Un tranquillo venerdì di regime (nella celebre democrazia del Bananistan)

La notizia ha quasi dell’incredibile.

Invece purtroppo è vera.

Protagonisti gli agenti della Digos, dei grafici di SKY, un foglio A4 e Quintiliano

Vi lascio solo questa citazione, la chiusura dell’articolo di Travaglio apparso sul Fatto Quotidiano

Proseguono intanto, con posti di blocco e unità  cinofile, le ricerche del capocellula, il succitato Quintiliano, resosi irreperibile.

Se volete farvi del male, qui c’è l’articolo completo.

Dell’osceno e ridicolo giro pizza

Alla fine siamo andati nel solito posto. Quello che fa il migliore giro pizza in tutta la zona ad un prezzo più che accettabile.

Solo che si è trasferito in un nuovo locale, enorme e veramente bello, a dispetto di come era prima. La classica piccola pizzeria da paesello con 4 tavoli in croce.

Arriviamo e già  iniziano i dubbi: esibizione di Celentano2, famoso (?) coverista che vanta numerose serate all’attivo nel cincondadario.

Ci portano di sopra, dove c’è la nostra tavolata, quella di 4 signori anziani e quella dell’enorme fan club dello pseudo cantante.

Inizia la musica a tutto volume, unz tunz. Roba che non riuscivamo neanche a parlare tra vicini.

Servizio pessimo, con un cameriere antipatico che non si segnava le ordinazioni tranne poi dimenticarsele di segnarsele e dovevamo ricordarci noi di chiedere che fine aveva fatto l’ordine.

Pizzaiolo che non aveva voglia di sbattersi e quindi ci arrivavano 2 teglie di pizze, entrambe dello stesso gusto. Una cosa MAI vista. E dire che da loro c’erano almeno 4 gusti diversi per volta, molto variabili e spesso ci chiedevano suggerimenti per cosa volevamo. Questa volta nulla. Abbiamo chiesto di avere le pizze diverse, almeno a metà , ma no, il pizzaiolo non ce la fa a stare dietro a tutti, ci son troppi giri pizza. Dove, lo sapeva solo lui.

Poi Celentano2 ha iniziato a cantare. Roba tipo “attenti al lupo”, “fuoco nel fuoco”, “sarà  perché ti amo”, “mambo nr.5”, “io vagabondo”. Poi un mini momento karaoke con alcuni del suo fan club, poi balli scatenati, bah.

Nel frattempo, ci arrivavano birre e lattine di coca che mai avevamo chiesto. Una volta ok, la seconda volta bah, alla terza abbiamo bloccato il cameriere, che anche se finiamo la coca/birra, al massimo ci chiedi se vogliamo altro, non è che ce ne porti una, giusto?

Poi il teatrino. Arriva il cameriere antipatico. Chiede chi ha prenotato e domanda se sapevamo come funzionava. Crediamo che ci stesse prendendo in giro, che so, che magari si doveva cantare col Celentano o robe del genere. Invece no. Inizia a dire che costa 15€, forse 20€ (eh?! Abbiamo sempre pagato sui 12€, mangiando sempre tantissimo!), ma che non sa. Che c’è una bibita a testa inclusa, ma che non sa se ci siamo stati dentro, ma lui crede di sì, però vabbè, che gli amari sono esclusi, i dolci sono esclusi, i gelati dono esclusi, ma i caffè sono inclusi. spazientiti per quello che ci sta dicendo, per il tono usato, alla fine tagliamo con un “guarda che paghiamo quello che c’è da pagare. Portaci il conto e ci arrangiamo noi.

Dopo minuti e minuti, il nulla. Chiediamo ad un altro cameriere. Questo scende e in neanche un minuto è da noi con il conto e la quota singola: 14€ a testa. No comment.

Raccogliamo i soldi e andiamo in cassa. Battuta sul fatto che ci hanno fregato con Celentano2. Lamentela sul giro pizza ben poco giro. E racconto delle parole del cameriere. Questa sorride, sorrisone e ci dice che lavorando anche per un altro ristorante, magari il cameriere di è confuso. Ma sorrideva. Uno di quei sorrisi “quello lì ora lo strozzo”.

Speriamo l’abbia fatto

Commenti a freddo su Raiperunanotte

Ok, oggi è il domani di ieri sera.

E sono arrivate le prime solite notizie previste:

È partita la guerra dello Share con Auditel parla di 13% totale (escludendo gli streaming web), mentre la RAI smentisce e parla si e no di un 3-4% massimo. Intanto Current su twitter parla di “1.039.000 telespettatori solo su Current (in media 538.000 al minuto). 9,13% di share sulla piattaforma SKY”.

Berlusconi definisce la trasmissione inaccettabile, attacca Santoro e c’è già  chi si sta muovendo per provvedimenti disciplinari nei confronti di Santoro.

C’è una trendmap simile a quella che avevo postata ieri, ma che include il confronto con altre parole chiave. Risultato? Ieri sera il tag #raiperunanotte ha quasi raggiunto il volume di #obama su twitter. (ringraziando Ezekiel per il monitoraggio e il tweet)

Questo invece il trend geografico, ringraziando sempre Ezekiel, che evidenzia ancora il digital divide che regna nel Sud Italia:

Poi, alcune segnalazioni di post (a mio avviso) interessanti:

Rai per una notte: era o non era TV? su Media-Mondo
Santoro, lo share e la rivoluzione su Crisis? What crisis?
L’insostenibile leggerezza di minimizzare su Telemac0
“Rai per una notte” ex post di Roberta Milano
Raiperunanotte e la distribuzione dei contenuti televisivi di Nicola Mattina

E giusto per la cronaca, mi ha fatto un certo effetto comparire sulla pagina di Twazzup come uno dei maggiori influencer relativo all’evento e ricevere un sacco di retweet 🙂


Aggiornerò il post man mano che troverò nuovi post interessanti

Toh, un cuoco! – Commento a caldo per Raiperunanotte

È finito da poco Raiperunanotte.

Le cifre sono impressionanti: 120.000 utenti unici in streaming collegati a live.raiperunanotte.it, quelli collegati dalle home dei vari giornali, diversi canali televisivi terrestri (locali e non), il supporto satellitare di Current.tv, alcune radio (circuito Radio Popolare ma anche RadioNation1 via web), gruppi d’ascolto in 200 piazze d’Italia oltre a tutta la gente fuori dal palazzetto di Bologna teatro dell’evento. E poi gli sponsor (prima tra tutti Fastweb) e le donazioni (50mila donazioni da 2.5€) per finanziare la trasmissione.

Notevoli, veramente notevoli gli interventi di tutti partecipanti, a partire da uno scoppettante Luttazzi (finalmente in “tv” dopo 8 anni), passando per Lerner, Travaglio (1 e 2), Gabanelli, Monicelli, Vauro, Crozza, Santoro. Unica stonata, forse Morgan, chiamato perché escluso, ma che non è riuscito (per un motivo o per un altro) a fare un discorso sensato con dei contenuti e ha interrotto senza possibilità  di rimediare Iacona.

Non più talkshow con politici litiganti, ma un vero e proprio evento che è riuscito a mescolare i mezzi di comunicazione. Interessante come un format, Annozero, tutto sommato vecchio e noioso che nasce dalla tv, si sia è trasformaro in altro, finendo principalmente sul web e riescendo a generare un’ondata di commenti tramite l’hashtag #raiperunanotte (qui su Twazzup), tanto da incuriosire anche utenti Twitter di altre nazioni. Si parla di oltre 4000 tweet all’ora, record storico per l’Italia e secondo Trendistic, si è raggiunti lo 0,18% (anche se avevo visto anche un 0,19) di tweet sul totale. Un numero veramente impressionante, calcolando la diffusione di Twitter in Italia rispetto al resto del mondo

Un mix di mezzi, che porta anche l’esperienza della “tv” ad un altro livello, abbandonando la passività  e rendendola invece attiva, commentabile. Genera discussioni in realtime e ulteriore diffusione per l’evento. Ma come dice Vittorio Zambardino:

Domani si vedrà  meglio tutto ciò che è successo

[…]

Ma forse la cosa più probabile è che scoppi qualche “scandalo” e che si riprenda a discutere di “regolare il web”

che si lega indissolubilmente al dubbio che compare su L’Espresso:

Ma Raiperunanotte, […] è stato anche il battesimo di una nuova televisione: quella che non ha paura, quella che è forse normale in tutti i paesi dell’occidente, ma che da noi è diventato impossibile fare.

Non si sa ancora se è una televisione possibile, o se rimarrà  l’esperienza di una sera: ma guardando e ascoltando gli ospiti di Santoro parlare, veniva da chiedersi che cosa sarebbe oggi l’Italia se per quindici anni non fosse stata anestetizzata da una comunicazione omologata, paludata, autocensurata anche nelle trasmissioni meno controllabili dal governo, come quelle di Floris e Santoro. Veniva da chiedersi che cosa sarebbe oggi l’Italia se i telegiornali non fossero – sempre, anche nei periodi in cui Berlusconi non è stato al governo – dei grandi silenziatori e degli inesorabili frenatori.

Per chi si fosse perso Raiperunanotte, è qui su RepubblicaTV, mentre sul Corriere c’è un buon riassunto dei passi più salienti della trasmissione.

Rai per una notte

Ora in onda, sul web (uno tra tutti qua: live.raiperunanotte.it), in radio, o in TV (RaiNew24, Current TV al canale 130 di Sky).

Raiperunanotte, la trasmissione che forse diventerà  un’evento molto importante per la storia dei media, contro il regolamente sulla par condicio che di fatto ha eliminato i talk show dai palinsesti televisivi in un momento – quello che si avvicina alle elezioni – in cui invece la gente ha bisogno di essere informata.

Come dice Santoro, organizzatore e conduttore della serata:

Rai per una notte’ è un avvertimento democratico che serve a rompere il silenzio e bucare il filo spinato che rischia di avvolgere la Rai. […] Andremo in onda per riaccendere l’informazione che è stata spenta – continua Santoro – Per la prima volta si potrà  parlare dello sciopero bianco degli abbonati della Rai, privati dei loro programmi che cercheranno in tutti i modi di rivedere. Da Bologna racconteremo quello che ci è accaduto realmente in questi giorni perchè non è stato fatto con chiarezza

La serata è stata finanziata dagli sponsor (uno tra tutti, Fastweb) e con la raccolta di 50mila donazioni da 2,5€, nonché supportata da Al Gore e dalla sua rete televisiva Current TV.

Free

Where did we go wrong
Where did we lose our faith
My brother is in need
But can he depend on me
Do you think if one of you tried
Maybe you could find
A better friend than any other
If you gave more than you took
Life could be so good
Come on and try
Now’s the time

‘cause you’re free
To do what you want to do
You’ve got to live your life
Do what you want to do

Do what you want
Do what you want to do

Are we all strangers
Does anyone really care
Deep down we’re all the same
Trying to hide our pain
You think you can never trust another
‘cause they’re all out to get ya
We have to live in this world together
If we open up our hearts
Love can finally start
Come on and try
Now’s the time

‘cause you’re free
To do what you want to do
You’ve got to live your life
Do what you want to do

Bridge when you’re down and you’re
Feeling bad
Everybody has left you sad
Feels like no one will pull you through
It’s your life whatcha gonna do
Make that change let’s start today
Get outta bed get on your way
Don’t be scared your dream’s right there
You want it reach for it

‘cause you’re free
To do what you want to do
You’ve got to live your life
Do what you want to do

Do what you want
Do what you want to do

That’s H3G Italia: giusto perché è un po’ che non ne parlo (male)

Anche se hanno rilasciato un giochino stupido ed orribile su facebook, io a loro ci voglio bene e mi fanno pure risparmiare un po’ di €.

Ho delle tariffe oneste che non discriminano chi chiamo, posso usare persino internet in tethering quando Tiscali mi abbandona senza sovrapprezzi e mi è addirittura permesso di generare traffico voip o di filesharing.

Ma visto che io a loro ci voglio tanto bene, è vero che presto se ne usciranno con una nuova Gente di 3 meno costosa?

Cioè, è vero, per esempio la TIM propone una favolosa offerta che a soli (!) 4€ la settimana offre ben 1 ora (1!) di chiamate verso tutti a settimana, quindi non mi dovrei lamentare più di tanto, ma ormai la 3 mi ha abituato a spendere poco e deve continuare così, no?

Disclaimer: Nella scrittura di questo post nessun Lore! è stato maltrattato. Il post deriva solo da una riflessione scaturita da una lunga conversazione del Lore! con una persona intelligente ed interessante; tale conversazione ha fatto pensare al Lore! quanto sia più facile parlare di problemi e disservizi piuttosto che di come ci si trovi bene.

Lichtestein + aperitivo @ Triennale Milano

E alla fine, chissà  come, siamo riusciti ad organizzare la serata aperitivo + mostra in Triennale.

Un po’ troppe le defezioni, ma pazienza. Non si poteva più rimandare.

E dopo una giornata del genere, ad impazzire ed arrabbiarsi nel lab di movie design, ci voleva una serata del genere, in buona compagnia e a ridere. A, sì, anche ad acculturarsi.

Prezzo di ingresso conveniente (13€ per aperitivo + 3 mostre). Peccato per i posti finiti subito e per il buon Maurizio che è rimasto praticamente senza sedia (e genio anche io che non mi è mica venuto in mente di chiedere per tempo alla cameriera se c’erano altre sedie. Doh!). Peccato per il cibo, praticamente irraggiungibile (vista la coda) e composto da poche cose e scotte. Eppure mi han sempre parlato bene degli aperitivi in Triennale, boh! Però almeno il cocktail era buono.

E poi, c’era la mostra. E la compagnia.

Una mostra che ignorava completamente la produzione più famosa di Lichtenstein, i fumetti, dedicandosi invece ad altro, e rendendo praticamente inutile quel poco che sapevo proprio sui “suoi” fumetti. Una mostra che, ovviamente, abbiamo girato nel verso sbagliato, creandoci qualche piccolo problema.

Comunque interessante e bella, con i soliti appunti sul fatto che le targhette dei quadri potrebbero anche essere scritte con un font di carattere maggiore e magari indicare anche un paio di informazioni, tipo: questo quadro è la copia di… e che le descrizioni delle stanze potrebbero pure abbandonare questo linguaggio aulico incomprensibile ai più, visto anche ci di critici d’arte fVancese ne giravano in abbondanza.

Da sottolineare alcune espressioni topiche di alcuni avventori della mostra: partiamo dal “caVa, a casa poi ti devo faV vedeVe un catalogo di una mostVa fVancese”, pronunicata dal famoso critico d’arte già  citato, al “questo quadro è troppo rosso e nero” della donna con minigonna muccata.

Da ricordare inoltre la notevole figura fatta da 3 che non nominerò, beccati in pieno mentre fissavano (e commentavano) delle orribili scarpe rosse di una tizia.

Quindi, ecco, quella che era una serata Milano Educational si è trasformata a tratti in Milano Diseducational. E direi che ci siamo pure molto divertiti.

Da ripetere, assolutamente.

Che altre mostre ci sono, a Milano?