È che a volte vedi questi giochetti stupidi e carini ad un prezzo accettabilissimo (79cent) e non puoi fare a meno di premere il pulsante acquista e iniziare a giocarci…
Nulla di strabiliante. È sempre lei che canta, corre si dimena, agita la folta chioma biondo sintetico e permette ai cameraman di farle primi piani dell’occhio brillantinato.
In Just Dance veste un tranquillissimo body blu con spalline appuntite, accuminate e brillantinose e si mette pure a suonare in un assolo sicuramente in playback uno strano strumento di cui non ricordo il nome.
In Poker Face è invece vestita (il meno possibile) di pietre preziose e si esalta pure a suonare come un’invasata la batteria.
Dal punto di vista del puro spettacolo è una grande: tutto stupisce, dal trucco/parrucco, ai vestiti, alle coreografie.
E la domanda è sempre la solita: quand’è che verrà in Italia per un live?
Non è tanto grave se da quando ho scovato questi due remix non faccio altro che ascoltarli, vero? E la voglia di prendere e andare per una volta in disco a divertirmi sale, sale, sale sempre di più…
E alla fine oggi la mia bella macchinina è diventata bluetooth enabled.
Con l’aiuto del fratello del Byb (che probabilmente avrà odiato sia me che i progettisti Opel che hanno reso l’impresa abbastanza impossibile) siamo riusciti a montare il Parrot MKI9100.
E oltre al fatto che non dovrò più preoccuparmi di ricordarmi di prendere gli auricolari dell’iPhone e che si può gestire tutto vocalmente, non dovrò neanche più ricordarmi di masterizzare nessun cd, ma solo di sincronizzare l’iPod, grazie al supporto integrato (iPod, usb, line in).
E la qualità , rispetto all’autoradio di sistema, si sente.
Ora Celebration è una vera goduria, sia a volumi bassi, sia a volumi che fino a ieri pensavo irraggiungibili dalle casse della mia macchina.
E dall’amministrazione Obama, un’altra svolta 2.0 per quello che riguarda la politica.
Non più lettere per contattare i senatori, ma tweet che vengono poi raccolti nella piattaforma.
Dal sito di Obama è infatti ora possibile ad accedere a Tweet your senator: inserendo il proprio cap si viene reindirizzati alla home page di Twitter con già impostato il campo @reply ad uno dei propri senatori per far sapere quello che si pensa sulla riforma dell’assistenza sanitaria ed invitarlo a votare.
La pagina mostra poi una cartina aggiornata in tempo reale con i tweet geolocalizzati ed è anche possibile selezionare un singolo stato e seguirne solo i tweet relativi.
È un’idea interessante, che avvicina ancora di più i cittadini al governo e tutto il sistema politico all’interazione bidirezionale con il web e soprattutto con Twitter che sta diventando sempre di più centrale nelle discussioni politiche (a partire dalle primarie americane alla rivolta in Iran).