il web è monopolizzato da due spinose questioni: i pompini per l’iPhone e le tariffe della Carfagna
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Conigli e ferri da stiro

Mai – e dico mai – dare un ferro da stiro ad un Rabbids.
Knives

Ero convinto che chi aveva disegnato la copertina di Gomorra di Saviano era un genio.
Poi, qualche giorno fa ho scoperto chi è questo genio.
Si tratta (come ho fatto a non capirlo prima) di Andy Warhol.

Immagine in alta risoluzione qui
Ma non capite che abbiamo capito che ci state (solamente) prendendo in giro?
Dunque. Prima partiamo con la citazione delle cose positive:
Dunque. Prima le cose positive.
Vodafone Lab è un ottimo progetto. Lo è nelle intenzioni e soprattutto nel design. Accogliente, moderno, ben disposto. Dovessi trovargli un difetto, direi che forse è modaiolo ma con quel leggero ritardo che dà la sensazione di già visto.
Poco male. Vista la situazione in cui versa il design di molti progetti internet (troviamo un nome migliore di “siti”? Io ogni volta che lo sento ho il voltastomaco) in Italia, direi che siamo di fronte a un buon lavoro.
Però…
Ora, però, c’è un problema. Il problema sta nel fatto che evidentemente Vodafone non è proprio abituata a conversare con i clienti. Cioè, lo fa, ma nel modo in cui è abituata. Con toni da comunicato stampa. Con una superiorità ingiustificata. Con falsità .
E non posso che concordare in pieno con l’analisi di Federico. Però vorrei iniziare l’analisi in un modo un po’ diverso. Vorrei partire con calma. Vorrei partire da questo bel(?) post del Vodafone Lab:
Ebbene sì: ce l’abbiamo fatta! Se qui sul blog di vodafone lab siamo già abituati ad avere anticipazioni in esclusiva sul mondo Vodafone, stavolta abbiamo davvero realizzato (perdonatemi gli inglesismi) un vero scoop da premio Pulitzer: le tariffe iPhone di Vodafone sono qui!!!
Per riuscire ad ottenerle in anteprima abbiamo superato mille ostacoli, attraversato i sette mari e i settemila manager… vabbè, che ve lo dico a fare. Anche perché ogni parola in più che scrivo non fa altro che rimandare di un micromillesimo di secondo in più la lettura delle tariffe più agognate del secolo.
Già . Sì, come no. Me lo immagino questo giuseppe sono uno che scrive parecchio. e nel tempo libero, faccio anche il rocker underground. molto underground che entra di soppiatto negli uffici dei settemila manager alla ricerca dei fogli (probabilmente scritti a mano, in pessima calligrafia) con abbozzate le tariffe per l’iPhone. Me lo immagino mentre di nascosto, dalla sua postazioncina in una delle sedi Vodafone (notoriamente separate tra di loro da sette mari), fa login sul Vodafone Lab e diffonde al popolino le agognate tariffe, ovviamente di nascosto, sperando di non essere beccato da quei settemila manager.
Già , sì, come no. Come se non fosse stato l’ufficio marketing (o stampa o stupidità ) a passargli la bella copia della tabella delle tariffe e a dargli l’imperativo: diffondile, facendo credere ai quanto-sono-stupidi-blogger che è una tua esclusiva.
Ma qual’è il bello? È che il buon giuseppe con la g minuscola vuole pure fare il 2.0. E non lo fa solo linkando la pagina di Wikipedia sul premio Pulizer, ma chiede persino ai lettori cosa pensano delle tariffe!
Insomma, noi il nostro dovere l’abbiamo fatto… adesso tocca voi: allora, cosa ne pensate delle tariffe per l’iPhone Vodafone??
E potete ben immaginare quale sia il tono dei commenti di risposta. Ci fosse un commento (uno, dico 1! Eal momento ce ne sono 99) di qualcuno che abbia apprezzato le tariffe.
Uno quindi pensa che un’azienda che tenta di dialogare con i clienti possa migliorare la propria offerta per andare incontro alle “esigenze” dei suoi clienti. Perchè sicuramente una mandria di (potenziali) clienti delusi comprerà molto meno di una mandria di clienti (mediocremente) soddisfatti.
Uno pensa che è logico: Vodafone chiede ai clienti (puoi commentare sul Lab solo se sei cliente vodafone) cosa ne pensano delle tariffe. Noi clienti/potenziali clienti rispondiamo picche, mi-fanno-schifo-queste-onerose-e-ridicole-tariffe. E Vodafone, ovviamente, cosa fa? Riduce i prezzi? No. Aumenta i bonus inclusi? No. Aumenta il traffico dati? No. Aggiunge il wi-fi gratis nei loro hot-spot? No. Vodafone conferma le tariffe così come sono. Vodafone si giustifica.
Sì, Vodafone spiega il perchè della misera soglia di 600mb al mese inclusi. E qui continuando con il già citato post di Federico aka Kurai…
Cioè, hai una massa di persone che si lamentano incazzate per gli assurdi prezzi di iPhone. Tu cosa fai? Rispondi con un post che puoi riassumere con: povero imbecille, tu credi che 600MB siano pochi. Che poveretto che sei, ora te lo facciamo vedere noi, che siamo molto più intelligenti di te (e infatti se compri iPhone da noi ti spelliamo vivo) cosa puoi fare con 600MB. Vuoi un esempio?
– Navigare in internet con Safari tutti i giorni per 30 minuti al giorno
Ohhh, ma questo cambia tutto!
Vero? Però mettiamo – per onor di cronaca – tutto quello che (secondo giuseppe con la g minuscola) possiamo fare con 600MB (anzi, meno) al mese:
Precisamente, con un consumo di 500MB al mese un utente medio puo’:
– Navigare in internet con Safari tutti i giorni per 30 minuti al giorno;
– Utilizzare Facebook per un totale di 30 minuti al giorno;
– Utilizzare YouTube due volte a settimana navigando fra i contenuti e vedendo 15 minuti di video per volta;
– Utilizzare Google Maps tre volte a settimana 10 minuti per volta;
– Utilizzare l’email in modalita’ push con check mail continuo e lettura/scrittura di 50 email al giorno;
– Utilizzare servizi di previsioni del tempo on line su sette citta’ al giorno;
– Utilizzare servizi di borsa online con un check di venti azioni al giorno.
E c’è da dire che questo giuseppe con la g minuscola è un genio a chiudere i post:
Ecco fatto: anche Vodafone adesso ha detto la sua. 🙂
Come vedete, il dialogo con Vodafone e’ reale, qui nel lab, e per noi questo e’ davvero importante. Non credete anche voi?
Dialogo? È questo il dialogo? Sostenere che una persona che compra un’iPhone navighi per mezz’ora al giorno con Safari? Mezz’ora di Facebook (come se Facebook non si visualizzasse tramite Safari, nè), 10 minuti di Google Maps, quando hai un telefono che ha il GPS e puoi quindi usarlo come navigatore? E lasciamo perdere le previsioni e la borsa. E vogliamo parlare del traffico dati che può ciucciare la sincronizzazione di MobileMe? E Twitter? E Flickr? E il Reader?
Ma, comunque, continuo con il quote di Federico:
Lo capite dov’è l’errore? Lo vedete? Capite, signori di Vodafone, che state di nuovo trattando i clienti come vacche da mungere? Siete in grado di comprenderlo?
Guardate. Di aprire un blog, non ve l’ha ordinato il dottore. Non credete a chi vi dice che DOVETE farlo. Compratevi Naked Conversation, cercate di capirlo, fatelo vostro. E se pensate di continuare ad agire in un certo modo, allora evitate. Perché il blog per voi non riserverà alcun effetto positivo. Sentite cosa dicono Robert Scoble e Shel Israel:
If you are a genuine bad guy, or part of organization of bad guys, don’t blog.
Ora, cari signori di Vodafone. Io non voglio pensare che voi siate dei cattivoni. E non credo che voi vogliate essere visti come tali. Cioè, se la gente pensa questo di voi, poi quando vi incontra al supermercato, vi passa avanti nella coda al banco formaggi, e non mi sento di dire che faccia male.
Però, allora, capite che se non siete dei cattivoni, allora dovete dimostrarlo. Altrimenti, per carità , chiudete tutto prima che vi scoppi in mano. Dimostratelo. Come? Beh, per esempio spiegandoci perché le nostre tariffe dati sono tra le più care del mondo. Lasciamo perdere iPhone, per un attimo. Spiegateci questo. Eh?
Che altrimenti, noi clienti, finiamo per pensar male. E per credere che sia così solo perché voi avete paura che il traffico dati vi porti via il traffico voce e quello SMS. Sareste ben miopi.
Ah, io qui ho una scheda Vodafone ricaricabile. Io l’iPhone non lo comprerò, almeno per ora. Ma ho necessità di passare a una soluzione più stabile. Visti i vostri prezzi, credo che presto mi rivolgerò altrove: almeno dalle altre parti non fanno finta di conversare. Sono arroganti e malvagi and proud of it. Almeno son sinceri.
… Google maps per tre volte a settimana per 10 minuti. Oh, dear.
E io, qui, chiudo.
La gente strana che frequenta Google
Ok. È assodato. C’è gente strana che frequenta Google. E c’è gente ancora più strana che oltre a frequentare Google, lo interroga con strane query. E giunge tra queste pagine.
Qualche esempio? C’è chi cerca quali blog linkano il Blog di Gattonero con un “link:http://www.fermentigattici.net/”; chi si chiede “come faccio a sapere i cognomi che ci sono nelle vie delle strade”, chi cerca un “uomo stilizzato” (effettivamente, se sapessi disegnarne uno carino! O forse si riferiva alle silhouette? Di quelle ne ho un bel po’ nei miei archivi vettoriali); chi cerca “radio nei nostri luoghi” che mi fa venire in mente l’ultimo video dei Subsonica. E non so mica perchè.
Dicono che sia un bambinetto
C’è chi dice che io sia un bambinetto.
Ma questo test non ne è molto convinto:
Sei rimasto bambino per il 71%
Bambino in positivo. Le tue risposte al test mostrano che una parte di te è rimasta inalterata rispetto alla tua infanzia: questo ti permette di cogliere alcune sfumature della realtà e della vita che a molti sono precluse, di percepire eventi e occasioni in modo spontaneo e privo di condizionamenti “adulti”, di esprimere i tuoi sentimenti e le tue emozioni con sincerità , ma non per questo senza il dovuto pudore. Ti trovi particolarmente a tuo agio con i bambini e loro ti apprezzano molto, perché la tua capacità di tornare bambino insieme a loro fa sì che tu ti ponga al loro pari, senza perdere comunque di vista le responsabilità educative e affettive che hai nei loro confronti. Allo stesso modo rispetti le convenzioni date dall’appartenenza al mondo degli adulti nelle altre sfere esistenziali. Non smettere mai di coltivare questi aspetti di te. Scrivici se hai apprezzato questo test.
Voglia
Voglia.
Tanta voglia.
Di coccole.
Di abbracciarti.
Di essere abbracciato.
Anche solo per un istante.
Ma, questa volta, sei tu che lavori.
E (forse) non riusciremo a vederci più tardi.
E mi spiace.
Perchè se alla fine ho sempre voglia di te, oggi sentivo di averne particolarmente bisogno.
Ma, comunque, non è un problema. E non è giusto creare un problema, nè voglio crearlo.
Perchè non avrebbe senso. Visto che di solito è per colpa mia, visto che di solito è colpa del mio lavoro e dei miei orari assurdi.È colpa mia se non riusciamo a vederci così tanto spesso come vorresti.
È colpa mia se non riusciamo a vederci così tanto spesso come vorrei.
È colpa mia se non riusciamo a vederci così tanto spesso come vorremmo.
Oggi, tra un mese
Oggi, tra un mese.
Immersi nello splendore di un’isoletta greca. Belli, felici e (si spera) abbronzati.
Due cuori, già uniti, saranno ancora più uniti.
E noi, saremo felici per loro.
E noi, saremo felici con loro.
Istintiva aggressività
E dalla sbottata dell’altra sera che ci penso.
E devo ammettere che pensarci non mi fa troppo bene.
Sostanzialmente, sono sempre stato molto istintivo. Ma di una istintività che non sento mia, forse troppo aggressiva o “cattiva”.
E così, per migliorare me stesso agli occhi degli altri, ho tentato di lavorare sul mio autocontrollo, sul mitigare e bloccare questa istintiva aggressività .
Ma il problema è che questo autocontrollo, questa calma apparente, a volte viene meno. Viene meno, effettivamente, con i miei genitori, con cui questo filtro non è mai attivo. E viene meno sotto stress o quando sono stanco/addormentato/rincretinito.
E non ne sono per nulla fiero. Perchè alla fine non è che mi diverto a offendere o far del male agli altri. Però mi viene dannatamente istintivo. Ho un carattere da far schifo. Lo so. Ma è ancora più brutto saperlo e non riuscire a far nulla.
Soffoco
Non ce la faccio più. Ogni cosa che faccio è sbagliata, qualsiasi cosa chieda, dica, voglia è sempre no, no e no. Si mettono a fare i calcoli dei chilometri che faccio con la macchina, a controllare gli orari e i viaggi fatti col telepass, a leggere la mia posta e afrugare tra i documenti della mia banca. E va a finire che quel che mio non è mio, perchè mi spariscono i soldi dal portafogli o i buoni pasto dal carnet. Le mie cose vengono prese, spostate, spente, rovinate, buttate. E si permettono pure di sindacare sulle mie vacanze, sul fatto che tanto possiamo spendere anche di più, ed è meglio, perchè così è tutto più sicuro, più bello, meno bettola, perchè tanto i soldi, per una vacanza l’anno, li abbiamo. Peccato che, al momento, la mia vacanza l’ho pagata con i miei soldi. E loro non mi hanno dato assolutamente nulla, nè hanno proposto di darmi qualcosa.
Perchè non riescono a capire che ho bisogno dei miei spazi, che mi sento soffocare, che non possono starmi così addosso. Ho bisogno di vivere, fare i miei sbagli, essere libero di vedere i miei amici senza che loro si permettano di sindacare sul chi, quando e come posso vederli.
E io non riesco a gestire questa situazione. Non sopporto questo loro intromettersi nella mia vita. Si, ok, sono i miei genitori e un po’ è permesso. A me sembra che esagerino. Troppo.
E si litiga, si litiga e si litiga.
E io voglio solo andarmene, di qua.