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Alice Underground

Manca poco, pochissimo, all’arrivo dell’Alice di Tim Burton sugli schermi cinematografici di tutto il mondo.

E nel frattempo la Disney ha pubblicato sul suo canale YouTube il video ufficiale della canzone di Avril Lavigne che fa da colonna sonora al film.

Il video non è malaccio, anche se boh, è come se mancasse qualcosa. Forse la Avril che cade nella tana, corre, arriva dal Cappellaio Matto e poi corre ancora, fin fuori dalla foresta è troppo banale.

E la canzone sarebbe anche carina, inizia bene, coinvolge, ma sprofonda velocemente nell’inascoltabile quando la canadese inizia ad urlare a squarciagola.

Ammetto però che sono molto più curioso di vedere il video delle due canzoni di Kerli (Tea Party e Strange, assieme ai – sigh – Tokio Hotel), The Technicolor Phase degli Owl City e The Lobster Quadrille dei Franz Ferdinand, tutte ascoltabili in anteprima dal widget qui sotto:

PS: su Twitter è anche comparso il Cappellaio Matto 🙂

Tweet your Senator

E dall’amministrazione Obama, un’altra svolta 2.0 per quello che riguarda la politica.

Non più lettere per contattare i senatori, ma tweet che vengono poi raccolti nella piattaforma.

tweet your senator

Dal sito di Obama è infatti ora possibile ad accedere a Tweet your senator: inserendo il proprio cap si viene reindirizzati alla home page di Twitter con già impostato il campo @reply ad uno dei propri senatori per far sapere quello che si pensa sulla riforma dell’assistenza sanitaria ed invitarlo a votare.

La pagina mostra poi una cartina aggiornata in tempo reale con i tweet geolocalizzati ed è anche possibile selezionare un singolo stato e seguirne solo i tweet relativi.

È un’idea interessante, che avvicina ancora di più i cittadini al governo e tutto il sistema politico all’interazione bidirezionale con il web e soprattutto con Twitter che sta diventando sempre di più centrale nelle discussioni politiche (a partire dalle primarie americane alla rivolta in Iran).

via Internet P.R.

Twitpocalypse

twitpocalypseAnche Twitter ha dovuto subire un bug simile al famigerato Millenium Bug.

A differenza del Y2K Bug, legato allo scatto del secolo, per twitter il problema era il superamento del numero di twit della soglia 2.147.483.647, pari al valore massimo di un signed integer.

Il valore è stato superato, senza grossi traumi per il sistema. Il rischio più grave era per le applicazioni di terze parti non scritte per gestire tale evento e che si vedrebbero quindi riportare numeri negativi.

E di fatti, Twitterrific per iPhone non funziona più.

Comunque, basterà aspettare un fix.

E continuare a twittare.

L’Apocalisse è passata, enjoy it!

Via Twitpocalypse

Twitter fa le pentole, ma non i coperchi

  1. Chi non muore, twitta. – Soprattutto i giornalisti e coloro che devono promuovere qualcosa. È un modo per mettere una maschera “social” ad una compagnia senza faccia.
  2. Twitter fa le pentole, ma non i coperchi – Una volta che twitti una cosa, è indelebile dal sistema, non importa quanto mette a rischio la tua vita!
  3. È meglio un twitter oggi, che un giornale domani – O meglio: la velocità è essenziale. In termini di notizie Twitter è piú immediato di qualsiasi altra agenzia di stampa, notabile l’esempio del terremoto avvenuto in Cina l’anno scorso, in cui molte persone hanno twittato durante la scossa.
  4. Chi la fa, la twitti. – Ma che sia interessante e originale! Non siate avari di informazioni, sempre tenendo conto, come ci spiega Lopp, del perché…se no non ce ne ne frega niente.
  5. Chi ha Twitter, non aspetti follower – È essenziale comunicare con loro, e non aspettare che leggano, assorbano e siano interessati ai tuoi aggiornamenti.

Via Wired.it