Sapevatelo.
Sto provando un odio profondo per tutti i tool di importazione da blogger a wordpress.
Sapevatelo.
Sto provando un odio profondo per tutti i tool di importazione da blogger a wordpress.
In questi giorni mi sento un po’ così.
Ci sono un po’ di cose in ballo e inizio a dubitare delle mie scelte.
Tanti fattori, tante piccole cose che si sommano.
E mi bloccano, tanto da non riuscire a fare nulla, neanche quello che mi piace.
Mi dico che sono uno stupido e un cretino e sto buttando via inutilmente troppo tempo.
Ma non riesco comunque a far nulla.
Per poi ritrovarmi catapultato settimana prossima di nuovo nella frenesia e obbligato dal dover fare.
Non so, non so.
Forse ancora una volta mi rendo conto che questa non è la mia strada?
O forse sono solo io quello sbagliato.
Uff.
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Non ce la faccio.
Questa song è in loop.
I’m here for your entertainment!
Ed eccoci ad un nuovo fantasmagorico episodio!
Quello definitivo.
La chat via gtalk, iniziata da lui.
Esperto: ciao, metti il mio nome o cancelli l’articolo? Te lo sto chiedendo gentilmente
me: gentilmente come quando mi hai mandato affanculo?
Esperto: vaffanculo, se dai un’occhiata all’etimologia intrinseca della parola, non è un insulto
quindi non mi sento di dovermi scusare per quel termine
Bene.
Provvederò a cancellare il DB quanto prima.
Che poi, vogliamo veramente discutere dell’etimologia?
Io sapevo che la vaffa fosse il palo usato nel Medioevo per uccidere per impalare. Quindi, insomma, se qualcuno mi augura di morire, ecco, almeno le scuse ho il diritto di chiederle, no?
Ed eccoci al secondo episodio.
Ho fatto tutte le prove del caso e tutto funziona a dover sul sito dell’associazione. E la cosa mi è stata pure confermata dalla mia solita angela custode di WP & dintorni (beh, non solo quello, ma in questo caso ha svolto questa funzione).
Ho quindi mandato al tipo questa email:
Guarda, non capisco il problema.
Sono appena entrato con la mia utenza, la tua e quella presidente. Ho fatto delle modifiche all’articolo che vengono regolarmente salvate (puoi vedere vedere nell’elenco delle revisioni a fondo pagina nel post) e visualizzate (se carichi la pagina del post XXX vedrai che ho messo in italico una piccola parte della prima frase, proprio con la tua utenza che dici non funzioni.
Che browser usi? Ho fatto prove con Chrome, Firefox, Explorer (anche il 6) e non ci sono problemi di compatibilità . Hai provato a svuotare la cache?
Nel caso, fammi uno screenshot della pagina.
E sapete lui cosa mi ha risposto, questa sera, con 3 email di seguito?
1:
MA COME TI PERMETTI? RIMETTILO COME PRIMA, NON TI HO DATO IL PERMESSO DI MODIFICARE L’ARTICOLO CHE IO HO REDATTO.
2:
vergognati
3:
guarda è stata un’azione ignobile, mi complimento.
SPERO CHE TU LO RIMETTA A POSTO AL PIù PRESTO
Ora cancello il DB.
Veramente
Nell’associazione è arrivato un nuovo, bravissimo esperto di informatica, che si occuperà di gestire il sito. Bene, benissimo, meglio.
Perché, già , WordPress è difficilissimo da usare. Non ci riescono neanche con un how-to visuale fatto di innumerevoli screenshot, frecce e istruzioni passo passo.
Ma comunque ora c’è questo nuovo nuovissimo bravissimo espertissimo di informatica.
Volevo finire l’articolo ma non riesco a modificarlo come mai?
Certo.
Se non mi dici a quale articolo ti riferisci e quale difficoltà incontri, proprio non so cosa fare, eh.
E non ci fai una bella figura se prima mi hai chiesto dove sia il box “categorie” nella schermata di editing di un post.
Comunque, benvenuto esperto di informatica.
Nel frattempo a me è salita un po’ rabbia addosso.
E mi sto trattenendo dall’avviare Cyberduck ed eliminare l’installazione di WordPress.
Arrangiatevi, grazie.
Che poi la serata non è stata niente di che.
Ma non per sminuire.
Eravamo solo entrambi stanchi.
E non c’è nulla di meglio di un divano e l’indecisione davanti al telecomando di Sky.
Un po’ di Lie to me (bleah!), un po’ di House (che puntata tremenda), un po’ di C.S.I. (mai far arrabbiare i canadesi), passando per Miss Marple, Desperate Houseviwes (la magica puntata in cui si scopre di Andrew) e infine Medium.
Però tutto questo è contorno.
L’importante era ben altro.
E quel divano in due mi fa sempre pensare alle quattro mura che lo circonderanno e ci ripareranno dal freddo e dal caldo, dalla pioggia e dal vento.
Giornata mediamente pesante.
Dopo la mezza delusione degli incomprensibili voti del laboratorio, ci voleva un pomeriggio per staccare.
Un pomeriggio passato rinchiuso in una cantina a litigare con luci e le gelatine mancanti, le ombre, gli specchi, gli spazi angusti, le linguette da farfallare e le inquadrature, le troppe sigarette fumanti e un televisore non sintonizzato.
Già .
Videoclip making.
Io sto solo dando una mano. Oggi, documentando il backstage, domani come comparsa, prossimamente forse come aiuto montaggio/effetti speciali.
Eppure la cosa mi piace, mi attira.
Non tanto il girare, quanto tutto quello che ci ruota attorno.
E poi le risate, l’intesa, il bello di sentirsi parte di un progetto, il montare e lo smontare, la volontà e la stanchezza.
E domani si ripete. Un po’ più in grande, visto che il set diventerà piazza Affari, Milano.
Sperando che il signor tempo sia clemente e riempia di nebbia il centro.
Sarebbe perfetto.