Archivi tag: abbigliamento

Tutorial: il bucato perfetto

È il momento delle discussioni edificanti in ufficio.

Tema di oggi: fare il bucato, stendere e stirare.

I consigli di oggi?

  • se sull’etichetta c’è scritto lavare a mano, bisogna metterlo in lavatrice. Se si rovina, vuol dire che era un capo fatto veramente male;
  • le mollette sulle magliette non si mettono al centro, perché poi, ovviamente, si rovinano;
  • le mollette si mettono solo su calzini (in punta o sul tallone) e al massimo sulle mutande;
  • non stira nulla, solo le camicie. Per tutto il resto, basta appenderle bene (ricordo, senza mollette). Magliette e jeans sono tutti auto-stiranti una volta indossati;
  • i calzini e le mutande stirati, che sembrano nuovi, fanno schifo.

Poi, boh. Ammetto di non aver più seguito…

Ci vuole sempre un po’ di bianco e alluminio

Ieri, giornata di shopping.

Si prevedeva una giornata intensissima, accompagnata dallo strisciare continuo della carta e invece… il nulla!

In dolce compagnia e raggiunto prima dal buon Halfblood + ragazzo e poi dal Gatto, si sono fatti un po’ di giretti in centro. I soliti H&M, Alcott, Zara. A no, aspetta, Zara no. Comunque, la delusione. Perché di quello che piaceva (ovviamente pochissima roba) non c’era mai la mia taglia. Oppure costava troppo (spendere 70€ per una felpa da Alcoot mi sembra oggettivamente troppo).  E soprattutto, quello che mi piaceva non era quello che più mi serviva. Non chiedevo molto: un paio di felpe, possibilmente leggere, con cappuccio e/o zip, una camicia. E sono tornato a casa con una maglietta, a maniche corte, di cui forse potevo fare anche a meno, visto che mi sta arrivando un’altra maglietta di Tokidoki.

Umpf!

Poi, vabbè. Si voleva pranzare da Pastarito, ma ecco, dire che ci hanno praticamente ignorato è dire poco. Il ristorante era comunque pieno e anche Holga da Bietoloussia non ci ha riconosciuto e salutato. Così, diretti al Mc in galleria. Streeees anche lì!

E dopo.. vabbè. Un giro da Camicissima, la prova della taglia, l’indecisione su quale prendere e alla fine la sorpresa: si possono comprare unicamente a gruppi di 4 a 99€. Ora. Già sono un indeciso. E capisco che il pack da 4 può essere scontato. Ma che so, darmi la possibilità di comprarne una a 30-35€ è troppo? Ci credo che poi è più diffuso Naracamicie [considerazione rubata al Byb. Ma tanto lui mi ruba i post, quindi siamo pari]!

Poi un veloce giretto alla Mondadori. Vedere un po’ di bianco/alluminio con Mele smozzicate sopra poteva risolleva sempre il morale, no?

No, non me ne sono dimenticato

Ah, tra l’altro ieri ho anche avuto modo di conoscere di persona Halfblood e Samantho.

Giusto un incontro veloce, organizzato in 3 secondi (W twitter!).

L’incontro in Duomo, in una giornata bellissima, poi un giro rapido di shopping. Prima alla Fnac, poi ad H&M, poi da Alcoot, poi.. beh, sono scappato, rischiando di finire nel Darty sotto San Babila anziché alla stazione della metropolitana.

Un incontro piacevole, veramente. Da ripetere assolutamente con più calma, seduti ad un tavolo di un ristorante o di una pizzeria. E c’è già un mezzo progetto, per sperimentare un ristorante giapponese. Però é complicato da organizzare. Qualcuno (con tutti i suoi buoni motivi: non mangia pesce) potrebbe pure farmi resistenza :P.

Poi, ecco, magari l’ho fatto senza dare troppo nell’occhio, ma ero alla ricerca di una felpa, dopo che neanche da Dirk ho trovato nulla che mi piacesse. Però, ecco, anche da H&M e Alcoot la situazione non era tanto diversa.

Sigh sob.

A questo punto rimane solo Celio, ma le ultime collezioni non mi convencevano. Chissà ora cos’hanno in vendita…

Certo che però.. son strano. Passo dalle felpe di Dirk Bikkembergs a quelle di Celio, senza soluzione di continuità. Coerenza a gogò, eh?

Quando si è geni del crimine

Oggi la signora madre ha deciso che il mio guardaroba non era per nulla adeguato alla brillante carriera lavorativa che avrò davanti ai miei occhi e che quindi vi era l’impellente bisogno di rinnovarlo completamente.

Ovviamente, arrivati all’immenso negozio, regno della moda con reparti uomo, donna, bambino, scarpe e tamarr…ehm giovani, l’idea di rinnovare completamente il guardaroba si era già affievolita. E si era tramutata in un giaccone da mezza stagione – non pesante non leggero non come quelli che hai già a casa – e in un paio di pantaloni.
Quindi si parte con la ricerca della giacca. Girovagando tra i vari piani. Ed ovviamente trovo la MIA giacca. Peccato che manchi la taglia. Era troppo bella e mi stava pure troppo bene ed aveva pure un ottimo prezzo perchè io riuscissi a trovarla. Così ho ripiegato su un modello simile, di cui mi ero premurosamente impossessato nel giro di avanscoperta.
Poi è tempo dei pantaloni. E va tutto sommato bene, finendo, dopo una breve discussione sull’inopportunità di andare a lavoro con i jeans, a comprare un paio di Levis, doppioni di altri che ho già nell’armadio.
Peccato che poi vengo folgorato da una visione. Su un manichino c’è un maglioncino favoloso. Bande bianche e bordeux orizzontali, con in leggera sovrastampa un motivo lievemente floerale. Belissimo. Ovviamente troppo bello per essere vero. E magari c’era pure della mia taglia, però con le bande blu!
Peccato che non ho potuto appurare la cosa. Perchè di maglioni ne ho già a bizzeffe. Ne ho ben 3! Cioè, no, ne ho di più, però ormai gli altri sono stati declassati a “maglioni da casa” e non è il caso di metterli per uscire. Se poi consideriamo che uno di questi maglioni ha pure il cappuccio, che quindi è casual e che quindi non va bene per lavoro, i maglioni scendono a 2. Ma secondo loro non c’era necessità di acquisto per altri. E lo stesso discorso valeva per le camicie. Quelle camicie orribile, di cui neanche una mi stia decentemente.
E così è scoppiata la litigata. Sia per il fatto che mi hanno praticamente impedito di chiedere al commesso informazioni su quel maglioncino favoloso, che di chiedere per altri. Perchè, si sa, chiedere costa. E comporta l’obbligo di acquisto. Acquisto di cose inutili, no?
E così, tentando di far notare le contraddizioni del loro ragionamento e il fatto che non costava nulla vedere cosa avevano (perchè tanto è rarissimo che trovi qualcosa che mi piaccia/mi vada bene, quindi di che cavolo avevano paura?), visto che ormai eravamo già lì, ci siamo diretti verso le casse dove, arrabbiato nero, ho messo in atto una mossa da genio del crimine. Ho sfoderato il MIO bancomat per pagare, preso velocemente dal commesso e strisciato velocemente. Con raccapriccio del genitore. E con rabbia della genitrice nei confronti del genitore che ha permesso ciò.
Sì, sono un genio.
Per rabbia nei loro confronti.. ho pagato io!
E così ho fatto sparire ancora una volta un po’ di centinaia di euri dal conto.
Maccheccavolo!

Tutto e niente

Oggi c’è stato il ritorno a lezione in università, dopo una settimana chiuso in casa a studiare, senza mettere il naso fuori neanche per i miei gattoni.. poveri, si saranno mica sentiti trascurati?

Comunque.. una barba di lezione quella di oggi! Sempre a ripetere le solite cose.. e metà aula (di pecoroni) che per principio dice che non ha capito quando la prof chiede se c’era bisogno di rispiegare un argomento di una banalità incredibile (tra l’altro già fatto a statistica.. e lo so pure pure io che non ho ancora seguito il corso interamete/passato l’esame!). E invece con le cose complicate.. tutti zitti… caproni!
Per il resto.. il programma della giornata doveva prevedere lasciare la C’mon (la mia Corsa) dal concessionario, visto che è stata richiamata per un controllo (ma ti pare che io possa essere almeno un po’ fortunato?). Ovviamente le paranoie della genitrice sulla pericolosità del traffico milanese hanno fatto saltare il programma, che prevedeva anche una sosta-Ikea. E a questo a punto, sinceramente.. che se la portino loro dal concessionario, perchè io altri giorni in cui inizio tardi e finisco presto non li ho mica!
Il programma Ikea, ormai saltato, è stato facilmente sostituito con un giretto alle Colonne che portano il mio nome. Scoperto un rossopomodoro da testare assolutamente e visti un po’ di negozietti decisamente interessanti. Tra cui uno che vende anche i prodotti di Tokidoki. Anzi, no.. non è che vende… è lo store ufficiale! E tutti voi ovviamente sapete che Tokidoki è nata dall’estro creativo di un ragazzo italiano.. e ora che c’è anche una linea abbigliamento in collaborazione con Onitsuka Tiger.. voglio la T-shirt! Ma quella con la tigre dalla zanna mozzata!! O al massimo il pupazzetto cagnolino verde con spine Bastardino. Alla modica cifra di 25€. Poco, vero? Però sul sito viene venduto a 12$.. e subito mi sogno di ordinarlo in usa, sfruttare l’euro forte e risparmiarci. Sì, certo: controllo le spese di spedizione e… l’Italia è esclusa!!! Grr.

Tokidoki in Italia è distribuito in esclusiva dal gruppo Fornari

E figuriamoci se con i monomarca presenti (UNO!) permettevano la vendita online.. vabbè, vorrà che prima o poi farò un raid in quel negozio. Certo che però con tutto quello voglio, c’è da spendere un capitale!