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Due serate

Non so. Mi sento strano, dopo queste ultime due serate.

Bene o male, mi sento tornato in vita.

Beh, non che sabato scorso non abbia vissuto. Anzi. E’ stata anche quella una bella, bellissima, serata.

Ma queste ultime due sere mi hanno risvegliato. La prima, un po’ più intima, rivedendo due cari amici, assaporando la nostalgia delle Grecia e delle sue buonissime “schifezze” culinarie. Le chiacchere, quelle serie e quelle un po’ meno, l’incrocio dei discorsi, i silenzi e le parole a fiume.

E poi la seconda serata. Un compleanno, un po’ strano, che ha portato a un po’ di peregrinazioni dell’ultimo minuto. Un’idea divertente, organizzata con il solito stile della festeggiata. Però, poi, alla festa vera e propria, mi sono divertito. Come sempre, in quelle feste.

E oggi il weekend è finito. Si ritorna a lavoro e domani in uni.

2/2

Ho avuto la conferma.

Ho superato anche l’altro test d’ingresso.

Bene.

Ottimo.

Ho superato entrambi i test d’ingresso.

E ne avevo fatti due, perchè dovevo avere la possibilità di fare qualcosa nel caso in cui uno andasse male.

E dire che prima avevo in mente di scegliere altro.

E invece, poi, ho cambiato idea.

E lunedì inizierò il percorso che volevo iniziare quattro anni fa.

E lunedì inizierò il percorso che dovevo iniziare quattro anni fa.

Però no, questo non vuole essere un post di rimpianti e recriniminazioni.

No.

Se ora sono dove sono lo devo al mio passato.

E, che cavolo!

Io sono bravo.

Due su due.

Superati.

Autostima, per una volta, oltre il cielo.

Bicchieri rovesciati e acqua a catinelle

Mi ci voleva una bella serata come quella di ieri. Dopo un sacco di tempo, siamo riusciti a rivedere due cari amici di Love. Dopo una soffertissima chattata su msn per decidere dove andare e cosa fare, ci è accordati per trovarsi in quel della Darsena, sui Navigli, a Milano.
Arrivati, col nostro solito ritardo, sotto l’acqua milanese. E ci siamo fiondati nella prima pizzeria che abbiamo visto, dopo averne controllato i prezzi ed aver deciso che erano abbastanza onesti. La pizzeria era comunque carina, tranne per le camererie che avevano tutte qualche piiiiccolo difetto di pronuncia. E dopo aver scelto cosa mangiare (altra decisione soffertissima!) è arrivato il momento dell’arrivo delle pizze. Arriva la cameriera.. dice rustica.. mi giro verso gli altri con fare interrogativo, perchè io non avevo ordinato una rustica, ma figurati se mi ricordo cosa avevano ordinato gli altri.. la cameriera si arrabbia e urla, scandendo accuratamente, con la sua pronuncia perfetta RUUU-STIIII-CAAAAAAAA. Odiosa! Alla fine.. avevano sbagliato a farmi la mia rucola! Sgrunt!
Comunque, arrivate le pizze, abbiamo deciso che sì – i prezzi erano onesti – viste le dimensioni delle pizze. Decisamente generose. E che non ci stavano neanche nei piazzi da pizza!
E la serata prosegue tranquilla e felice, fino al miglior momento.. un movimento sbagliato (ovviamente non mio) e mezzo bicchierozzo di birra cade, schifano l’iPhone, bagnando leggermente l’angolo del calzino-scalda-iPhone ma centrandomi in pieno, maglione e pantalone. Ci ho messo un po’ a realizzare che.. ARGHHHHH!!!
E ovviamente, potevo essere così fortunato da trovare, in bagno, il phon-asciuga-mani? Ovviamente, NO!
Comunque pazienza, mi rassegno alla mia triste situazione e torno di là, perchè è il momento di saldare il conto. Particolarmente gonfiato dal prezzo dei “dolcini”. E il mio tiramisù fatto in casa, assolutamente buonissimo, era quello che è costato di meno.
Usciti dal locale, sotto la solita acqua, decidiamo di andare a bere qualcosa da qualche altra parte, che si traduce nel primo bar sulla via, con qualche posto disponibile. Mentre qualcuno moriva dal sonno, la serata continuava a procedere bene, decisamente bene.
Finchè colui che stava morendo dal sonno non ci ha implorato di andare a casa 😛 e così l’abbiamo accontentato. Gli ultimi saluti, sotto un ombrellone gigante che ci proteggeva dalla pioggia e poi i chilometri a piedi, sempre sotto quella maledetta pioggia, verso la macchina.
Grassie, ragasssssuoli, per la serata.

Caldi raggi del sole su Milano

Oggi è stata una bella giornata. Il bel tempo di oggi e i raggi del sole mi hanno scaldato. Non solo fisicamente, ma sono riusciti ad arrivare persino nel profondo del mio animo e del mio cuore.
Forse non è stato tutto merito del sole.. sarà stato il fatto che oggi ho eliminato la routine che mi vedeva tutto casa, letto, sveglia, doccia, pappa, autostrada, parcheggio, reclusione a lavoro, autostrada di notte, casa, letto. Visto che sono uscito in piena mattina per fare una commissione a Milano, sperando anche di vedere un caro per pranzo. Ma non ho portato a compimento nè la commissione, nè il pranzo. Ma ho sfruttato la giornata bella giornata per camminare per tutta milano. Da zona Missori a piedi verso piazza Duomo (quant’è bello il Duomo bianco e luccicante!), per poi fare Cordusio, Cairoli, andare al Castello e attraversare tutto Parco Sempione, che pullulava di vita, tra tenere coppiette sdraiate a prendere il sole, amici che giocavano a calcio, mamme e nonne a passeggio con i pargoli. E tutta questa passeggiata, con le fide cuffiette bianche nelle orecchie, per arrivare fino in via Giusti per l’open day di Arte & Messaggio. E sì, se riesco a superare il test, voglio proprio frequentarla.