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Lady GaGa @ Orange Rockcorps

Ecco alcuni live della GaGa.

Nulla di strabiliante. È sempre lei che canta, corre si dimena, agita la folta chioma biondo sintetico e permette ai cameraman di farle primi piani dell’occhio brillantinato.

In Just Dance veste un tranquillissimo body blu con spalline appuntite, accuminate e brillantinose e si mette pure a suonare in un assolo sicuramente in playback uno strano strumento di cui non ricordo il nome.

In Poker Face è invece vestita (il meno possibile) di pietre preziose e si esalta pure a suonare come un’invasata la batteria.

Dal punto di vista del puro spettacolo è una grande: tutto stupisce, dal trucco/parrucco, ai vestiti, alle coreografie.

E la domanda è sempre la solita: quand’è che verrà in Italia per un live?

Via Please don’t stop the music

Unz Tunz

[audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/08/We-Are-Golden-Calvin-Harris-Radio-Edit.mp3] [audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/08/Celebration_Benny_Benassi_Radio_Edit.mp3]

Non è tanto grave se da quando ho scovato questi due remix non faccio altro che ascoltarli, vero? E la voglia di prendere e andare per una volta in disco a divertirmi sale, sale, sale sempre di più…

A buebird in my car

E alla fine oggi la mia bella macchinina è diventata bluetooth enabled.

Con l’aiuto del fratello del Byb (che probabilmente avrà odiato sia me che i progettisti Opel che hanno reso l’impresa abbastanza impossibile) siamo riusciti a montare il Parrot MKI9100.

E oltre al fatto che non dovrò più preoccuparmi di ricordarmi di prendere gli auricolari dell’iPhone e che si può gestire tutto vocalmente, non dovrò neanche più ricordarmi di masterizzare nessun cd, ma solo di sincronizzare l’iPod, grazie al supporto integrato (iPod, usb, line in).

E la qualità, rispetto all’autoradio di sistema, si sente.

Ora Celebration è una vera goduria, sia a volumi bassi, sia a volumi che fino a ieri pensavo irraggiungibili dalle casse della mia macchina.

Tweet your Senator

E dall’amministrazione Obama, un’altra svolta 2.0 per quello che riguarda la politica.

Non più lettere per contattare i senatori, ma tweet che vengono poi raccolti nella piattaforma.

tweet your senator

Dal sito di Obama è infatti ora possibile ad accedere a Tweet your senator: inserendo il proprio cap si viene reindirizzati alla home page di Twitter con già impostato il campo @reply ad uno dei propri senatori per far sapere quello che si pensa sulla riforma dell’assistenza sanitaria ed invitarlo a votare.

La pagina mostra poi una cartina aggiornata in tempo reale con i tweet geolocalizzati ed è anche possibile selezionare un singolo stato e seguirne solo i tweet relativi.

È un’idea interessante, che avvicina ancora di più i cittadini al governo e tutto il sistema politico all’interazione bidirezionale con il web e soprattutto con Twitter che sta diventando sempre di più centrale nelle discussioni politiche (a partire dalle primarie americane alla rivolta in Iran).

via Internet P.R.