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Yes, we lemon! Vota Lemon Party!

Il Partito dei Limoni

  • Welfare: obiettivo primario del Partito è assicurare a tutti un limone minimo garatito;
  • Federalismo: il Partito dei Limone riconosce e rispetta l’autonomia dei baci alla francese, dei succhiotti e delle rispettive lingue;
  • Politica estera: il Partito del Limone ripudia la guerra e propone il limone con unico strumento per la risoluzione dei conflitti internazionali;
  • Pari opportunità: limonare è un diritto di tutti. Belli, brutti, anziani: un limone non si nega a nessuno.
  • Ricerca: il Partito del Limone sostiene la ricerca. Chiunque non abbia ancora trovato un partner con il quale limonare, può rivolgersi alla segreteria del Partito che gli assegnerà un partner d’ufficio;
  • Sicurezza: per risolvere il problema della sicurezza sociale ed eliminare la criminalità dalle strade, il Partito propone un limone in ogni quartiere;
  • Istruzione: Abolizione del limone unico. Il Partito si impegna alla creazione di una legge che permetta di limonare con partner multipli.

Vota e fai votare il Partito del Limone!

E tutto questo, semplicemente per promuovere non ho capito che programma su Bonsai.tv, web tv legata ad Alice, durante la prima conferenza stampa del Telefilm Festival 2009. Geniale!

Telefilmfestival ’09

È iniziato oggi il Telefilm Festival 2009, qui a Milano.

Dal programma che avevo visto ieri, ci sembrava un po’ sottotono, rispetto all’edizione di ieri.

E invece oggi le grandi scoperte.

Uno sguardo veloce al programma completo distribuito alla conferenza stampa di oggi. La terza stagione di Skins, la seconda di Greek, 24 Redemption, True Blood.

Pochi nomi per essere sicuro di una cosa: ci voglio andare!

[orari permettendo, ovviamente]

E giusto per gradire, la mia collega è tornata in ufficio con un sacco di cartelle stampa interessanti, che mi divorerò il prima possibile. E mi ha portato il boxset della prima serie di The O.C., la spilletta di Gossip Girl e il limone di Yes, we lemon!

Deja vù

Matteo X-Factor - Copertina primo EPÈ uscito l’EP di Matteo di X-Factor.

Vista la copertina, la domanda che mi riecheggia in testa è: perché le copertine dei dischi italiani ultimamente hanno tutte questi tristi primi piani?

I fotografi hanno dimenticato che esistono altri inquadrature?

Abbiamo una creatività un po’ sotto tono?

Eppure una copertina può dire molto moltissimo. E dovrebbe essere quella che attira l’attenzione del cliente in un negozio e rende riconoscibile il disco tra altre mille…

Bah!

Giornalismo all’italiana

Il giornalista televisivo Michele Santoro ha osato porre pubblicamente delle domande critiche in relazione al terremoto de L’ Aquila. Ora e’ messo alla gogna dai media di Berlusconi.

“I morti non lo fermano, nessuna emozione che potrebbe farlo smettere.” Il critico televisivo del Corriere della Sera, Aldo Grasso, schiuma di indignazione riguardo la trasmissione del celebre giornalista sul terremoto. Ora, dopo il disastro in Abruzzo che ha causato la morte di circa 300 persone, l’Italia ha il suo scandalo. Esso tuttavia non riguarda la questione delle ragioni per cui un terremoto di moderata intensita’ abbia pero’ causato cosi’ tante vittime o per le quali addirittura un moderno ospedale e una moderna casa dello studente siano potuti crollare.Per Aldo Grasso è scandaloso solo Santoro. Nella sua trasmissione “Annozero” dello scorso giovedi’ su RAI 2, Santoro aveva posto alcune domande scomode. Ad esempio, perché la protezione civile non avesse alcun piano di emergenza per la provincia de L’Aquila nononstante in quella zona fossero stati ripetutamente registrati fenomeni sismici da tre mesi. O perché le avvertenze di uno scienziato per l’arrivo di una forte scossa siano state ignorate e additate di essere una sciocchezza.Tali domande sono da considerarsi semplicemente illecite. Martedì dopo Pasqua, il quotidiano “Il Giornale” ha dedicato addirittura le prime sei pagine a questo “scandalo”. Titolo: “Santoro è ormai con le spalle al muro.” Il giornalista si deve sentir chiamare “cannibale”, “sciacallo”, uno che “vuole aumentare l’audience speculando sulle tragedie”. Santoro aveva dimenticato una cosa: un terremoto in Italia è dopotutto anche un terremoto a Berlusconilandia. Santoro avrebbe solo dovuto vedere le notizie dei telegiornali sui tre canali della RAI controllati dalla maggioranza al governo e sui canali Mediaset appartenenti alla famiglia Berlusconi per capire quale tono si deve usare. Una catastrofe naturale ha colpito pesantemente la gente in Abruzzo, ingenti aiuti e molti volontari sono al lavoro, il governo, a partire dalla presenza pressoche’ quotidiana di Berlusconi in Abruzzo, è sul posto e dà il meglio di sé. Allo stesso modo vengono scritti gli articoli nella maggior parte dei quotidiani: mediaticamente l’Italia si è coalizzata per affrontare il duro colpo del destino. “I Ministri al lavoro, in prima fila” scrive ad esempio “Il Giornale”. “Alfano, Zaia, La Russa, Tremonti, Bossi e Calderoli sono tra la gente al fine di coordinare le operazioni”. Vero è che circa i sei ministri in questione si sono recati sul luogo del disastro, un successo dal punto di vista mediatico, ma non hanno coordinato nulla. Invece, è considerato indecente se un reporter della squadra di Santoro scuote la testa per il fatto che, anche quattro giorni dopo il terremoto, al quartier generale delle operazioni di soccorso de L’Aquila non e’ stato ancora nominato un coordinatore delle varie unita’ di soccorso. Questo è sputare nel piatto in cui mangia. Santoro avrebbe “gettato fango” sui vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile che si stanno sacrificando in servizio, e’ quanto affermano i critici. È vero il contrario: Anche Santoro non risparmia gli encomi e le lodi per le migliaia di soccorritori. Egli ha pero’ anche riportato dei fatti che danno fastidio alla volonta’ di dare un’ immagine di operazione di soccorso quasi perfetta. Cosi’ in molti paesi di montagna dove diverse persone hanno perso la casa, molti sono rimasti senzatetto per giorni, senza alcun aiuto ed hanno dovuto passare la notte nelle loro auto perché le tende non erano state montate. I media italiani non ci trovano invece nulla di scandaloso quando Berlusconi, contro ogni evidenza emette a L’Aquila una prima sentenza sui costruttori che avevano messo in piedi dei palazzi di burro che sono poi crollati come dei castelli di carta. Tra le macerie, il Primo Ministro dice di non aver notato “nessuna carenza che possa derivare da comportamenti irresponsabili”. E cio’ viene ovviamente subito riportato dai media senza ulteriori commenti. Al momento, in Italia non sono consentite domande. Tutt’altro che scandaloso viene visto il giornalismo talora da lacrime che viene presentato da giorni. Come quando ad esempio, una reporter ha molto meschinamente chiesto ai piangenti familiari di un giovane, morto sotto le macerie: “Può darci anche un segnale di fiducia?” Solo questo segnale è auspicabile in ultima analisi. E nessuno ha accusato questa domanda macabra di sciacallaggio mediatico.

questo articolo, a firma di michael braun, sulla taz della settimana scorsa.

Via 3n0m15′

The welcoming TV

Credo sia giusto e doveroso dedicare un post alla supermega TV multimediale che ci ha accolto nella camera dello Sheraton. Un LCD 32″ della Philips, ovviamente con software personalizzato e interattivo.

A welcoming LCD

Aprendo la porta, l’LCD mi salutava, con nome e cognome.
Una volta scelta la lingua, era possibile usare la tv per guardare i vari canali free o a pagamento o film on demand (prezzo variabile dalle 45Kr alle 149) scelti praticamente dal catalogo Blockbuster in tutte le lingue. In caso di acquisto di un film era ovviamente possibile scegliere la lingua, sottotitoli, e fare play/pausa/forward/rewind tutte le volte che si voleva in 24 ore; era poi possibile ascoltare musica dai canali free oppure scegliendo album e compilation (a pagamento, 24-30Kr l’uno, disponibili per 24 ore), navigare in internet e controllare le email con la pratica tastiera (a pagamento) e controllare in tempo reale la situazione del conto della camera.

Inutile dire che abbiamo usato solo le opzioni free, soprattutto il canale musicale “Mega Mix”. Tra l’altro, con la scelta di un canale solo audio, si attivava in automatico il diffusore nel bagno, per una doccia con massaggio rilassante con musica di sottofondo.

La Cuccarini è una palla da discoteca

In molti hanno già pubblicato il video della favolosa sigli di Vuoi ballare con me? condotto da Lorella Cuccarini sul neonato canale Skyuno.

Io aggiungo solo che è stata realizzata dalla sezione P&P di Sky Italia con regia di Andrea Caccia e la fotografia di Paolo Bellan e girato alle Officine del Volo presso le Ex-officine Aeronautiche Caproni a Vizzola Ticino (Va) non sempre le informazioni che si trovano online sono affidabili. Ma grazie ad Emy che ha commentato, ho scoperto che il video è stato girato a Roma con la regia di (indovinate?) Luca Tommasini. Produzione Wilder, effetti speciali Filmmaster Clip.

Io odio J. J. Abrams

Dharma Initiative Wallpaper[attenzione, contiene spoiler]

Va bene tutto, però insomma… L’isola (nel presente) è sparita. I rimasti sull’isola continuano ad andare avanti e indietro nel tempo. E quello che fanno non può modificare quanto è già accaduto, ma solo il futuro, visto che il fisico è riuscito a creare un nuovo ricordo nella mente di Desmond, il Desmond di 2 anni dopo il salvataggio dall’isola.

Non è possibile, non è assolutamente possibile.

E perché la manovella del tempo era già presente quando quelli del Progetto Dharma (PD) stavano costruendo l’Orchidea?

E perché Ben che non sarebbe potuto fuggire dall’isola è nel mondo “reale” mentre Lock è morto?

Alla faccia della serie che toglierà tutti i dubbi e darà tutte le risposte.

J. J. Abrams, io ti odio. Ma tanto tanto tanto.

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