in un giorno, ma è una cosa che non ho quantificato, né ho capito se è “in totale” oppure solo verso quel determinato numero/operatore.

Il servizio però funziona e per iPhone è praticamente perfetto, con un’app dedicata che si integra perfettamente con i contatti del melefonino che mostra anche la cronologia dei messaggi con le bolle come l’applicazione nativa degli sms.

Per tutti gli altri telefonini basta invece accedere a www.mjoy.com e inviare il messaggio.

Ovviamente, per risparmiare, conviene avere un abbonamento dati (o avere 3 che fa pagare veramente poco per ogni sessione di connessione).

Vodafone: leggo (il Corriere) e mi arrabbio.

Il gruppo inglese, guidato in Italia da Paolo Bertoluzzo, ha spiegato che la decisione era stata presa ormai da tempo e per ragioni di semplificazione: «Per i clienti era molto difficile districarsi nella giungla delle vecchie tariffe: per questo abbiamo deciso di ridurre il numero dei piani da 31 a sette». Inoltre «queste tariffe, a causa dell’obsolescenza della piattaforma, non permettevano di accedere a una serie di promozioni come Passport e Vodafone Casa».

Sinceramente, quella dell’obsolescenza della piattaforma mi sembra una bella scusa. Anche perchè promozione come Vodafone Passoport l’ho sempre potuta attivare, dal primo anno in cui è stata disponibile e me l’hanno sempre riattivata, di anno in anno, in automatico, senza che io chiedessi nulla. E invece, quest’anno, non l’ho potuta attivare. A quanto pare era incompatibile con il mio piano tariffario. Ma sembra più una decisione di marketing che di obsolescenza dei sistemi (da un anno all’altro non permettono più di calcolare certe tariffe?). In ogni caso, pazienza. Quest’anno non l’ho attivata. Mica cambio piano (per sempre) per poter spendere meno in (quei 10 giorni di) Grecia.

E sono certo che un discorso simile possa essere fatto per Vodafone Casa.

Una cosa è certa. Anche questo è un segnale delle difficoltà del settore….

Sì? Il settore è in crisi? Uhm.. quindi vuol dire che è in crisi dal 2000 o anche più, se l’unico parametro della crisi è quello del “aumentano le tariffe”. A me sembra tutta speculazione. Potrebbero iniziare a fare a meno di tutta la massacrante campagna pubblicitaria con testimonial strapagati, potrebbero proporre tariffe chiare e logiche, senza fregature in caratteri minuscoli non solo per il traffico voce e testo ma anche per il web in mobilità. No, non voglio le suonerie. Ma voglio poter decidere di usare il browser integrato nel mio telefono (che sia iPhone, N/E-series o quello che vuoi) senza dover sottostare a prezzi al Kilobyte (!) assurdi o a tariffe promozionali con proxy o alla chiavetta per navigare (solo) dal piccì.

Da: Telefonini, cancellate le chiamate low cost per 10 milioni di clienti

PS: Ma chi le ha mai avute le chiamate low cost con vodafone? Per me le chiamate low cost sono quelle di Skype, mica le phot-to-phone!

La Fonosfera e gli sviluppatori

Lo ammetto: il progetto FON mi ha sempre attirato e incuriosito. L’idea di condividere un pezzo della propria connessione agli altri, per poi ricevere in cambio la possibilità di sfruttare un pezzo della connessione degli altri quando sono in giro per qualche nuova città, magari dall’altra parta del mondo.

Un progetto portato avanti con un piccolo access point wi-fi (la Fonera) che costa pochissimo (e poi c’erano pure tutte le varie offerte promozionali!). Anzi, credo si possa persino dire, con assoluta certezza, che è l’access point meno costoso presente sul mercato. E incarna appieno quell’ideale di condivisione che è la base del web 2.0. Certo, in questo caso non si condividono conoscenze, informazioni, esperienze. Si condivide qualcosa di più concreto, si condivide la connessione, si condivide l’accesso alla rete, una cosa che in Italia serve, visto che mancano. Sì, è vero, poi dipende dalle zone e anche solo a Milano c’è una disomogeneità tremenda, ma mancano. No, non considero le reti wi-fi lasciate incautamente aperte dai proprietari, mi riferisco a punti di accesso di locali/bar/comuni/società che offrono un accesso ad internet totalmente gratuito o con un costo sensato (non certo i 2€/ora degli hot-spot Telecom, per esempio. E FON, da questo punto di vista, offre agli Alien (chi non ha una Fonera) 15 minuti di accesso gratis, più che sufficienti per guardare le mail o le ultime news, oppure l’intera giornata a 3€; i Bill, ovvero chi ha la Fonera e condivide la connesione, invece hanno accesso illimitato e gratuito attraverso tutti gli hot-spot FON in tutto il mondo.

Tralasciando per un momento i dubbi sulla sicurezza di avere un wifi aperto e il pasticcio normativo che regola (vieta?) in Italia wi-fi pubblici, il progetto FON mi è sempre piaciuto, anche per lo stile che lo caratterizza. No, non mi riferisco a un puro livello grafico. O almeno, non solo: mi riferisco soprattutto allo stile comunicativo, a mio modesto avviso perfettamente azzeccato. Da’ l’idea di una società fresca, giovane, attenta e sensibile alla rete. E lo da’ pur se sicuramente è un’azienda che guadagna, non solo dalle connessioni, ma anche dalle collaborazioni con importanti società – vedasi l’inglese BT, la Zon Multimedia in Portogallo o il progetto portato avanti con il comune di Arezzo.

La Fonera è sempre stata oggetto di “hacking” e di modifiche, di firmware non ufficiali per aumentarne la capacità.

E come credete abbia risposto FON? In realtà… così!

Sì, ha iniziato a sviluppare la Fonera 2.0, che sarà anche dotata di presa USB per collegarci un hard-disk che potrà essere condiviso in rete e su cui la Fonera stessa potrà salvare dei contenuti che lei stessa provvederà a scaricare, via torrent, senza utilizzare un computer. E quelli di FON hanno deciso di chiedere l’aiuto di quegli stessi sviluppatori che hanno creato i firmware modificati per la prima versione della Fonera. Ha chiesto loro di dare una mano per sviluppare nuovi software o il supporto ad altri device usb per la Fonera 2.0, coordinando il proprio lavoro attraverso la nuova community Fonosfera:

La Fonera 2.0 sarà una piattaforma aperta agli sviluppatori affinché possano costruire le proprie applicazioni, proprio come un iPhone sbloccato. Una piattaforma aperta non è nulla senza una community di sviluppatori, ecco perché oggi vogliamo annunciare il lancio della Fonosfera, la nostra community di sviluppo che non coinvolgerà solo la Fonera 2.0 ma tutti i prodotti FON. Sappiamo che esistono già delle community che fanno cose fantastiche con le nostre Fonere, aggiungendo nuove funzionalità o eliminando dei bug. L’idea dietro alla Fonosfera è di rendere disponibile, a tutti gli utenti FON, il lavoro svolto dalla community, sia quello già concluso sia quello in corso d’opera.

La Fonosfera offrirà l’opportunità, a tutte le community già esistenti, di lavorare in maniera indipendente ma, al contempo, contribuire allo sviluppo dei prodotti FON, Fonera 2.0 e relative applicazioni incluse. La Fonosfera offrirà agli sviluppatori uno spazio in cui raccogliere e condividere i propri progetti e, infine, renderli disponibili agli utenti finali di tutto il mondo. Questo spazio includerà un framework con strumenti di sviluppo e di community, come svn, trac, forum, mailing list, wiki, ecc. Abbiamo selezionato alcune community che hanno dimostrato di poter fare cose strepitose con la Fonera, e inviato loro la versione test della Fonera 2.0.

E io, sinceramente, nel mio cantuccio, sono curioso e impaziente. Sono curioso di vedere questa Fonera 2.0, vedere le applicazioni e le funzionalità che avrà. Vedere se manterranno le promesse. Ma io credo che lo faranno.

Ma non capite che abbiamo capito che ci state (solamente) prendendo in giro?

Dunque. Prima partiamo con la citazione delle cose positive:

Dunque. Prima le cose positive.
Vodafone Lab è un ottimo progetto. Lo è nelle intenzioni e soprattutto nel design. Accogliente, moderno, ben disposto. Dovessi trovargli un difetto, direi che forse è modaiolo ma con quel leggero ritardo che dà la sensazione di già visto.
Poco male. Vista la situazione in cui versa il design di molti progetti internet (troviamo un nome migliore di “siti”? Io ogni volta che lo sento ho il voltastomaco) in Italia, direi che siamo di fronte a un buon lavoro.

Però…

Ora, però, c’è un problema. Il problema sta nel fatto che evidentemente Vodafone non è proprio abituata a conversare con i clienti. Cioè, lo fa, ma nel modo in cui è abituata. Con toni da comunicato stampa. Con una superiorità ingiustificata. Con falsità.

E non posso che concordare in pieno con l’analisi di Federico. Però vorrei iniziare l’analisi in un modo un po’ diverso. Vorrei partire con calma. Vorrei partire da questo bel(?) post del Vodafone Lab:

Ebbene sì: ce l’abbiamo fatta! Se qui sul blog di vodafone lab siamo già abituati ad avere anticipazioni in esclusiva sul mondo Vodafone, stavolta abbiamo davvero realizzato (perdonatemi gli inglesismi) un vero scoop da premio Pulitzer: le tariffe iPhone di Vodafone sono qui!!! 

Per riuscire ad ottenerle in anteprima abbiamo superato mille ostacoli, attraversato i sette mari e i settemila manager… vabbè, che ve lo dico a fare. Anche perché ogni parola in più che scrivo non fa altro che rimandare di un micromillesimo di secondo in più la lettura delle tariffe più agognate del secolo. 

Già. Sì, come no. Me lo immagino questo giuseppe sono uno che scrive parecchio. e nel tempo libero, faccio anche il rocker underground. molto underground che entra di soppiatto negli uffici dei settemila manager alla ricerca dei fogli (probabilmente scritti a mano, in pessima calligrafia) con abbozzate le tariffe per l’iPhone. Me lo immagino mentre di nascosto, dalla sua postazioncina in una delle sedi Vodafone (notoriamente separate tra di loro da sette mari), fa login sul Vodafone Lab e diffonde al popolino le agognate tariffe, ovviamente di nascosto, sperando di non essere beccato da quei settemila manager.

Già, sì, come no. Come se non fosse stato l’ufficio marketing (o stampa o stupidità) a passargli la bella copia della tabella delle tariffe e a dargli l’imperativo: diffondile, facendo credere ai quanto-sono-stupidi-blogger che è una tua esclusiva.

Ma qual’è il bello? E’ che il buon giuseppe con la g minuscola vuole pure fare il 2.0. E non lo fa solo linkando la pagina di Wikipedia sul premio Pulizer, ma chiede persino ai lettori cosa pensano delle tariffe!

Insomma, noi il nostro dovere l’abbiamo fatto… adesso tocca voi: allora, cosa ne pensate delle tariffe per l’iPhone Vodafone??

E potete ben immaginare quale sia il tono dei commenti di risposta. Ci fosse un commento (uno, dico 1! Eal momento ce ne sono 99) di qualcuno che abbia apprezzato le tariffe.

Uno quindi pensa che un’azienda che tenta di dialogare con i clienti possa migliorare la propria offerta per andare incontro alle “esigenze” dei suoi clienti. Perchè sicuramente una mandria di (potenziali) clienti delusi comprerà molto meno di una mandria di clienti (mediocremente) soddisfatti.

Uno pensa che è logico: Vodafone chiede ai clienti (puoi commentare sul Lab solo se sei cliente vodafone) cosa ne pensano delle tariffe. Noi clienti/potenziali clienti rispondiamo picche, mi-fanno-schifo-queste-onerose-e-ridicole-tariffe. E Vodafone, ovviamente, cosa fa? Riduce i prezzi? No. Aumenta i bonus inclusi? No. Aumenta il traffico dati? No. Aggiunge il wi-fi gratis nei loro hot-spot? No. Vodafone conferma le tariffe così come sono. Vodafone si giustifica.

Sì, Vodafone spiega il perchè della misera soglia di 600mb al mese inclusi. E qui continuando con il già citato post di Federico aka Kurai…

 

Cioè, hai una massa di persone che si lamentano incazzate per gli assurdi prezzi di iPhone. Tu cosa fai? Rispondi con un post che puoi riassumere con: povero imbecille, tu credi che 600MB siano pochi. Che poveretto che sei, ora te lo facciamo vedere noi, che siamo molto più intelligenti di te (e infatti se compri iPhone da noi ti spelliamo vivo) cosa puoi fare con 600MB. Vuoi un esempio?

– Navigare in internet con Safari tutti i giorni per 30 minuti al giorno

Ohhh, ma questo cambia tutto!

Vero? Però mettiamo – per onor di cronaca – tutto quello che (secondo giuseppe con la g minuscola) possiamo fare con 600MB (anzi, meno) al mese:

Precisamente, con un consumo di 500MB al mese un utente medio puo’:

– Navigare in internet con Safari tutti i giorni per 30 minuti al giorno;
– Utilizzare Facebook per un totale di 30 minuti al giorno;
– Utilizzare YouTube due volte a settimana navigando fra i contenuti e vedendo 15 minuti di video per volta;
– Utilizzare Google Maps tre volte a settimana 10 minuti per volta;
– Utilizzare l’email in modalita’  push con check mail continuo e lettura/scrittura di 50 email al giorno;
– Utilizzare servizi di previsioni del tempo on line su sette citta’ al giorno;
– Utilizzare servizi di borsa online con un check di venti azioni al giorno.

E c’è da dire che questo giuseppe con la g minuscola è un genio a chiudere i post:

Ecco fatto: anche Vodafone adesso ha detto la sua. 🙂 
Come vedete, il dialogo con Vodafone e’ reale, qui nel lab, e per noi questo e’ davvero importante. Non credete anche voi?

Dialogo? E’ questo il dialogo? Sostenere che una persona che compra un’iPhone navighi per mezz’ora al giorno con Safari? Mezz’ora di Facebook (come se Facebook non si visualizzasse tramite Safari, nè), 10 minuti di Google Maps, quando hai un telefono che ha il GPS e puoi quindi usarlo come navigatore? E lasciamo perdere le previsioni e la borsa. E vogliamo parlare del traffico dati che può ciucciare la sincronizzazione di MobileMe? E Twitter? E Flickr? E il Reader?

Ma, comunque, continuo con il quote di Federico:

Lo capite dov’è l’errore? Lo vedete? Capite, signori di Vodafone, che state di nuovo trattando i clienti come vacche da mungere? Siete in grado di comprenderlo?

Guardate. Di aprire un blog, non ve l’ha ordinato il dottore. Non credete a chi vi dice che DOVETE farlo. Compratevi Naked Conversation, cercate di capirlo, fatelo vostro. E se pensate di continuare ad agire in un certo modo, allora evitate. Perché il blog per voi non riserverà alcun effetto positivo. Sentite cosa dicono Robert Scoble e Shel Israel:

If you are a genuine bad guy, or part of organization of bad guys, don’t blog.

Ora, cari signori di Vodafone. Io non voglio pensare che voi siate dei cattivoni. E non credo che voi vogliate essere visti come tali. Cioè, se la gente pensa questo di voi, poi quando vi incontra al supermercato, vi passa avanti nella coda al banco formaggi, e non mi sento di dire che faccia male.

Però, allora, capite che se non siete dei cattivoni, allora dovete dimostrarlo. Altrimenti, per carità, chiudete tutto prima che vi scoppi in mano. Dimostratelo. Come? Beh, per esempio spiegandoci perché le nostre tariffe dati sono tra le più care del mondo. Lasciamo perdere iPhone, per un attimo. Spiegateci questo. Eh?

Che altrimenti, noi clienti, finiamo per pensar male. E per credere che sia così solo perché voi avete paura che il traffico dati vi porti via il traffico voce e quello SMS. Sareste ben miopi.

Ah, io qui ho una scheda Vodafone ricaricabile. Io l’iPhone non lo comprerò, almeno per ora. Ma ho necessità di passare a una soluzione più stabile. Visti i vostri prezzi, credo che presto mi rivolgerò altrove: almeno dalle altre parti non fanno finta di conversare. Sono arroganti e malvagi and proud of it. Almeno son sinceri.

… Google maps per tre volte a settimana per 10 minuti. Oh, dear.

E io, qui, chiudo.