Tutti gli articoli di Lore!

Faebook People #1

ascolta…
conosci un video-maker bravo da presentarmi??? (sempre il solito scontroso…)
un professionista su cui contare
e ti dico un altra cosa, senza offesa, anche se è un tuo amico gay non è un problema
basta che sa lavorare

Messaggi che si possono ricevere in una chat di facebook. A volte dovrei ricordarmi che esiste anche l’offline. O il block.

Soprattutto se poi si continua con frasi ai limiti dell’assurdo tipo:

di solito voi (gay) discriminate i trav

siete voi quelli diversi, ma alla fine sono proprio cazzi vostri

e adesso non fare finta di essere martin luter kink!

prendetele per buone. Nel contesto erano ancora più surreali.

Sigh.

E alla fine Apple chiuse lo Store per qualche ora…

… e saltarono fuori tutti i prodotti annunciati dai vari rumors.

Un nuovo iMac: più potente, più ecologico, con schermo più grande (21,5″ o 27″. Prima o 20″ o 24″).

iMac

Un nuovo MacBook: più potente, con la nuova batteria da 7 ore, con il trackpad in vetro dei MBPro e con un design leggermente rivisto, anche nell’aggancio del MagSafe, ad un prezzo più basso.

MacBook

Un nuovo MacMini: identico nel design, più potente e leggermente meno costoso.

MacMini

E poi lui: il Magic Mouse! Un mouse con sopra un trackpad.

Magic Mouse

Un puro esercizio di stile, a mio avviso, in pieno stile Apple: lo faccio, giusto per far vedere che posso farlo.

Forse una regressione rispetto al Mighty: manca la possibilità di un terzo e quarto click programmabile, cosa possibile sul Mighty con la pressione o della pallina o dei pulsanti laterali. Poisul Mighty l’interrutore di on/off era integrato nello sportello di chiusura della lente, comodossimo: chiudi la lente, lo spegni, lo metti in borsa e via. In questo sembra lo stesso interruttore usato sugli iPod e ora la lente rimane sempre a vista. Sì, è vero, la lente di un mouse non è che si rovini così facilmente, ma era sempre una protezione in più, no?

Poi, altra piccola modifica: la tastiera wireless è ora disponibile solo senza tastierino numerico. Bah.

E anche il Remote è stato rivisto, per allinearsi con il nuovo trend: in alluminio, sottilissimo, con rotella e tastoni (due) neri. Orribile. Preferivo la disposizione dei tasti del mio buon remote bianco.

Remote

Di Sky, Rai e il famoso decoder unico

Altra puntata della fantastica telenovela RAI vs. Sky.

Dopo aver rinunciato ad un contratto da 350 milioni di euro con la piattaforma satellitare di Murdoch, ecco la beffa: Sky introdurrà a breve una chiavetta USB da collegare al suo decoder HD per poter vedere i canali del digitale terrestre (fonte: Metro)

In questo modo, con lo stesso decoder saranno di nuovo disponibili i canali ex-raisat ora trasmessi in digitale terrestre.

E fa sinceramente ridere il commento del senatore Vincenzo Vita, ex sottosegretario alle Comunicazioni: il decoder unico si poteva fare prima. Sì, certo, se qualcuno non avesse deciso che non era più necessario.

Tempismo di un anno I numero 1

È andato.

E sono persino decisamente soddisfatto del lavoro. E tutto grazie alla scossa positiva data dall’ultimoarrivatoâ„¢.

Ci sono alcune pagine che non mi piacciono ed è un peccato. Avevo detto da tempo che non andavano bene ma alla fine non c’è stato modo di cambiarle, presi dagli ultimi ritocchi dell’ultimo momento.

Settimana prossima vedremo le reazioni. Incrociate le dita.

E anche se alla fine non lavorerò più con loro, mi sono affezionato a questo progetto.

Se solo fosse arrivato prima.

Tutta questione di tempismo, no?

È che a volte sparisco

Capita, ragazzi.

È iniziata l’università – ed è un massacro. Faccio ancora qualche ora a lavoro, per tutta una serie di noiosi motivi che non sto a spiegarvi.

Per questo mese non ho praticamente tempo, per far nulla.

In tutto questo, ne risento un po’.

Mi mancano tante cose da poter fare. Vedere gli amici, stare da soli noi due, fare un giro a Bergamo, andare al cinema per Bastardi senza gloria, Discrict9 e – soprattutto – Up, che vorrei vedere in digitale 3D all’Arcadia di Melzo ma – ahimè – è giusto un po’ dall’altra parte della provincia.

Passato questo mese di fuoco, dovrei tornare ai classici regimi di un universitario. Avere – si spera – un po’ di tempo libero e poter fare qualcosa.

AAA: Incostituzionale elemosina diritti

Siamo finiti a questo, ormai.

Elemosinare diritti.

O meglio, elemosinare il diritto di poter essere noi stessi, quello di poterci unire legalmente, essere riconosciuti come un nucleo familiare al pari degli altri. Il diritto di non essere derisi, oggetto di scherno o violenze, solo in quanto tali.

Beh, questi sono sogni ad occhi aperti.

E persino una piccola cosa, come l’aggravante di reato, non è passata.

Motivo portato? L’incostituzionalità.

Sembra infatti che diventeremmo più uguali degli altri, più protetti degli altri.

Ma – ora – nel clima che sembra vigere in Italia (e la nostra classe politica lo conferma, visto che ha votato contro i 2/3 della Camera), tra aggressioni, accoltellate, insulti (non ultimo quello di due ragazzi, a Canicattì, all’uscita dalla scuola, avvenuto proprio oggi), incendi, forse qualcosa che ci protegga un po’ di più serva.

Almeno finché non sarà passato il concetto che, veramente siamo tutti uguali.

Non parliamo poi del fatto che la stessa proposta della Concia era castrata priori, escludendo, di fatto, i transessuali dalla legge.

Per il resto, questa sera, a Milano, chi era lì fuori al gelo di Piazza Duomo e davanti Palazzo Marino a manifestare indignazione erano pochi. Ok, tutto è stato decisamente troppo rapido. Ma, cavolo!

Giustificati gli ammalati e chi lavora (io stesso non ho potuto esserci alla fiaccolata dell’8 settembre). Ma tutti ammalati? Tutti a lavoro? Nessun’altro poteva proprio prendere la metro o il tram ed esserci? Uno in più, è vero, poco, ma comunque uno in più.

Quanti saranno stati questa sera al Mom o a Lelephant?

Dobbiamo svegliarci, attivarci, farci vedere, farci sentire anche dai media, pretendere quello che deve essere nostro di diritto.

Dobbiamo esserci noi, non la nostra famiglia e circondati dai nostri amici.

Non lamentarci e far fare il lavoro agli altri e spallucce se questi non riescono a far nulla, tanto settimana prossima ci sarà la Paris al Borgo.

Vale di più la vita di un padre di famiglia che quella di un omosessuale

Prima il buon Renato Farina ci delizia con tali perle di saggezza.

Mi permetto un’altra piccola osservazione, e poi chiudo. Per me uccidere una persona è il delitto peggiore che esista, grida vendetta al cospetto di Dio. E non dovrebbero esistere gradazioni. Ma a lume di buon senso, quanto al danno sociale, siamo sicuri che sia più grave uccidere un omosessuale single che un padre di famiglia?

Peccato che anziché uscire a suo nome, sul Giornale, sia uscito a firma di Mara Carfagna, tranne poi essere corretto. E ciò già la dice lunga. Aggiungiamoci che basta leggere la pagina di Wikipedia su tale personaggio per capire chi sia, anche solo dalle primissime righe.

Oggi, invece, il parlamento ha bocciato la proposta promossa dalla Concia, tra le aggravanti i fatti commessi «per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato». Motivo? Incostituzionalità. Qui il resto su Repubblica, qui sul Corriere.

Senza parole.