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Moleskine + PoliMi + Fuorisalone

Il giorno prima della partenza per Stoccolma, in università  ho assistito ad uno speech con Moleskine.

Milano Moleskinabile 2009Ci hanno infatti illustrato un progetto sul fuori salone: Milano Moleskinabile. Usare un Japanese Album per documentare con foto, disegni, depliant, pensieri il Salone del Mobile in corso in questi giorni a Milano e il Fuorisalone, tutto l’insieme di eventi in giro per Milano (ma soprattutto in via Tortona), fuori dai padiglioni della fiera. Eventi, esposizioni temporanee, aperitivi, conferenze.

Dopo aver illustrato il progetto, la signora Moleskine, responsabile dell’ufficio marketing, ha illustrato brevemente la vita di Moleskine, le origini, le attività , i siti online (MoleskineCity), le iniziative (devo andare in Feltrinelli, piazza Piemonte per il MyDetour!), oltre a anticipazioni sulla linea futura, caratterizzata dal grande formato A4 e A3.

L’iniziativa è interessante ed è stata realizzata per il terzo anno consecutivo. Le Moleskine consegnate agli studenti sono praticamente regalate, l’unica cosa chiesta in cambio è di usarla, viverla, e poi scannerizzarla e concederla per la mostra: un’insieme di moleskine appese al soffitto, un insieme di lingue di carta che raccontano attimi di design.

E il bello è che io riuscirò a fare ben poco. Causa malattia non posso partecipare attivamente. E mi scoccia, sì per il progetto, ma soprattutto perché questa è la settimana più importante per un designer a Milano. Questa è la settimana in cui Milano finalmente vive 24 ore su 24. Questa è la settimana in cui compare un po’ di design a Milano. La definiamo capitale del design, ma a Milano il design dov’è? Non è negli uffici pubblici (sedie e arredamenti orribili, scomodi e via dicendo), non è in giro per la città  (panchine? panettoni? fermate autobus?); forse qualcosina si trova nei bar, negli uffici, nei negozi. E il confronto con una città  come Stoccolma è lampante da questo punto di vista. Il design era ovunque. Ogni cosa era design, ottima, bella, al posto giusto. Ma al di là  dell’aspetto estetico, il design è il progetto del prodotto, della sua qualità , della sua usabilità  da inserire nel suo contesto, che sia un ufficio, un bar o la panchina nella pensilina dell’autobus. E non parliamo del design funzionale dei musei. Che con quelli italiani non c’è paragone.

Considerazioni in parte fatte dal/rubate al Byb, passeggiando con febbre per le vie di Stoccolma

Giornalismo all’italiana

Il giornalista televisivo Michele Santoro ha osato porre pubblicamente delle domande critiche in relazione al terremoto de L’ Aquila. Ora e’ messo alla gogna dai media di Berlusconi.

“I morti non lo fermano, nessuna emozione che potrebbe farlo smettere.” Il critico televisivo del Corriere della Sera, Aldo Grasso, schiuma di indignazione riguardo la trasmissione del celebre giornalista sul terremoto. Ora, dopo il disastro in Abruzzo che ha causato la morte di circa 300 persone, l’Italia ha il suo scandalo. Esso tuttavia non riguarda la questione delle ragioni per cui un terremoto di moderata intensita’ abbia pero’ causato cosi’ tante vittime o per le quali addirittura un moderno ospedale e una moderna casa dello studente siano potuti crollare.Per Aldo Grasso è scandaloso solo Santoro. Nella sua trasmissione “Annozero” dello scorso giovedi’ su RAI 2, Santoro aveva posto alcune domande scomode. Ad esempio, perché la protezione civile non avesse alcun piano di emergenza per la provincia de L’Aquila nononstante in quella zona fossero stati ripetutamente registrati fenomeni sismici da tre mesi. O perché le avvertenze di uno scienziato per l’arrivo di una forte scossa siano state ignorate e additate di essere una sciocchezza.Tali domande sono da considerarsi semplicemente illecite. Martedì dopo Pasqua, il quotidiano “Il Giornale” ha dedicato addirittura le prime sei pagine a questo “scandalo”. Titolo: “Santoro è ormai con le spalle al muro.” Il giornalista si deve sentir chiamare “cannibale”, “sciacallo”, uno che “vuole aumentare l’audience speculando sulle tragedie”. Santoro aveva dimenticato una cosa: un terremoto in Italia è dopotutto anche un terremoto a Berlusconilandia. Santoro avrebbe solo dovuto vedere le notizie dei telegiornali sui tre canali della RAI controllati dalla maggioranza al governo e sui canali Mediaset appartenenti alla famiglia Berlusconi per capire quale tono si deve usare. Una catastrofe naturale ha colpito pesantemente la gente in Abruzzo, ingenti aiuti e molti volontari sono al lavoro, il governo, a partire dalla presenza pressoche’ quotidiana di Berlusconi in Abruzzo, è sul posto e dà  il meglio di sé. Allo stesso modo vengono scritti gli articoli nella maggior parte dei quotidiani: mediaticamente l’Italia si è coalizzata per affrontare il duro colpo del destino. “I Ministri al lavoro, in prima fila” scrive ad esempio “Il Giornale”. “Alfano, Zaia, La Russa, Tremonti, Bossi e Calderoli sono tra la gente al fine di coordinare le operazioni”. Vero è che circa i sei ministri in questione si sono recati sul luogo del disastro, un successo dal punto di vista mediatico, ma non hanno coordinato nulla. Invece, è considerato indecente se un reporter della squadra di Santoro scuote la testa per il fatto che, anche quattro giorni dopo il terremoto, al quartier generale delle operazioni di soccorso de L’Aquila non e’ stato ancora nominato un coordinatore delle varie unita’ di soccorso. Questo è sputare nel piatto in cui mangia. Santoro avrebbe “gettato fango” sui vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile che si stanno sacrificando in servizio, e’ quanto affermano i critici. È vero il contrario: Anche Santoro non risparmia gli encomi e le lodi per le migliaia di soccorritori. Egli ha pero’ anche riportato dei fatti che danno fastidio alla volonta’ di dare un’ immagine di operazione di soccorso quasi perfetta. Cosi’ in molti paesi di montagna dove diverse persone hanno perso la casa, molti sono rimasti senzatetto per giorni, senza alcun aiuto ed hanno dovuto passare la notte nelle loro auto perché le tende non erano state montate. I media italiani non ci trovano invece nulla di scandaloso quando Berlusconi, contro ogni evidenza emette a L’Aquila una prima sentenza sui costruttori che avevano messo in piedi dei palazzi di burro che sono poi crollati come dei castelli di carta. Tra le macerie, il Primo Ministro dice di non aver notato “nessuna carenza che possa derivare da comportamenti irresponsabili”. E cio’ viene ovviamente subito riportato dai media senza ulteriori commenti. Al momento, in Italia non sono consentite domande. Tutt’altro che scandaloso viene visto il giornalismo talora da lacrime che viene presentato da giorni. Come quando ad esempio, una reporter ha molto meschinamente chiesto ai piangenti familiari di un giovane, morto sotto le macerie: “Può darci anche un segnale di fiducia?” Solo questo segnale è auspicabile in ultima analisi. E nessuno ha accusato questa domanda macabra di sciacallaggio mediatico.

questo articolo, a firma di michael braun, sulla taz della settimana scorsa.

Via 3n0m15′

Uscite cinematografiche svedesi

NausicaaMentre da noi il magnifico Ponyo di Miyazaki è stato praticamente bistrattato dal pubblico, lassù in Svezia era uscito nello scorso weekend nelle sale cinematografiche Nausicaठdella Valle del vento.

Datato 1983, il film tratta del rapporto uomo-natura, le cause di conflitto tra gli uomini e con le forze che agitano il mondo, in un’ambientazione “steampunk” con delle strane macchine volanti come nel Castello errante di Howl.

Info via wikipedia

The welcoming TV

Credo sia giusto e doveroso dedicare un post alla supermega TV multimediale che ci ha accolto nella camera dello Sheraton. Un LCD 32″ della Philips, ovviamente con software personalizzato e interattivo.

A welcoming LCD

Aprendo la porta, l’LCD mi salutava, con nome e cognome.
Una volta scelta la lingua, era possibile usare la tv per guardare i vari canali free o a pagamento o film on demand (prezzo variabile dalle 45Kr alle 149) scelti praticamente dal catalogo Blockbuster in tutte le lingue. In caso di acquisto di un film era ovviamente possibile scegliere la lingua, sottotitoli, e fare play/pausa/forward/rewind tutte le volte che si voleva in 24 ore; era poi possibile ascoltare musica dai canali free oppure scegliendo album e compilation (a pagamento, 24-30Kr l’uno, disponibili per 24 ore), navigare in internet e controllare le email con la pratica tastiera (a pagamento) e controllare in tempo reale la situazione del conto della camera.

Inutile dire che abbiamo usato solo le opzioni free, soprattutto il canale musicale “Mega Mix”. Tra l’altro, con la scelta di un canale solo audio, si attivava in automatico il diffusore nel bagno, per una doccia con massaggio rilassante con musica di sottofondo.

Room #335

Hotel Sign by Fredrik Forsberg
Hotel Sign by Fredrik Forsberg

Nonostante la disavventura della cancellazione della prenotazione a prezzo scontatissimo, abbiamo comunque alloggiato allo Sheraton Stockholm Hotel, Tegelbacken 6. Praticamente dietro alla Central Station e al City Terminaleen ed ad un ponte di distanza da Gamla Stan, l’isola del quartiere storico oppure due, se si passa dall’isoletta del Parlamento. Assolutamente centralissimo.

Sheraton Hotel Stockholm by Mr.ElectroNick
Sheraton Hotel Stockholm by Mr.ElectroNick

Non ho fatto nessuna foto dell’esterno (quelle qua sopra sono prese da Flickr!). Le volevo fare con calma, ma poi è sopraggiunta la malattia così il reportage fotografico del viaggio è assolutamente insoddisfacente.

Comunque l’hotel è enorme, con 7/8 piani di camere più il piano congressi. Si entra da un’enorme porta scorrevole (le hanno ovunque in Svezia) sotto un enorme porticato. La hall è bellissima. Bianca, luminosa spaziosa. E una volta entrato davanti a te vedi un camino (probabilmente a gas) con una sottilissima e lunghissima fiamma e sassi bianco/grigi tutto attorno sotto una teca di vetro. L’ingresso alle camere e agli ascensori gestito con tessere magnetiche. E la prima volta che siamo entrati in camera, una King Suite con vista Canale :D, ci attendeva un Philips LCD da 32″ con tanto di messaggio di welcome personalizzato con nome e cognome. In camera, oltre all’angolo Twining con bollitore elettrico, bustine di diversi gusti di the, Nescafè e 2 piramidine di latte, si trovava anche un ferro da stiro + asse. Il bagno non era grandissimo e non aveva alcuna finestra, ma aveva una doccia assolutamente minimal con la possibilità  di attivare un getto-massaggio per il collo. Godurioso!

Room #335

Enjoy the Tea Side of the Room Piccole comodità 

A welcoming LCD

Riflessi sul comodino Doppia lampada in doppio specchio

Also a King need a WC Also a King need the shower

Let's the raindance begin

La Cuccarini è una palla da discoteca

In molti hanno già  pubblicato il video della favolosa sigli di Vuoi ballare con me? condotto da Lorella Cuccarini sul neonato canale Skyuno.

Io aggiungo solo che è stata realizzata dalla sezione P&P di Sky Italia con regia di Andrea Caccia e la fotografia di Paolo Bellan e girato alle Officine del Volo presso le Ex-officine Aeronautiche Caproni a Vizzola Ticino (Va) non sempre le informazioni che si trovano online sono affidabili. Ma grazie ad Emy che ha commentato, ho scoperto che il video è stato girato a Roma con la regia di (indovinate?) Luca Tommasini. Produzione Wilder, effetti speciali Filmmaster Clip.