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Assurdità delle tariffe Italiane in un 2009 a (quasi) metà

Per avere un vantaggio, si deve sacrificare qualcos’altro.

Ma a quanto pare non la pensano così quelli del Marketing di Vodafone.

Prendiamo un esempio concreto.

Qualcuno che ha un telefonino, che ricarica una volta ogni tanto e lo usa più che altro per fare le chiamate (poche) che non farebbe mai dal telefono di casa.

Mettiamo che voglia rimanere su Vodafone.

Ecco, ci sono 2 offerte da prendere in considerazione: la Vodafone Più Carica e la Vodafone One Nation New (lasciamo perdere la Zero Limit che nell’esempio attuale non ha alcun senso).

Bene, la Più Carica offre chiamate a 16 cent al minuto verso tutti, con un bonus di 20% della ricarica, ad ogni ricarica, da usare entro un mese.

La One Nation New invece offre chiamate verso un paese estero e l’Italia a 15 cent al minuto. Sì, una tariffa “per l’estero” è più conveniente di una che dovrebbe prendere in considerazione solo il traffico nazionale.

E qualcuno mi più obiettare che la Più carica offre un bonus del 20%, qui in teoria le chiamate si pagano solo 13cent al minuto. Ma il bonus non è infinito (è pari al 20% della ricarica), né eterno (dura 30 giorni. Se uno ricarica una volta ogni 3-4-5 mesi è come dire… risibile).

Non parliamo poi del fatto che queste sono tariffe a scatti di 60 secondi con scatto alla risposta di 16 cent.

Sì, Vodafone offre anche la versione al secondo della Più Carica. Costo al minuto? 22 cent.

Ma siamo pazzi?

E gli altri gestori? Peggio del peggio. Tim continua a cambiare la sua Tim Tribù, Wind fa pasticci e persino Tre si sta allineando, tariffa dopo tariffa, promo (modificata) dopo promo, al cartello nazionale.

E non voglio sapere cosa succedere quanto sarà in vigore la legge europee sulle tariffe da applicare al roaming. Ci potremmo trovare nella situazione assurda che un sms inviato in romaing potrebbe costare addirittura la metà di un sms inviata dall’Italia in Italia.

Bene, bravi, ottimo.

Notizie importanti

noemi-va-a-votareNella giornata di oggi, a parte la bassa, bassissima affluenza alle urne, sembra che l’altra cosa importante sia che anche lei è andata a votare, per la sua prima volta, scortata da poliziotti, con un look assolutamente da Louise Veronica Ciccone (dei poveri), in un seggio chiuso apposta per lei e accompagnata, fino all’urna dal padre, tra le proteste dei giornalisti.

Yeah!

Aggregatevi anche voi all’ACCAF, e combattiamo la menzogna!

E’ per questo che oggi fondo la “ACCAF”, “Associazione Contro la Commessa Assolutamente Falsa”.

Mettiamo che hai visto una maglia. Ti colpisce, ti piace, chiedi di provarla.
Entri nel camerino, un cubicolo impolverato, e ti ci vuole mezzo secondo per capire che non ti sta bene, che sembri l’incrocio tra un paguro e una pentola a pressione.
Improvvisamente arriva Lei, la Commessa, che con una voce di tre ottave sopra al normale ti chiede: “Come andiaaamooo?“.
“… ma come vuoi che vado?“, pensi. Il panico. Solo la tenda ti divide dalla vergogna.
Esci, lei ti osserva.
Tu SAI che in quel attimo si sta inventando qualcosa, e infatti esclamerà un: “Oh, come ti dona il colore verde Alga dei fanghi Guam!“, oppure “Guarda, ma lo sai che quest’anno va tantissimo lo stile ‘Balena spiaggiata sulla sabbia della riviera romagnola?’“.

Sì, aderiamo tutti l’ACCAF. Ora e subito.

Via Sybelle

Diritto/dovere

Oggi sono andato a votare.

E ammetto che ho esitato a crociettare la scheda. Non sapevo dove mettere il segno perché la scheda fosse valida. Simbolo della lista? Nome del candidato?

Alla fine, sono andato un po’ a logica, tentando anche di rievocare le infinite pagine di istruzioni del Ministero degli Interni che mi ero studiato quando avevo fatto lo scrutatore alle scorse elezioni.

Poi, uscito dal seggio, per curiosità, ho cercato un qualsiasi foglio che spiegasse ai poveri cittadini come votare. Beh, zero, non c’era.

E qualcuno mi ha anche detto di aver cercato informazioni sul sito del Ministero degli Interni informazioni sulla stessa cosa. Ricerca molto molto difficile.

Boh. Dopo la campagna pubblicitaria censurata, un altro modo per limitare il diritto di voto agli Italiani?

Elezioni Europee 2009: usa il tuo voto!

L’Unione Europea ha promosso una campagna pubblicitaria per invitare i cittadini a riflettere accuratamente su alcuni importanti temi e scegliendo, di conseguenza, a chi assicurare il proprio voto.

Il Parlamento europeo ha approvato la campagna nelle scorse settimane, con il voto favorevole di tutti i gruppi, compreso il Ppe (quello di riferimento, a Strasburgo, del Popolo delle libertà). Poi i creativi si sono messi all’opera consegnando sei diversi manifesti, con messaggi tematici tradotti in 23 diverse lingue. Ma quelli con le scritte in italiano rimarranno negli armadi.

Chissà come mai da noi sono stati censurati…

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Via SuperPop
Via
L’UnitÃ