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Quando gli sconosciuti si conoscono tra di loro

Come qualcuno saprà , ho una buona dipendenza da twitter.
Ho iniziato solo per far sapere a tutti quel che stavo facendo in quel momento, con una widget su Spaces (bleah!). Poi ho aggiunto qualcuno in follow. Poi arriva Love. Poi scopro che qualcuno del blog che seguo usa twitter, last.fm, facebook, flickr.
O viceversa. Coloro che conosco in 140 caratteri per volta, più volte al giorno hanno un bel blog, fanno più o meno quello che faccio, mi fanno sorridere o non mi fanno ammattire quando non capisco nulla di quel che scrivono. Perchè non li conosco.
Poi succede che c’è un nome che ricorre. Ma decido, stranamente, di non seguirlo. Poi scopro che lo segue qualcun’altro. E allora lo aggiungo. Credendo che sia un perfetto sconosciuto. Come per me, così come per tutti gli altri. E mi stupisco, curiosando nella vita di altri, che questo sconosciuto sia in realtà  conosciuto ad una che per me è sconosciuta. Che stupido!

Beh, non vi ho fatto capire nulla, giusto?

Comunque.. c’è stata una frase che mi ha colpito. Questa. Sette anni di vita raccolti in un blog. Io, in teoria ne avrei più o meno 3 o 4. Da quando avevo iniziato un blog fuori da tutti i giri, di cui nessuno aveva il link e che non faceva parte di nessuna piattaforma famosa. Un diaro senza segreti di me, di quando avevo bisogno di un posto tutto mio per sfogarmi, senza censure. Poi ci sono stati problemi. Qualcuno che scopre il blog, si inizia a diffondere, qualcuno che stampa le pagine e le fa girare per la sala lettura in università . E iniziano i casini. È stato bello finchè è durato. Così ho salutato certi finti amici. E basta. Un po’ di pausa. Dopo un po’ apro uno spaces, confidando nelle sue opzioni per ternerlo segreto a chi non voglio (che è ancora, per pigrizia, nella mia lista di msn). Poi lo apro a tutti. E riiniziano i casini. Perchè, a quanto pare, mi è vietato tenere un blog. Me ne frego. E finalmente dico ciao ciao a Spaces. Finalmente. E inizio a creare qualcosa di mio. In una notte. Volevo crearlo così tanto per fare. E riemergo nella blogosfera, prima come FreeMagenta. Poi come Me or Not. Due aspetti diversi della stessa persona. Uno che ama la grafica, il design, l’hi-tech, i giochi, le foto. L’altro che non la smette di tediarvi con le sue continue crisi. E con post inutili.

Follia da web 2.0, parte seconda.

Delle serie: a volte, ritornano. A me, sempre.

Questa mattina, sotto il piumone, ho tentato di fare mente locale sulla situazione e tentare di giungere ad una conclusione, univoca. Ma neanche lì, al caldo e relativamente tranquillo, non sono giunto a nulla.

Perchè son qua. Davanti all’ennesima sessione d’esami da vedere di superare. Che, tradotto, significa che sono di fronte all’ennesima crisi.
Finora devo ammettere che ho sempre fatto finta di nulla e mi son lasciato trascinare inesorabilmente dallo scorrere degli eventi e del tempo, non prendendo mai una decisione seria e di cui fossi veramente convinto.
Perchè ormai, l’abbiamo capito tutti che questa cavolo di università  non mi piace e non fa per me.
Però finora non ho avuto il coraggio di abbandonarla definitivamente. Perchè teoricamente dovrei averla già  finita ed essere alla specialistica. Invece mi ritrovo esattamente a metà  percorso.
Buttare via tutto quello che ho fatto o tenerlo buono proseguendo, a fatica?
Sì, perchè proseguire mi costa fatica. Gli esami fatti erano quelli più carini, simpatici e facili (per me). Ora ovviamente rimangono le materie “specifiche” del corso. Che mi fanno semplicemente ribrezzo. Non tanto seguendo le lezioni. Quelle alla fine sono belline, carine, riesco anche a prendere appunti. Ma quando mi metto in camera, col libro di fronte a me.. beh, è una tragedia.
E dall’altra parte c’è la possibilità  di abbandonare. Il che implica affrontare i miei e far saltar fuori l’ennesimo casino. E non ne ho voglia. Sono stufo di litigare. Implica affrontare il fatto che questa decisione avrei dovuto prenderla 3 mesi fa, a settimbre. Ma ancora una volta mi son fatto fregare dal “alla fine ti manca poco, non buttare via tutti i sacrifici che hai fatto”. Implica che devo trovare qualcosa da fare. Ormai è troppo tardi per iscrivermi ad un altro corso di laurea. Sicuramente dovrei trovare qualche corso di grafica e impaginazione, serio. E vedere di diventare più bravo.
Già , bravura. Perchè ormai, ho grossi dubbi sulle mie capacità . Da una parte la laurea in economia (triennale?) poteva essere un’ancora di salvezza. Se per il mondo non sono abbastanza bravo, prima o poi troverò un posticino in banca o nel reparto contabilità  di qualche società ? Sì, certo, come no!
E però non so che fare.

Mi hanno aggiornato il taglio preferito!

Biribì! Sms della Vodafone.

“Ti informiamo che dal 10/02/08 la ricarica da 10 euro non sarà  più disponibile. Provvederemo ad aggiornare a 15 euro il tuo taglio Telericarica Più preferito”.

Urge chiamare il 190. Questo è un affronto! Aggiornare a 15euro il mio taglio Telericarica Più preferito! Ma come osano? “Scusi, signorina, mi potrebbe dire gentilmente quando avevo attivato Telericarica Più? E su quale carta di credito è attiva? No, perchè sa, io non ne ho neanche una. Sì, perchè riesce a dirmi il numero, potrei pensare di usarla anche per altri acquisti, tanto è mia, no?”

La telefonata col cliente

Mi ha chiamato. Puntuale come un orologio svizzero, alle 14:30.

Mancano 6 capitoli, più i 4 appendici. Quindi è da rifare la barra laterale con le fascette per indiricare il numero di capitolo, perchè bisogna mettere anche i 4 appendici.
Lo stile del sommario è tutto sbagliato. È da rifare. Son da rifare i modelli di questi 4 capitoli! Poi ecco, i titoli non mi convincono, sicuro che il margine è di 20mm? No perchè a me sembrano di più. Poi ci vuole il filetto di 0,5 mm a 4 mm dal titolo 1 e dal titolo 1.1 e distaccato di 5mm dal box di testo inferiore. Ecco, inoltre gli example sono in carattere diverso. Lo vede? Dal pdf originale. È un altro carattere, al 65%, è strechato. Insomma, lo vede? E poi comunque, quando me li fa? A me servono i file di progetto Indesign, poi il libro, l’esportazione in pdf unico, la numerazione progressiva corretta, i segnabilibri, i link ipertestuali Perchè il lavoro deve essere finito. Ma tanto quello fa tutto pdf. Ecco, diciamo che in uno-due giorni son pronti?

Rispondo di no, che uno-due giorni è praticamente impossibile. Che ci vuole tempo per fare le cose fatte bene. Poi questi 4 capitoli sono da rifare e si perde ancora più tempo. Gli errori negli stili era meglio per tutti correggerli dopo il primo capitolo di prova. In ogni caso vedo di farli il prima poss…

Tu tu tuuuuuu

Scusate lettori, ma ho bisogno di sfogarmi

Oggi è un po’ una giornata no. Perchè già  di mio sono in crisi, avvicinandosi il periodo “serio” degli esami. Dopo un Natale passato non troppo bene, con continue liti in famiglia. E sono stufo, stufo stufo di sbattermi per qualcosa che non mi piace, in ogni caso non essere per nulla apprezzato e sentirmi dire in ogni caso che non faccio un tubo!
E ci si doveva mettere pure Mr. Manuali a rompere un po’ le scatole. Mr. Manuali doveva affidarci un semplice lavoro di conversione di una serie di manuali da un programma ad un altro, utilizzando il modello che loro ci avrebbero fornito. Facile, un copia-incolla di base, una reimportazione delle foto, ma tutto sommato era un lavoro facile.
Sbagliato. Perchè il modello che alla fine ci hanno fornito loro non era un modello già  fatto. Ma un plico di una 30ina pagine in cui si perdevano a stabilire puntigliosamente la distanza dei margini, il rientro da applicare, il sottorientro per il paragrafo 2, il sottosotto rientro del paragrafo 4, i caratteri da usare per l’indice (e ovviamente guai se era un arial 9.4 al posto di un 9.5!), la distanza delle foto, la dimensione delle linee “decorative” della pagina e bla bla bla.
Peccato che poi mancava la gestione dei paragrafi di 4o livello (che nel vecchio manuale esistevano, mentre invece non dovrebbero esistere), come dovevano essere gli elenchi puntati, gli “stop”, gli “attenzione”, i blocchi di scritte di codice, che ovviamente dovevano essere diversificati dal testo, no?
Beh, alla fine in qualche modo ce l’ho fatta a creare il modello, più possibilmente fedele alle richieste. Ho lavorato notti e notti per fare il più in fretta possibile. E ho inviato i file finiti prima di Natale.
Venerdì il boss mi chiede via mail se oggi ero disponibile per un incontro col cliente. Sì, ok, ma dopo le 5, prima non posso. Dovevo andare dal medico. Oggi mi arriva un sms.. l’incontro è saltato, chiede se gli può dare il mio nr di telefono e quando chiamarmi. Sì, dagli il mio numero, ma posso solo dopo le 5. Dovevo andare dal medico. Alle 4.30 avrei finito, tempo di arrivare in ufficio davanti al Mac e poteva chiamarmi, alle 5.
Indovinate? Alle 3.3o questo qui inizia a chiamarmi. E io non rispondo.
Alle 4.35, finito dal medico, rispondo. Non dico nulla. Faccio finta di niente. Mi chiede se sono a casa, davanti al computer. Rispondo che sono fuori, che sarei torno a casa/ufficio per le 5 ed era per quello che avevo detto di chiamarmi a quell’ora perchè prima ero impegnato.

Ma io alle 5 finisco di lavorare. Abito a milano e devo tornare a casa!

Non vi dico la rabbia che mi è venuta, dentro all’istante. Rabbia se penso a tutti gli anni in cui mio padre arrivava a casa alle 9 di sera perchè doveva andare lontanissimo e per evitare di affrontare il traffico dell’ora di punta partiva alle 18.30-19! E questo, poverino, lui alle 5 non lavora! E rabbia perchè penso che, facendosi bellamente i cavoli suoi, perchè lui alle 5 doveva tornare a casa e lui alle 5 non lavora, lui mi ha chiamato proprio quando neanche io stavo lavorando. Questo qui mi ha rotto le scatole mentre io ero dal medico. E lo sapeva che non doveva chiamarmi. Ma lui, poverino, doveva tornare nella sua casetta a milano. Alle 5.
Ma, come sempre, da bravo stupido, non ho detto nulla.
Mi dice che ci sono alcune cose da sistemare e che mancano delle cose. Degli interi capitoli.
E mi girano un po’. Perchè mi hanno fatto finire ‘sto lavoro del cavolo prima di natale. In fretta e furia, perchè ci sono scadenze da rispettare (che però nessuno ha saputo quantificare).
E questi controllano solo ora, dopo 2-3 settimane che il lavoro è stato consegnato e considerato concluso (e mai più rivederci!), e si accorgono mancavano degli interi capitoli?
E ora che si fa?
Si sentiranno domani le “piccole correzioni” da fare.
Si farà  presente al boss che forse avrebbe dovuto dirmi che c’erano da fare anche gli altri capitoli, non solo quelli fino al post-it gigante giallo con fare solo fino a qui, come invece era stato precedentemente stabilito.
Si faranno notti insonni a finire il lavoro.
E l’arrabbiatura di oggi non mi fa bene.

Follie da web 2.0

BUBU boicotta la principessa!!!
disse AleOrange

BUBU cattivo!
rispose MeOrNot 

ma chi è la principessa
chiese più tardi, in privata sede, bybtwit
ma poi, saranno fatti di bubu e della principessa, no?
ma poi diciamo, la principessa, ci sta un po’ sulle scatole, perchè è perfettina, non si sporca mai, non lavora, vive di rendita
fa le corna al principe col primo stalliere che passa
e siamo molto invidiosi, perchè il principe non ci sposa, non ci salva, e non ci paga uno stalliere personale figaccione per impegnare i pomeriggi tediosi da mantenuti
dico bene?
quindi le principesse si meritano peggio del boicottaggio
 

Ciao 7, benvenuto 8.

E così.. è finito questo 2007.
Un anno un po’ strano, ma di cui non so fare un bilancio.
Un anno di amicizie finite ed altre iniziate.
Di continue e sempre più pesanti liti con i miei.
Di troppi pochi esami dati.
L’anno della nascita di Logos.
Dell’inizio del realizzarsi di un sogno covato nel cassetto per troppo tempo.
Dell’incontro con una persona speciale.
L’anno del poter dire “oggi, siamo insieme”.
Del poter dire, dopo un mese “Amore, auguri!”
E, qualche ora fa, salutando il 2007 e accogliendo il 2008, ricordarsi che siamo insieme da due mesi.

Nuovo acquisto per il muro della redazione

In redazione abbiamo una riproduzione di “Lunch Atop a Skyscraper”, famosissima fotografia scattata da Charles C. Ebbets durante la costruzione del GE Building al Rockfeller Center di Manhattan, New York.

Oggi, navigando tra i vari siti e correndo di link in link ho trovato la pagina Flickr di Balakov, interessante fotografo che, tra i vari album presenti sulla sua pagina, ne ha anche uno interamente dedicato ai Lego.
E, tra le foto di quest’album, ci sono anche delle riproduzioni ambientate nel minimondo Lego di scatti famosi!

E così, di foto in foto, sono arrivato a questa:

In realtà , non mi piaciono molto gli ultimi due omini sulla sinistra fuori fuoco, ma credo che in modalità  macro sia piuttosto difficile tenere tutto a fuoco.
E in ogni caso, la foto mi piace un sacco. Per quanto il soggetto sia “copiata”, trovo geniale l’idea di ricreare un set in miniatura usando solo pezzi Lego.

Inutile dire che l’ho già  scaricata e messa sulla chiavetta, pronta per essere stampata in duplice copia col plotter e appesa al muro della redazione, di fianco all’originale, e sul muro di camera mia, di fianco al coltellaccio.
Ovviamente ringraziando l’autore che ha pubblicato la sua foto sotto licenza Creative Commons e in alta risoluzione.

La cena di fine anno

Un’altro anno è finito.
Questa volta in compagnia di Love, a casa di Va, a mangiare i manicaretti della Ra.

Il tutto inizia affrontando il freddo per andare a prendere (ovviamente in ritardo, causa lunghaggini nei preparativi, tetris di macchine in giardino e cambi buste che non andavano bene) Love. Poi si va a casa di Va, arrivando notevolmente in anticipo.
Una mano per fare gli ultimi preparativi, prima dell’arrivo degli altri ospiti. Iniziando a mangiucchiare le tartine al salmone, fatte apposta per me dalla Ra.
Arriva il primo ospite, amico di Va, simpatico.
E attendiamo gli altri 2 ospiti. Che arrivano. Con un ora di ritardo. Che mangiano poco, fanno gli asociali e mi guardano male, soprattutto lei, Morticia dei miei stivali con lampadari appesi alle orecchie. Ma guarda un po’ te!

Quindi, non curandoci di questi due poco graditi elementi (che hanno deluso anche il padrone di casa, loro amico), abbiamo cenano.

  • Ottime lasagne con dentro non so cosa. Beh, di sicuro radicchio, speck, pasta e formaggio, tutti gli altri ingredienti non li ho individuati. Ma ho mangiato. Quindi era buono.
  • Risotto allo champagne, che si è ciucciato una bottiglia e mezza per la preparazione. E sia Love che Ra ne hanno assaporato i fumi alcoolici. Ecco, già  ubriachi prima del brindisi. Che ragazzacci!
  • Cotechino, lenticchie e purè. Il purè era fenomenale!

E nel frattempo si avvicinava la mezzanotte. Conto alla rovescia (che tristezza il concerto da Rimini sulla rai!), bottiglia da stappare e brindisi.
Al che sono partiti i fuochi d’artificio. E dai 95mq di terrazzo del Va, dall’alto del 3o piano, riuscivamo ad avere una visione a 300° di quello che succedeva intorno. Ci saranno stati almeno una ventina di punti da cui partivano i fuochi. E uno era nel giardino di una villetta, a 300-400 metri dalla palazzo del Va. :S

Rientrati al caldo (23°) dell’appartamento del Va, era dolce time! Pandoro/panettone con una morbidissima crema e.. tiramisù, fatto apposta dalla Ra, per me. Ma ha “confuso” le ordinazioni. Così, convinta che a me piacesse quello ai pavesini, ha fatto solo la mia versione. Che a Va. non piace. E che non ha mangiato. Perchè Va. mangia solo il tiramisù con i savoiardi. Che io preferisco…

Finita la cena, fortunatamente i due amorfi ospiti se ne sono andati e dopo un po’ se nè andato pure il terzo amico di Va. E, dando una mano a sistemare, ci siamo sdraiati spossati sul divano. Per scoprire che su Italia 1 davano Alien. Che io non ho mai visto.

Ovviamente la Ra aveva qualcosa da ridire, quindi abbiamo fatto un salto al Biliard, per giocare a Carcassone. Vittoria del Va, che mi ha superato per 2 punti, mentre l’ottima strategia della Ra, unita alle nostre cattedrali nella sua città , l’hanno fatta arrivare ultima. Eheh.

Ed era già  un po’ tardino. Così siamo tornati a casa, solo perchè ci stavano sbattendo fuori dal locale. E, all’alta delle 6 e qualcosa, ho raggiunto il mio lettuccio. Per un po’ di meritato riposo. La prima dormita del 2008.
Speriamo in bene!