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Come ti fondo una banca

Ero stato invitato ad un incontro di presentazione di un progetto abbastanza ambizioso: la creazione di una nuova banca operante nel nostro territorio locale.

Un’idea venuta al padre di una mia carissima amica e già supportati da un nutrito gruppo di imprenditori che si trovano in notevole difficoltà con la situazione attuale del sistema creditizio italiano che si rifiuta sempre di più a concedere fidi e di dare anche solo una risposta veloce, puntuale e motivata, al di là della ridicola “quando avrai capitalizzato di più, torna e ri-discutiamo il fido”, che, insomma, se uno chiede un fido è per capitalizzare di più, no?

Un incontro decisamente interessante, non solo per l’illustrazione del progetto, ma soprattutto per la spiegazione di come funziona tutto il sistema delle BCC, le Banche di Credito Cooperativo e dei loro vantaggi rispetto alle banche tradizionali. Le piccole dimensioni, lo stretto rapporto con il territorio, la conoscenza del proprio interlocutore (in entrambi i sensi), la copertura dei risparmi (garantiscono anche le obbligazioni, non solo la liquidità in deposito), la capacità di assumere decisioni rapide su un prestito e la possibilità di dialogare. Un ritorno alle origini, a quello che erano le banche ora diventate grandi colossi che non più hanno rapporti col territorio e che ora pensano solo al guadagno.

Durante l’incontro si è risvegliata in me la parte sopita che aveva studiato economia e tutti gli approfondimenti fatti sulle aziende di credito e come al solito la voglia di dare la mano in un progetto del genere è tanta.

Solo che al momento servono i capitali, oltre che al numero di soci (se ho capito bene, parla di 2 milioni di € minimi, meglio se 3-4 per aprire con tranquillità e almeno 200 soci fondatori). E l’iter burocratico è lunghissimo (almeno 2 anni).

E io posso solo fare numero e fornire ben pochi capitali. Però vorrei, se ci fosse l’occasione, dare una mano per quello che riguarda tutta la parte di comunicazione. E credo che sarebbe una bella esperienza!

Mi hanno cambiato la banca?

Ammetto di essermi sempre chiesto per quale motivo l’applicazione per accedere al mio conto dall’iPhone fosse tutta nera e verde, quando l’immagine coordinata di WeBank è sempre stata basata sul bianco e sull’arancio.

Oggi è arrivata la risposta, con il lancio del nuovo sito. Casualmente nero e verde, con gradienti al grigio a gogò e angoli arrotondati ovunque (ma mica Google aveva detto che square is the new round?!).

nuovo-sito-webank

E devo dire che la nuova impostazione dell’area privata non è niente male, con qualche ritocco sul modo in cui sono organizzati le voci e i menù.

Bello, bravi 🙂

Svezia: commissioni per l’uso del bancomat

Ok. Ho provato a ricompilare il form su WeBank e questa volta, dopo neanche un’ora, mi hanno risposto.

La Svezia viene considerato a tutti gli effetti un paese fuori “Area EURO”, intesa ovviamente come valuta, quindi viene applicata una commissione del 2% per ogni operazione effettuata con il bancomat (tranne nel caso dei prelievi in cui viene applica un minimo di 3,62€).

Per quello che riguarda la carta di credito, devo invece contattare direttamente il servizio clienti dedicato, anche se è comunque emessa da loro.

Io adoro la mia banca! #2

logo-webank-per-iphoneNon solo la mia banca è stata la prima in Italia ad ottimizzare il sito per l’iPhone, ma anche rilasciato (e non mi ha avvisato!) un’applicazione scaricabile dall’App Store.

L’applicazione è leggera, veloce, bella (nero+verde!) e molto più comoda per tenere sotto controllo il conto on-the-go rispetto al sito mobile.

WeBank - gira il tuo tel

Ed è anche un modo veloce per avere sempre sotto mano i numeri utili (basta avviare l’app e se hai bisogno d’aiuto gira il tuo tel :D).

Se volete l’app, è qui.

Io adoro la mia banca!

Oggi ho chiamato il customer care della mia banca. Anzi, no, per la precisione ho semplicemente prenotato la chiamata e poi mi hanno contattato loro.

La domanda, semplice semplice, era capire la presenza di eventuali commissioni per le operazioni effettuate in Svezia, sia con bancomat che con carta di credito.

Illustro il mio dubbio e la gentile signorina, che come prima cosa si sincera di chiedermi se mi riferivo al bancomat o alla carta di credito. Rispondo entrambe.

Al che mi risponde che basta controllare le condizioni della mia carta o del mio bancomat! E posso farlo anche io andando sul sito e cliccando qui, qua e là. Ovvio!

Rispondo sì, avevo visto le condizioni sul sito, ma il mio dubbio nasce dal fatto che sarò comunque in Europa, in Svezia usano ancora la loro moneta locale.

E così ha iniziato a rispondermi con una serie infinita dipende.

Ma da cosa? – Beh, se per esempio preleva, dipende se preleva le Corone o gli Euro!

Ma io in realtà mi riferivo alle operazioni POS. – Beh, ma allora dipende da come le fanno l’operazione.

Ah, sì, ok, grazie mille, buona giornata.

E ho riagganciato.

Ritenta e sarai più fortunato. Dipende.