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Caldi raggi di sole a qualche metro da suolo

Non ne ho ancora parlato. Bel giretto in ottima compagnia ai piani superiori del Duomo. Una bella, bellissima giornata, con il sole che ci colpiva con i suoi caldi raggi. E Milano, vista dall’alto. Mi piace, la amo. Perchè, tra i mille giochi di prospettiva delle guglie e di tutte le decorazioni del Duomo, osservavo dall’alto il profilo milanese. La piazza, il castello, le doppie torri di cui non ricordo mai il nome, le chiese, chiesine, chiesette. E mi immaginavo come potrebbe cambiare tra qualche anno, quando finalmente il Dritto, il Curvo e il Torto diventeranno realtà , assieme al palazzo della regione e a tutti i progetti di Gioia/Garibaldi. Amo Milano. Amo la mia grande, smoggosa e nebbiosa città .

Tentando di ricordare.

ma anche gli incubi ci dicono molto di noi. anzi ci dicono quello che non vogliamo sentirci dire. per questo vanno ascoltati sempre.
by Zombieglam

Così ho deciso che voglio tentare di ricordare l’incubo di questa notte, che sembrava non finire più. Ma ho in mente solo frammenti sparsi. Non ero solo, c’erano di fianco a me altre 3 figure conosciute, forse i miei colleghi del gruppo freepress. Poi, non so come, non so cosa, ma ero (eravamo?) prigionieri. Ero libero di alzarmi nella stanza e di muovermi, ma non ne potevo uscire. Una stanza completamente bianca, con una scrivania a cui ero seduto. Come se fossi seduto davanti al computer, ma il computer non c’era. Così come non c’erano i miei telefoni. Mi alzo e vado verso l’altro lato della stanza. Non ero solo, c’erano altre persone, sedute su delle poltroncine. Nessuno parla, nessuno chiede nulla, nessuno sa spiegare. Tutti piangono, lamentandosi di non poter uscire. Ho la senzazione di essere prigioniero in questa stanza enorme, con solo una scrivania lunghissima le poltroncine. Provo lo stesso ad aprire la porta… è aperta, non è bloccata. Esco. C’è un lungo corridoio, bianco, con delle enormi cassettiere sparse qua e la, in mezzo al corriodio. Apro uno dei cassetti, largo, larghissimo. Sono tavole di disegno, progetti di case, prodotti, disegni a mano libera. Vorrei chiamare qualcuno per farmi venire a prendere, ma non ho l’iPhone con me. Sento la porta aprirsi. Vedo 3 tipi entrare. Mi accuccio dietro una cassettiera, muovendomi intorno alla stessa quando loro mi passano vicino, sperando che non mi vedano. E invece mi vedono, si accorgono di me, tentano di prendermi, provo a tirare pugni e calci per difendermi, evitare che mi prendano. Urlo che voglio sapere dove sono. Si mettono a ridere, si prendono beffa di me. E mi trascinano alla porta, che spalancano. Il mio portico, il mio acero giapponese, il mio pino troppo grosso, l’Audi del papi parcheggiata sul vialetto. E dov’è mio padre? Dov’è mia madre? Perchè è il mio giardino, ma non è casa mia? Il mio corridoio, non è così grande, non ci sono così tante porte, ci dovrebbe pure essere una scala, che nella realtà  non c’è.
Poi, non so come, sto scappando. Scavalco le recizioni, passo in mezzo alle siepi, corro lungo vie a me sconosciute, finchè, ad un certo punto, non rimango bloccato, in un vicolo cieco, in un giardino dalla recinzione di fil di ferro – non so perchè – insuperabile. C’è tutta la famiglia proprietaria di quel giardino.. parlano, giocano con i bambini e col cane. Chiedo loro aiuto.. ma se ne fregano di me, di quell’estraneo che ha scavalcato la loro recinzione e che è nel loro giardino. Persino il grosso cane mi ignora. E poi, poi mi sveglio…

Quindi, Zombie, cosa non voglio sentirmi dire?

Telegiornale (?)

Ecco, come potete vedere questo tenero cucciolo di orso è stanco e non riesce a tenere in alto la testa, fino ad appoggiarla sulla ciotola. Proprio come un bambino quando non riesce a tenere aperto gli occhi per il sonno, incurante dei passanti.
Studio Aperto, mercoledì 30 Aprile 2008 ore 12:55

Ecco. Solo perchè capita che, a volte, facendo zapping, ti trovi al momento sbagliato sul canale sbagliato. Ecco.

Dipendenze

Non bastava la 4a stagione di Lost.
Non bastava la nuova di Nip/Tuck, quella di Fix Feet Under e i nuovi episodi in arrivo di tutte le serie interrotte a causa dello sciopero degli sceneggiatori.
Ora c’è anche questa. Costata 38 milioni di dollari, con record d’ascolti ovunque sia stata trasmessa.

…racconta, con “gusto” moderno ma con il linguaggio dell’epoca, la storia della famiglia Tudor, la dinastia inglese dei sovrani al potere fra la fine del 1400 e l’inizio del 1600, da Enrico VII a Elisabetta I. La serie inizia raccontando il regno di Enrico VIII, interpretato Jonathan Rhys Meyers (Match Point) e la storia di Anna Bolena (Natalie Dormer). I Tudors, che hanno debuttato un anno fa negli Usa, secondo la critica americana hanno saputo mixare alla perfezione dramma storico, saga famigliare e soap opera, creando un prodotto originale ed interessante 

Il momento

Giornata strana. Piena di emozioni. Molte positive, altre che lasciano un po’ l’amaro in bocca.

Giornata iniziata bene, benissimo. Con il tempo che volava via. E non basta mai, in certi momenti.
Poi la corsa a lavoro, fortunatamente senza traffico. Il sogno di un w-end rilassante che si infrange, per l’incapacità  di programmare di qualcuno. Lo stress anticipato per la giornataccia lavorativa di domani, senza i nostri giornalisti e con venti miliardi di cose da fare. E, nel frattempo, il momento della scelta: arrivato, presto, forse troppo presto.

Ma come faccio a scegliere ora, tra 10 giorni cosa farò e dove sarò a settembre?