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Telepass bippanti e semafori giallo rossi

Capita che il Telepass voglia funzionare un passaggio sì e l’altro forse, in maniera completamente casuale. Sì, probabilmente il triplo bip significa che la batteria è scarica, però succede che di giorno funziona senza problemi e la sera da’ problemi.

Così, previdente, ho imparato a passare per le corsie promiscui, così se la sbarra non si apre col Telepass, ritiro il biglietto e poi pago all’uscita. Peccato che questa sera non avevo neanche 10 centesimi nel portafogli! Avevo finito i soldi, finito le monete. Dovevo ricordarmi di prelevare, una volta uscito dall’ufficio. E ovviamente me ne sono dimenticato.

Così, arrivato al casello di uscita, penso di pagare col bancomat o con la carta di credito e mi sembra praticamente inutile andare in una con l’omettino. Entro quindi nell’unica corsia che accetta le carte, che ha anche il Telepass.

Il mio Telepass si sveglia, dialoga col casello e bippa allegramente: un bel bip acuto, come se tutto fosse a posto. Peccato che la sbarra è abbassata, il semaforo è rosso. Inserisco il biglietto, ma mi accorgo che il display della colonnina che non ha dati di ingresso del Telepass. Subito dopo compare la tariffa e tento di infilare la carta. Non me la fa infilare in alcun modo. E mentre tento di pagare in qualche modo, la voce mi saluta e mi ringrazia, il semaforo rosso si spegne e la sbarra si alza.

Boh.. alla fine non ha voluto farmi pagare direttamente, mi ha alzato la sbarra. Potrò passare, no? Sì, peccato che appena mi son mosso, mi son visto accecare dallo specchietto con la luce del flash: mi hanno fotografato. Argh!

Ora.. spero, sinceramente, che sia andato tutto bene. E spero di non ritrovarmi brutte sorprese in fattura. Però domani proverò a chiamare l’assistenza clienti e vediamo se a loro risulta tutto regolare.

In ogni caso, giusto per non farmi mancare stranezze, arrivato nel paesello, il semaforo mi accoglieva con 5 lampeggi gialli e uno rosso lunghissimo. Me ne ero accorto da lontano. E mi sono avvicinato pian piano, studiando il “nemico”. Sì, nemico, visto che a quel semaforo c’è la macchinetta antipassaggicolrosso. Così, appurato il comportamento strano, tentavo di calcolare il ritmo per essere sicuro di passare col giallo e non correre il rischio di essere fotografato. Ovviamente, mentro ero fermo al semaforo, sopraggiunge in tutta fretta un grosso SUV che slampeggia all’impazzata con i suoi fari allo xeno.

Me ne frego e mi prendo tutto il tempo che voglio per passare, subito dopo che il rosso è finito. Il SUV, ovviamente, è passato subito dopo di me. Col rosso. Ed è stato flashato.

E tutto sommato gli sta bene. Perchè anche se il comportamento del semaforo era decisamente anomalo e anche se non so quanto sia corretta una multa per passaggio col rosso con un semaforo impazzito, poteva starsene tranquillo e capire che, se ero fermo a quel semaforo, avevo pure qualche motivo, no?

Matrimonio: parte II

Ieri, la seconda parte del Matrimonio Greco. Questa volta, in terra italiana, con rito civile.

Non c’è molto da dire. A parte che la sposa, ancora una volta, mi ha stupito. Con i suoi tocchi di classe ed eccentricità . A parte il posto, bellissimo; a parte quel palazzo comunale stupendo; a parte i 10 colombi bianchi liberati alla fine della cerimonia; a parte la simpatia e disponibilità  del Sindaco e dell’Assessore; a parte la cena e i 50 invitati: partenti e (per la maggior parte) pericolosi e pazzi amici.

Qualcosa di tanto diverso dall’esperienza greca, molto più raccolta, molto più intima.

Qualcosa che, però, sono contento di aver vissuto.

Son contento di averli “accompagnati” anche in questo passo “legale”. Sono contento che loro abbiano voluto la mia compagnia anche in questo passo.

E ultimamente, son poche le cose che riescono a farmi sentire così allegro e sereno, come quando sono con loro.

Oggi [Ieri]

Oggi, cioè, ieri, è finalmente finito.

Una giornatina niente male a lavoro. Un po’ di situazioni difficili da gestire, comparse tutte all’ultimo momento, ma alla fine, è andato tutto bene, senza troppi inghippi.

E non so perchè lo sto scrivendo. Forse per scrivere qualcosa, forse per passare un po’ di tempo prima che Morfeo passi a trovarmi.

C’è da dire che ultimamente, sto veramente trascurando la parte “social” di me. Poco twitter, reader ormai bloccato sul 1000+.

Questi due giorni di lavoro sono stati molto strani, dopo i 2 giorni di università . Mi sono reso conto di sbirciare tutti i volantini alla ricerca dell’offerta giusta su un Nokia UMTS (ancora mi mangio le mani). Le mie adorate serie TV le ho abbandonate, per mancanza di tempo. Esco veramente poco, tanto che questa sera ho anche rinunciato alla goodbye night di uno degli stagisti che ha deciso di cercare un altro lavoro. Il Wii è spento da un sacco di tempo, il DS pure. Ho giocato per un’oretta a Spore ma non mi è piaciuto molto. Troppo poco riflessivo, troppo d’azione. No, me lo aspettavo diverso. Mi sembra di aver perso qualche contatto. Di non sentire più alcune persone a me care, di essermi un po’ allontanato.

E poi.. boh. Sto scrivendo un sacco di righe senza avere, alla fine, nulla da dire.

Non so come sia possibile, ma a volte, mi sento un po’ vuoto. C’è qualcosa, di fondamentale, che sembra che mi manchi. E non riesco a capire cosa sia.

Log di un File Transfer Protocol

220———- Welcome to Pure-FTPd ———-
220-You are user number 6 of 50 allowed.
220-<<
220-If Microsoft built cars, your car would frequently die on the freeway for
220-no reason, and you would just accept this, restart and drive on.
220-
220-Occasionally also, executing a maneuver would cause your car to stop and
220-fail and you would have to re-install the engine. For some strange reason, you
220-would accept this too.
220->>

Ogni volta che A e B sono su posizioni opposte

Ogni volta che A e B sono su posizioni opposte, chiunque attacchi o critichi A è accusato di aiutare e favorire B. Ed è spesso vero, oggettivamente e se ci si limita a un’analisi di breve termine, che costui stia rendendo le cose più facili per B. Quindi, dicono i sostenitori di A, chiudi il becco e non criticare: o, quanto meno, critica in modo “costruttivo”, che in pratica significa sempre in modo favorevole. E da qui a sostenere che la soppressione e la distorsione dei fatti sia il più alto dovere di un giornalista il passo è breve.

George Orwell

Via shared items di Xlthlx,
Abbecetumblr,
Orpolina!

Scomposizioni su linee verticali

Oggi, durante una delle prime ore di lezione, un professore ha detto:

Chi ha scelto di fare questo percorso, di fare comunicazione visiva, ha scelto di coniugare il lavoro con i propri hobby

Mi sono subito appuntata la frase. Perchè potrebbe sembrare banale, ma è così.

E ora, che l’ho riscritta, la mia testolina ha iniziato ad elaborarla.

Alla fine non era un concetto a me nuovo.

Anni fa, al liceo avevano organizzato una giornata di orientamento con gli ex-studenti del liceo. E un signore, proprietario di un’azienda di grafica, aveva pronunciato parole che mi avevano affascinato.

È un lavoro particolare. Non riesci mai chiuderlo, la sera e nel weekend, dietro la porta chiusa del tuo ufficio. Quando sei in giro, per strada, quando guardi la televisione o leggi un libro, pensi sempre al tuo lavoro, a tuoi progetti. Ovunque e in qualsiasi momento ti può arrivare l’ispirazione, l’idea. Quando meno te lo aspetti.

E oggi, dopo le parole dei professori, mi son reso conto che già  sto pensando alla possibile consegna che ci daranno settimana prossima. E al lavoro di fine corso che ci hanno già  anticipato.

E già  in treno, in metro, camminando per strada mi son reso conto di guardare con occhi diversi la realtà  che mi circondava. Alla ricerca di un’idea, scomponendo mentalmente le forme che vedevo per arrivare all’elemento base.

Era da un sacco di tempo che non mi sentivo così curioso, così stimolato, così vivo.

Inutili (discussioni)

Volevo vederle con calma a lavoro ed essere comodo anche a stamparle.

Ma alla fine, tra una storia e l’altra (stavo pur sempre lavorando) non l’ho fatto.

Così, arrivato a casa, sapevo che avrei dovuto affrontare non solo la scomodità  di avere la stampante nell’altra stanza, ma anche di qualcuno che si sarebbe svegliato, accorto che avevo acceso il modem e avrebbe avuto da ridire.

CVD, ovviamente. Perchè è tardi, domani devo alzarmi presto, perchè ci potevo pensare prima.

E io sono arrabbiato, come al solito. E stufo, di queste discussioni inutili.

Sto maturando la convinzione che, io, non riuscirò ad andare avanti così.

E voglio andarmene, il prima possibile.

Peccato che frequentare design comporta un’aumento delle spese e una diminuzione dello stipendio, avendo chiesto il part-time.

E così, sono bloccato, per almeno 3 anni.

Perchè mi sono iscritto? In fondo, sapevo a cosa stavo andando incontro. In fondo, sapevo che non sarebbe stato facile. Sono il solito imbecille che non riesce a valutare nulla e sbaglia sempre. In ogni, più piccola decisione.