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259 – loft

Una giornata di quelle piene e di corsa, tra i mille impegni di lavoro 1, il lavoro 2 e li lavoro 3. Un impegno nel pomeriggio e poi via, a Milano da un fornitore/amico a recuperare delle stampe e poi a piedi, da Missori a Sant’Ambrogio per una cena a casa di ex-colleghi con altri ex-colleghi.

Una serata di quelle tranquille, tranquillissime, senza nulla di elaborato e pretenzioso. Solo due persone che sono andate a vivere assieme (e io sono felicissimo per loro) e un piccolo gruppetto per inaugurare la casa.. ehm.. il loft. Una pasta, un po’ di vino, 2 gatte (una invisibile, l’altra che tentava di scappare, cadendo), tante chiacchiere e un mucchio di scarpe vicino alla porta per evitare di rovinare il parquet.

E alla fine è stata una di quelle sere che fanno piacere.

Di quelle che ti fanno swarmare un

10, 100, 1000 di queste sere. Grazie ragazzi.

Di quei grazie che ti escono dal cuore e ti riempiono il sorriso, mentre cammini con il tuo rotolo di stampe in spalla sotto una pioggia leggera.

257 – stanchezza

In effetti, dopo la pesantissima giornata di oggi ci sarebbe molto da dire; compreso l’aver provato per la 4ª volta una cosa che non voglio più provare e che mi rigetta in una serie di dubbi e di visite mediche da affrontare senza paura dei possibili responsi.

ci sarebbe da raccontare di quel post di Orazio – che giusto e lodevole – non riesco a fare mio. E mi apre tutta una serie di ricordi e considerazioni e paure che avevo accantonato lì lì.

Ma arriveranno tempi migliori per tutto e le paturnie passeggere se ne andranno così come sono arrivate, giusto?

 

254 – asimmetrica

Poi succede che due persone diverse, con caratteri diametramente diversi, si comportino entrambi in un modo assolutamente ignobile e riprovevole.

E inizi a pensare a come la percezione del rapporto sia una cosa assolutamente personale, non oggettiva e di come al 99% questi rapporti siano basati su una completa asimmetria.

Sì, perché c’è sempre qualcuno che mette molto di se stesso (se non tutto) e qualcun altro che mette decisamente di meno, se non nulla.

E tutto ciò è brutto, bruttissimo, soprattutto se ti senti da quella parte che mette tutto se stesso e riceve in cambio zero o addirittura schiaffi. Schiaffi in faccia e e schiaffi al proprio orgoglio.

E quindi bisognerebbe dire un basta. Bisognerebbe imparare a fare più selezione, fidarsi di meno per tutto, imparare a controllarsi e proteggersi. Tutta una serie di comportamenti che non ti vengono assolutamente naturali e non ce la fai e continui ad essere un ingenuo pezzo di pane e continui a prendere schiaffi in faccia da chiunque e continui a rimanerci – giusto per essere fini – di merda.

252 – bree

Da qualche giorno ho indetto la mia personale battaglia contro la polvere.

Non che di solito non pulisca casa e – soprattutto – le mie preziosissime statuine.

Ma in questi giorni ci sono stati un po’ troppi lavori, con muratori sempre in giro per casa a tirar su pavimenti, rifare fondi, cambiare piastrelle, bucare muri, cambiare i marmi.

E così son giorni che passo stracci e non ne vengo a capo. Quella maledetta polvere prende e si moltiplica all’infinito.

E me ne accorgo e mi instadisce a mille.

Persino mentre ero al telefono, sdraiato sul letto e fissavo il lampadario, una modernissima asta di metallo con 4 faretti. E vedevo la polvere che si era depositata sopra. E alla fine della chiamata, ho recuperato una scala e mi son messo a pulire.

E no, non sono ubriaco.

No, non sono Bree.

No, non sono una Bree che ha ripreso a bere.

251 – Transcendence

[attenzione, forse contiene spoiler]

Ovvero di come i trailer ti fregano sempre.

Sembrava un film interessante. E in realtà lo era, per le tematiche trattate.

Peccato solo per la lentezza, la pesantezza, il concentrare il racconto di quella storia d’amore in un paio di girasoli a inizio e fine film fregandosene invece di toccarla nei modi giusti nel resto del tempo.

Peccato, perché dal trailer mi sembrava un bel concentrato di azione, spionaggio, indagini, tecnologie hi-tech.

Peccato che alla fine c’erano solo le tecnologie hi-tech e zero azione, zero spionaggio, zero indagini.

E poi, sì, lo ammetto: mi sono pure addormentato (ma non credo per molto. Spero).

250 – Duecentocinquanta

Un numero che fa quasi cifra tonda, che si può considerare quasi come un traguardo raggiunto, anche se barando, tra schedulazioni di post per il futuro (poche) e retrodatazione di post scritti tardi (tante, troppe).

Eppure è difficile, sempre più difficile.

È che non so cosa scrivere, non mi ricordo che devo scrivere. Forse perché bene o male tutto il resto si sta evolvendo in modo positivo e comunque ho sempre la testa occupata.

Sicuramente, tutto è cambiato rispetto a 250 post fa.

E vorrei ancora tanti cambiamenti prima del 365 🙂