Tutti gli articoli di Lore!

That’s H3G Italia: giusto perché è un po’ che non ne parlo (male)

Anche se hanno rilasciato un giochino stupido ed orribile su facebook, io a loro ci voglio bene e mi fanno pure risparmiare un po’ di €.

Ho delle tariffe oneste che non discriminano chi chiamo, posso usare persino internet in tethering quando Tiscali mi abbandona senza sovrapprezzi e mi è addirittura permesso di generare traffico voip o di filesharing.

Ma visto che io a loro ci voglio tanto bene, è vero che presto se ne usciranno con una nuova Gente di 3 meno costosa?

Cioè, è vero, per esempio la TIM propone una favolosa offerta che a soli (!) 4€ la settimana offre ben 1 ora (1!) di chiamate verso tutti a settimana, quindi non mi dovrei lamentare più di tanto, ma ormai la 3 mi ha abituato a spendere poco e deve continuare così, no?

Disclaimer: Nella scrittura di questo post nessun Lore! è stato maltrattato. Il post deriva solo da una riflessione scaturita da una lunga conversazione del Lore! con una persona intelligente ed interessante; tale conversazione ha fatto pensare al Lore! quanto sia più facile parlare di problemi e disservizi piuttosto che di come ci si trovi bene.

Lichtestein + aperitivo @ Triennale Milano

E alla fine, chissà  come, siamo riusciti ad organizzare la serata aperitivo + mostra in Triennale.

Un po’ troppe le defezioni, ma pazienza. Non si poteva più rimandare.

E dopo una giornata del genere, ad impazzire ed arrabbiarsi nel lab di movie design, ci voleva una serata del genere, in buona compagnia e a ridere. A, sì, anche ad acculturarsi.

Prezzo di ingresso conveniente (13€ per aperitivo + 3 mostre). Peccato per i posti finiti subito e per il buon Maurizio che è rimasto praticamente senza sedia (e genio anche io che non mi è mica venuto in mente di chiedere per tempo alla cameriera se c’erano altre sedie. Doh!). Peccato per il cibo, praticamente irraggiungibile (vista la coda) e composto da poche cose e scotte. Eppure mi han sempre parlato bene degli aperitivi in Triennale, boh! Però almeno il cocktail era buono.

E poi, c’era la mostra. E la compagnia.

Una mostra che ignorava completamente la produzione più famosa di Lichtenstein, i fumetti, dedicandosi invece ad altro, e rendendo praticamente inutile quel poco che sapevo proprio sui “suoi” fumetti. Una mostra che, ovviamente, abbiamo girato nel verso sbagliato, creandoci qualche piccolo problema.

Comunque interessante e bella, con i soliti appunti sul fatto che le targhette dei quadri potrebbero anche essere scritte con un font di carattere maggiore e magari indicare anche un paio di informazioni, tipo: questo quadro è la copia di… e che le descrizioni delle stanze potrebbero pure abbandonare questo linguaggio aulico incomprensibile ai più, visto anche ci di critici d’arte fVancese ne giravano in abbondanza.

Da sottolineare alcune espressioni topiche di alcuni avventori della mostra: partiamo dal “caVa, a casa poi ti devo faV vedeVe un catalogo di una mostVa fVancese”, pronunicata dal famoso critico d’arte già  citato, al “questo quadro è troppo rosso e nero” della donna con minigonna muccata.

Da ricordare inoltre la notevole figura fatta da 3 che non nominerò, beccati in pieno mentre fissavano (e commentavano) delle orribili scarpe rosse di una tizia.

Quindi, ecco, quella che era una serata Milano Educational si è trasformata a tratti in Milano Diseducational. E direi che ci siamo pure molto divertiti.

Da ripetere, assolutamente.

Che altre mostre ci sono, a Milano?

Playstation.Blog share: Sony si butta sul sociale, ma non troppo

Oggi il Playstion Blog americano apriva con una notizia: l’apertura della sezione Share, in cui gli utenti possono proporre e votare idee per migliorare la console di casa Sony.

Vista la facilità  con cui i commenti ai vari post del blog finivano irrimediabilmente off-topic appena uno degli utenti sottolineava una mancanza del sistema di gioco, in Sony hanno deciso di aprire questa nuova sezione chiamando non semplicemente “Playstion.share” ma proprio “Playstion.blog share”. Come se fosse una costola, una sottocategoria del blog, direttamente collegata a quest’ultimo e da cui non può prescindere, separata dal forum e dalla parte più istituzionale del sito Playstation.

È lodevole lo sforzo fatto dal colosso Giapponese ed è interessante come stanno già  emergendo delle richieste di features intelligenti ed interessanti: chat vocale non legata al gioco, compatibilità  con i giochi PS2 (presente solo nei primi modelli ed assente totalmente in quelli europei), sincronizzazione automatica dei trofei, salvataggi online, cambio del sistema di cifratura dei dati salvati su HD da uno basato sull’hardware ad uno basato sull’account PSN del giocatore. E come ogni iniziativa social che si rispetti, sta già  emergento il rumore e il disturbo: la proposta di far presentare la conferenza all’E3 al giocatore di football Kevin Butler sta continuando a raccogliere voti.

Eppure non sono molto convinto dall’intera iniziativa e sono proprio le scelte di “posizionamento” della sezione che mi lasciano perplesso. Mi rimane sempre il dubbio che sia più una mossa per spostare le lamentele che, dopo essere fuoriuscite dal forum in cui si ha la percezione che nessuno all’interno di Sony legga, sono approdate nei commenti del blog, diventando quindi molto più visibili ai visitatori occasionali che magari stanno solo cercando informazioni su un gioco o sul sistema.

Al di là  delle mie sensazioni, spero che la sezione diventi utile per impostare lo sviluppo dei prossimi aggiornamenti software, che vengano rispettate le priorità  richieste dagli utenti e che Share non sia invece solo fumo senza un reale impatto sull’evoluzione di PS3.

Steve McCurry @ Palazzo della Ragione

Dopo una decisione dell’ultimo momento, lunedì sono andato con alcuni compagni di corso a vedere la mostra “Sud-Est” dei lavori di Steve McCurry esposti al Palazzo della Ragione.

Inutile dire che la mostra mi è piaciuta un sacco. Molte delle fotografie, per un motivo o per un altro, ti prendono. Emozioni contrastanti, per la bellezza del soggetto o del ritratto. Oppure una forte morsa allo stomaco per la crudezza delle immagini. I colori accesi e saturi, il contrasto del rosso e del verde, la composizione perfetta, le ottiche corte, lo sfuocato. Il dubbio della premeditazione dello scatto, della “menzogna”, dell’uso della post produzione. Ma soprattutto i volti, i paesaggi, la guerra.

È difficile descrivere il tutto a parole. Riesco solo solo dire che le fotografie sono tante, forse troppe, valorizzate da una illuminazione ottima, ma rovinate da una disposizione dispersiva che sembra generata dal caso. Per tutto il resto posso solo dire di sfruttare la proroga e andare a vedere la mostra (prorogata fino al 21 Marzo) di persona.

Il volgare linguaggio televisivo

In questa intervista ad Augusto Minzolini, direttore del TG1, fatta da Beatrice Borromeo per Il fatto, si scopre che nel volgare linguaggio televisivo prescrizione è sinonimo di assoluzione. Perché lui parla il linguaggio televisivo, mica quello giornalistico o peggio ancora, l’italiano. E in ogni caso, le accuse mosse sono una strumentalizzazione per fare campagna elettorale. Banale, per giunta.

Via Minzolini: “La disinformazione siete voi” – Antefatto

Lorem ipsum

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.