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Celebration

Non è grave se è da quando ho aperto gmail e scaricato quell’allegato che continuo ad ascoltare Celebration della Lady Ciccone, vero?

[audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/07/Celebration.mp3]

I think you wanna come over, yeah I heard it through the grapevine.
Are you drunk or you sober? Think about it, doesn’t matter
and if it makes you feel good then I say do it,
I don’t know what you’re waiting for

Feel my temperature rising
There’s too much heat I’m gonna lose control
Do you want to go higher, get closer to the fire,
I don’t know what you’re waiting for

Come join the party, yeah
Coz anybody just won’t do.
Let’s get this started, yeah
Coz everybody wants to party with you.

Boy you got a reputation, but you’re gonna have to prove it
I see a little hesitation,
Am I gonna have to show you that if it feels right, get on your marks
Step to the beat boy that’s what it’s for

Put your arms around me
When it gets too hot we can go outside
But for now just come here, let me whisper in your ear
An invitation to the dance of life

Come join the party, it’s a celebration
Anybody just won’t do
Let’s get this started, no more hesitation
Coz everybody wants to party with you

Haven’t I seen you somewhere before?
You look familiar…
You wanna dance? …Yeah.
I guess I just don’t recognize you with your clothes on… (laughs)

What are you waiting for?
Boy you’ve got it

Coz anybody just won’t do
Let’s get it started, no more hesitation
Coz everybody wants to party with you

A chi importa della famiglia da cui vieni?

[audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/07/We-Are-Golden.mp3]

Teenage dreams in a teenage circus
Running around like a clown on purpose
Who gives a damn about the family you come from?
No giving up when you’re young and you want some

Running around again
Running from running

Waking up
In the midday sun
Whats to live for?
You could see what Ive done
Staring at emotion
In the light of day
I was running
From the things that youd say

We are not what you think we are
We are golden, we are golden.
We are not what you think we are
We are golden, we are golden.

Teenage dreams in a teenage circus
Running around like a clown on purpose
Who gives a damn about the family you come from?
No giving up when you’re young and you want some

Running around again
Running from running
Running around again
Running from running

I was a boy
At an open door
Why you staring
Do you still think that you know?
Looking for treasure
In the things that you threw
Like a magpie
I live for glitter, not you

We are not what you think we are
We are golden, we are golden.
We are not what you think we are
We are golden, we are golden.

Teenage dreams in a teenage circus
Running around like a clown on purpose
Who gives a damn about the family you come from
No giving up when you’re young and you want some

Now Im sitting alone
Im finally looking around
Left here on my own
Im gonna hurt myself
Maybe losing my mind
Im still wondering why
Had to let the world let it bleed dry

We are not what you think we are
We are not what you think we are
We are not what you think we are
We are golden, we are golden

Teenage dreams in a teenage circus
Running around like a clown on purpose
Who gives a damn about the family you come from
No giving up when you’re young and you want some

Running around again
Running from running
Running around again
Running from running

We are not what you think we are
We are golden, we are golden.

Peccato per la bassa qualità del file audio. Però trovo la nuova canzone di Mika We are golden, veramente carina, orecchiabile ed assolutamente rainbow.

Blackout

Non auguro a nessuno un blackout di due ore in ufficio.

Proprio quando c’era da fare il grosso del lavoro.

Tutto il quartiere senza corrente, ma noi, che siamo fortunati, eravamo nell’ultima via del blackout. Anzi, noi, dalla parte dei numeri dispari eravamo senza corrente, quelli dall’altra parte della strada ovviamente non avevano problemi.

Tutto saltato: internet, telefoni, computer, server e ogni servizio collegato: l’ftp, l’archivio dati, il sistema di invio delle notizie, il database dei palinsesti, i server email.

E quindi a chiamare (dal cellulare) clienti, fornitori, pubblicitari, tipografie e redazioni per avvisare che – ecco – avevamo qualche piccolo problemuccio.

Poi, dopo un’ora e mezza morire dal caldo (aria condizionata off, ovviamente), ritorna la corrente. Accendiamo, i server iniziano la procedura di riavvio. La rete locale riparte, dopo un po’ internet, i telefoni tornano a squillare, l’ftp. Faccio per scaricare alcuni dati in locale (visto che i file server erano ancora in off), per recuperare un po’ del tempo perso e bum. Via di nuovo la corrente.

Torna, dopo un po’. Ma salta di nuovo, dopo 10-15 minuti.

E poi torna. E questa volta è la volta buona. Però abbiamo avuto un sacco di problemi. Uno dei computer su cui giravano alcuni programmi fondamentali per il caricamenti di alcuni dati in pagina si era bruciato ed era inutilizzabile. Il sistema di invio delle notizie funzionava solo in locale ma i collaboratori esterni non riuscivano ad accedervi. I file server si sono riavviati solo nel giro di mezz’ora e i server mail, probabilmente, hanno perso molti messaggi, mai recapitati.

È stato bello vedere il gruppo di sistemisti/informatici litigare su quale fosse la soluzione ottimale per far ripartire il pc bruciato. E meno male che i sistemisti/informatici erano in ufficio per una riunione/corso d’aggiornamento/quello che era, sennò avremmo avuto un sacco di problemi a far ripartire tutto il sistema (operazione che, anche se non al 100%, ha impiegato più di mezz’ora di tempo!).

Di corsa, al lavoro, per fare tutto. Ansia, ansia e ancora ansia, nel dover fare tutto di corsa, con mezzi di fortuna, usando le mail anziché il solito comodissimo sistema web.

Un po’ di straordinari, ma poi, l’amara sorpresa: è saltato anche il server che controlla il sistema di gestione degli accessi. Tradotto: i bagde per l’ingresso in ufficio sono fuori uso.

Speriamo che il nostro tecnologo che ho lasciato da solo in ufficio riesca a sistemare la cosa. E, nel caso, speriamo che il primo che domani dovrà entrare in ufficio abbia le chiavi…

Miti da sfatati là, nella terra in cui tutto è strallato

Maracaibo, balla al Barracuda, sì ma balla nuda, zà zà.

Sì ma le machine pistol, sì ma le mitragliere, era una copertura faceva traffico d’armi con Cuba,

innamorata, si, ma di Miguel, ma Miguel non c’era, era in cordigliera da mattina a sera.

Sì ma c’era Pedro, con la verde luna, l’abbracciava sulle casse, sulle casse di nitroglicerina.

torno’ Miguel torno’, la vide e impallidi’, il cuor suo tremo’, 4 colpi di pistola le sparò.

Maracaibo, mare forza 9, fuggire si ma dove? Zà zà.

L’albero spezzato, una pinna nera, nella notte scura, come una bandiera,

morde il pescecane, nella pelle bruna, una zanna bianca, come la luna.

Maracaibo, finito il Barracuda, finì col ballar nuda, zà zà.

Un gran salotto, 23 mulatte, danzan come matte, casa di piaceri per stranieri,

130 chili, splendida regina, rum e cocaina, zà zà.

Se sarai cortese, ti fara’ vedere, nella pelle bruna una zanna bianca come la luna.

maracaibo

E no, giusto per sfatare questi miti nazional-popolari, comuni anche tra chi non dovrebbe commettere questi sbagli, non è mai stata cantata della Carrà. Men che meno è una sua canzone.

È la canzone più famosa della Luisa “Lu” Colombo, finita addirittura nella soundtrack di “Vacanze di natale 1982” (e già. Sono più di 27 anni che ci tampinano con questi film osceni).

Talmente rapidi, con medusa, che non arriverà mai

in riferimento al tuo ordine della vendita Toki Doki purtroppo non riusciamo a consegnarti la merce da te ordinata per una mancata consegna da parte del Produttore. Ci scusiamo per questo disguido indipendente dalla nostra volontà. Se la tua carta non è stata ancora addebitata siamo riusciti a cancellare lÂ’importo da addebitare, quindi la tua carta non verrà ADDEBITATA. Nel caso in cui il tuo conto risultasse essere già stato addebitato, abbiamo richiesto lo storno dell’importo totale dellÂ’ordine. Per ricevere lÂ’effettivo accredito sulla carta bisognerà attendere i tempi dei circuiti interbancari che si aggirano intorno ai 30 giorni. Abbiamo pensato però di farti cosa gradita spedendoti un simpatico Omaggio Toki Doki. Restiamo a tua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. A presto Angela

Ma io la voglio, la medusaaaa! Buaaaa

Là, nella terra in cui tutto è strallato*

Direi che è stato un ottimo w-end.

A parte l’inizio, in garage, in garage un po’ traumatico, l’ansia di arrivare in tempo a Cascina Gobba a recuperare Gios a causa del solito Bybritardo, tutto è andato per il verso giusto.

Qualche chilometro in autostrada per arrivare fino alla destinazione e poi…

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Ottimi padroni di casa, una buonissima compagnia ad attenderci. Una cena fantastica, rilassante, tra antipasti (dimenticati), grigliata di carne (e i miei soliti problemi tecnici per gestirla), bollicine, vino, centrotavola di origami (made in Byb) che reggevano tante candeline (made in Ikea), una gru che cova che svolazzava felice sopra di noi, discorsi più o meno impegnati (soprattutto su Cristina d’Avena e i suoi amici in TV e sul fatto che Maracaibo non è mai stato cantato da Raffaella Carrà).

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Una pesca per liberare di fantastiche cianfrusaglie la soffitta de La Vecchia Marple, la scoperta che qualcuno condivide più o meno il mio stesso lavoro, la controfigura di Edgar, il favoloso completo Jil Sander del nostro Maestro Unico di Stile (che è anche l’unico che ha una personalità forte e il fisico adatto per indossarlo), i vini di Gan (grazie ancora!).

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Un tardo pomeriggio/sera/notte/mattinata fantastica, al fresco, calmi e rilassati.

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Grazie di cuore di tutto.

Per chi ci ha ospitati e per chi c’era 🙂

Alla prossima!

*ovviamente mi riferivo ai caselli autostradali e al tetto della Benettón (sì dice così, o ho ancora sbagliato l’accento, Poto?).

**ovviamente, nessuna foto è stata scattata contro il volere dei soggetti e nessuna foto verrà distribuita senza l’esplicito consenso dei soggetti eventualmente ripresi. Tutto resterà segreto sull’HD del mio Mac, compresa la compromettente foto del flap che non si alza della Batmobile.