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Greco. Aperitivo. Lavoro. Paese.

Succede che ieri sera sono andato a cena al greco.

Cena organizzata da me, con un po’ di gentaglia decisamente social.

Ritardi, traffico, stress, ma per fortuna la buona compagnia in macchina non mancava.

Prima della partenza le solite discussioni di casa. Sempre i soliti discorsi. Che di base bla bla bla bla internet è il male e le persone conosciute via internet non esistono o sono tutti dei mostri pericolosi che possono farmi del male. All’obiezione che, ehi, molti li conosco anche da più di un anno ed esistono, sono veri, vivono, respirano, lavorano! Sai, alcuni sono di Design, ci sono dei grafici, ci sono quelli di Mondadori, c’è gestisce le PR Online e chi lavora nel marketing. Ma no, non è mai abbastanza.

Poi, il preavviso che anche oggi sarebbe stata una giornata di lavoro, che sarebbe poi finita con un aperitivo, sempre a Milano, per parlare di un altro progetto, che trovo interessante, per lo meno sotto l’aspetto della sfida e del mettersi in gioco e provare a pensare a qualcosa di diverso.

Ed ovviamente, il preavviso non è servito a nulla. Stessi identici discorsi ed obiezioni di ieri. Ed oggi l’aggravante è che ero uscito pure ieri. Che poi, voglio dire. È estate, ho finito gli esami. Se anche fosse, che problemi ci sarebbero ad uscire 2 sere di fila? Di cui, poi, una era per un possibile nuovo lavoro.

Ma no, niente.

Ma alla si prende, si va. Di nuovo Milano, di nuovo traffico. Parcheggia, prendi il passante, nessuna macchinetta per timbrare, l’incubo del controllore e l’arrivo ad una P.Vittoria che incute tristezza, con quei neon gialli.

Arrivo all’aperitivo. Stiamo parlando da un po’ e squilla il telefono. Indovina chi è? Metto giù una volta. Lascio squillare la seconda. Rispondo la terza. Errore. Questa volta non è lei, ma lui.

Chiede dove sono, rispondo che sono a Milano, urla. Che sono di nuovo a Milano. Le sceneggiate al tavolino del bar davanti ad un futuro datore di lavoro. Odio. Tanto. Rispondo a monosillabi. Ma non sopporto.

Ad un certo punto, anche basta. Che se ti ritrovi a casa da solo e non sai dov’è tua moglie, prenditela con lei che non dice mai quando esce e quando torna, né si preoccupa di tenere il cellulare acceso. Anzi, no, in realtà lei lo tiene spento per principio.

Che se ti ritrovi a casa da solo e non sai dov’è tua moglie, non prendertela con me che sono ad un aperitivo di lavoro. E no, non è un ossimoro. Sai, siamo designer, siamo strani, facciamo queste cose per te assurde.

Che poi, parlandone, mi dicono che forse voi volete cercare lo scontro a tutti i costi, piuttosto che tentare di uscire un po’ dalla vostra mentalità bigotta.

Ma io ormai mi sono rotto. Veramente. E non ho più forza per controbattere. Né la voglia di litigare e stare ancora per l’ennesima volta male per colpa vostra.

Quindi se mai riuscirò a mandarvi a quel paese per la prima volta nella mia vita, ecco, spero capiate che forse ve lo siete un po’ cercati.

Il mio grosso grasso finto compleanno greco

E alla fine, sono riuscito a fare, con settimane di ritardo, una mini festicciola di compleanno.

Con giusto qualche personcina 2.0 a cui tengo veramente molto e che ammetto di apprezzare sempre di più ogni volta che le incontro.

La cena, al ristorante greco Esperides di Milano, è andata piuttosto bene.

Chiaccherato un bel po’, bevuto ottimo vino rosso (e dire che il vino rosso non mi piace. Eppure ho bevuto solo quello, neanche un goccio d’acqua) e soprattutto mangiato tanto ma tanto tzaziki + pita. Talmente tanti che poi stavo scoppiando e non riuscivo neanche a finire il gyros.

E poi, vabbé, il momento regali:

Un fantasmino pulisci schermo e tastiera. Utile e carinissimo, oltre che perfettamente intonato con le Creatures che già abitano sulla mia scrivania (purtroppo non ho trovato foto più grandi):

Batman il film, edizione restaurata in blueray 1080p e audio DTS. Film in realtà mai visto, ma che mi gusterò con piacere una di queste sere:

Up! in edizione doppio blueray (non capisco proprio come hanno capito che lo necessitavo):

Ed infine la chicca: Frasario per giovane designer di Roberto Marcatti. Molto molto molto carino. E ringraziamento speciale, visto che ha comunque pensato a me anche se non è riuscita a venire alla cena 🙂

Che altro dire?

Grazie ancora a tutti per la serata.

Alla prossima 🙂

Brevi

Questo è un post minimal, forse troppo, troppo breve.

Sulla serata di venerdì, ovviamente iniziata come al solito, affrontando il traffico milanese con un enorme ritardo.

Arrivati al ristorante greco, con qualche assenza illustre da parte dei Bergamaschi (uff!). E, alla fine, sono pure arrivate le due girls mancanti.

E direi pure che la cena è andata decisamente bene.

Ma mi spiace. Perché questo post, proprio, non vuole venire fuori.

È che qui si hanno i nervi a fior di pelle, causa ufficio.

E sala la voglia, per domani, di stare tutto, ma dico tutto il giorno sotto le coperte.

Da Bergamo a Milano

Altra seratona con gli amici di Bergamo.
Questa volta si giocava in casa, in quel di Milano. Ma ciò non ha portato molti vantaggi. L’infinito ritardo con cui siamo arrivati, una multa presa per divieto di sosta (ma dove? ma perchè?) (e intanto il comune di Milano si è ciucciato 172euri dalle mie tasche nel giro di 7 giorni. Sgrunt!), lo stress di affrontare la follia automobilistica dilagante..
Ma torniamo a noi. Programma del tardo pomeriggio? Beh, un giretto di shoooopping pre-natalizio per il centro milanese, sotto un’odiosa pioggerellina biricchina: incontro con gli altri alle Messaggerie (e la Francy si distingue sempre.. questa volta era tutta sbrillucicosa!), un salto da WhiteStar tra enormi (e bellissimi) libri fotografici ed infine Ricordi sotto la galleria. Ma perchè non c’è più la scatola delle scarpe di Sex and the City? Nota negativa: abbiamo saltato la Fnac (e quindi anche l’acquisto del loro coniglio.. sigh sob, avevo pure già preparato una sorpresina per muuniglio..).

Ma solo perchè il ristorante greco in zona Loreto ci attendeva.
La mia prima volta al greco mi ha pienamente soddisfatto. La cucina, l’ambiente, la compagnia. Ho dato di nuovo prova delle mie doti di animale da conversazione (ma dove?), ma mi sa che Love mi ha battuto. E’ più animale da conversazione di me. Soprattutto su strutture portanti di vetro o di plastica. E nel frattempo.. mi sono pure preso i rimproveri per essere andato da solo alla festa bergamasca di qualche settimana fa. Però, effettivamente, sono il primo a pentirmene. Ma chi lo immaginava che sarebbe stata così bella, divertente ed amichevole? Chi lo immaginava che avrebbe avuto un così forte impatto emotivo su di me?

Ma come non parlare del simpatico animaletto della foto? Non siamo riusciti a capire bene cosa sia. Una razza (o è una manta), dal mantello a fiori, con grandi occhioni sporgenti, pois luccicosi e persino ventosa per fissaggio al vetro. E’ stato amore a prima vista. Peccato che la prima era stata destinata ad altri scopi. Così, grazie alle mie doti di bambinetto (o forse devo dire alla generosità dei bergamaschi?), l’ho ottenuta anche io. “Così quando la vedi ti ricordi di noi”. Beh, non è così facile dimenticare gli amici di bergamo. Ma in ogni caso, come non accettare volentieri questo ausilio alla memoria?

PS: ci hanno pure fatto i complimenti come coppia. Una coppia che, in un’istante non precisato tra il 30 novembre e il 1° dicembre ha compiuto un mese. E ciò ha ovviamente portato ad un apprezzatissimo brindisi, con quel buon vino greco. Ed è bello brindare con chi sa che NON si incrociano i bracci e che ci si guarda negli occhi. Altro che quegli zoticoni che frequent(av)o. Umpf!