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L’8 settembre tutti in piazza Oberdan a fiaccolare!

Tra una storia e l’altra, quasi mi dimenticavo (gravissimo!) di fare un post a riguardo.

Fiaccolata LGBT

Per martedì 8 settembre, ore 21.00, è convocata la prima fiaccolata LGBT a Milano.

ETERO, GAY, LESBICHE, BISEX, TRANSEX, TRANSGENDER: CHIUNQUE CONDIVIDA CON NOI QUESTO DESIDERIO DI LIBERTA’ E GIUSTIZIA E’ IL BENVENUTO.

In seguito ai recentissimi episodi di violenza ai danni di persone gay, lesbiche, transessuali e transgender avvenuti in Italia, abbiamo deciso di organizzare una fiaccolata per promuovere l’uguaglianza sociale di gay, lesbiche, transessuali e transgender in Italia.

Questo evento milanese nasce sulla scia di WE HAVE A DREAM, l’iniziativa nata a Roma per sfidare l’omofobia.

ETERO, GAY, LESBICHE, BISEX, TRANSEX, TRANSGENDER: CHIUNQUE CONDIVIDA CON NOI QUESTO DESIDERIO DI LIBERTA’ E GIUSTIZIA E’ IL BENVENUTO.

Il primo appuntamento è fissato per MARTEDI’ 8 SETTEMBRE alle 21:00 in PIAZZA OBERDAN, metro PORTA VENEZIA.

Alla fiaccolata si partecipa da liberi cittadini, sotto la bandiera rainbow a 6 colori (8 per i puristi).
Chi appartiene o milita in partiti, organizzazioni politiche, associazioni ed altre istituzioni non dovrà utilizzare i propri vessilli, simboli ed insegne.

PORTATE TANTE CANDELE E BANDIERE RAINBOW!

Per informazioni, si può contattare gaycampitalia@gmail.com o fare riferimento alla pagina del gruppo su Facebook e a quella dell’evento.

Oltre naturalmente a chiedere a chiunque possa di parteciparvi, chiedo anche a tutti di diffondere l’iniziativa, anche tra amici, conoscenti, parenti.

Che vengano pure a darci fuoco

Ma non ho paura. Sono incazzata. Che vengano pure a darci fuoco, ma quando la discoteca è piena. Un onda colorata gli si ritorcerà contro. Ne hanno timore. Che ce lo vengano a dire in faccia che gli facciamo schifo quando ci amiamo e ci baciamo come tutti coloro che si amano. Saranno travolti d’amore.

Noi non abbiamo paura. Noi siamo incazzati. Anche se siamo la minoranza più pacifica del mondo, da sempre.

Via Wordwrite

A chi importa della famiglia da cui vieni?

[audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/07/We-Are-Golden.mp3]

Teenage dreams in a teenage circus
Running around like a clown on purpose
Who gives a damn about the family you come from?
No giving up when you’re young and you want some

Running around again
Running from running

Waking up
In the midday sun
Whats to live for?
You could see what Ive done
Staring at emotion
In the light of day
I was running
From the things that youd say

We are not what you think we are
We are golden, we are golden.
We are not what you think we are
We are golden, we are golden.

Teenage dreams in a teenage circus
Running around like a clown on purpose
Who gives a damn about the family you come from?
No giving up when you’re young and you want some

Running around again
Running from running
Running around again
Running from running

I was a boy
At an open door
Why you staring
Do you still think that you know?
Looking for treasure
In the things that you threw
Like a magpie
I live for glitter, not you

We are not what you think we are
We are golden, we are golden.
We are not what you think we are
We are golden, we are golden.

Teenage dreams in a teenage circus
Running around like a clown on purpose
Who gives a damn about the family you come from
No giving up when you’re young and you want some

Now Im sitting alone
Im finally looking around
Left here on my own
Im gonna hurt myself
Maybe losing my mind
Im still wondering why
Had to let the world let it bleed dry

We are not what you think we are
We are not what you think we are
We are not what you think we are
We are golden, we are golden

Teenage dreams in a teenage circus
Running around like a clown on purpose
Who gives a damn about the family you come from
No giving up when you’re young and you want some

Running around again
Running from running
Running around again
Running from running

We are not what you think we are
We are golden, we are golden.

Peccato per la bassa qualità del file audio. Però trovo la nuova canzone di Mika We are golden, veramente carina, orecchiabile ed assolutamente rainbow.

Là, nella terra in cui tutto è strallato*

Direi che è stato un ottimo w-end.

A parte l’inizio, in garage, in garage un po’ traumatico, l’ansia di arrivare in tempo a Cascina Gobba a recuperare Gios a causa del solito Bybritardo, tutto è andato per il verso giusto.

Qualche chilometro in autostrada per arrivare fino alla destinazione e poi…

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Ottimi padroni di casa, una buonissima compagnia ad attenderci. Una cena fantastica, rilassante, tra antipasti (dimenticati), grigliata di carne (e i miei soliti problemi tecnici per gestirla), bollicine, vino, centrotavola di origami (made in Byb) che reggevano tante candeline (made in Ikea), una gru che cova che svolazzava felice sopra di noi, discorsi più o meno impegnati (soprattutto su Cristina d’Avena e i suoi amici in TV e sul fatto che Maracaibo non è mai stato cantato da Raffaella Carrà).

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Una pesca per liberare di fantastiche cianfrusaglie la soffitta de La Vecchia Marple, la scoperta che qualcuno condivide più o meno il mio stesso lavoro, la controfigura di Edgar, il favoloso completo Jil Sander del nostro Maestro Unico di Stile (che è anche l’unico che ha una personalità forte e il fisico adatto per indossarlo), i vini di Gan (grazie ancora!).

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Un tardo pomeriggio/sera/notte/mattinata fantastica, al fresco, calmi e rilassati.

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Grazie di cuore di tutto.

Per chi ci ha ospitati e per chi c’era 🙂

Alla prossima!

*ovviamente mi riferivo ai caselli autostradali e al tetto della Benettón (sì dice così, o ho ancora sbagliato l’accento, Poto?).

**ovviamente, nessuna foto è stata scattata contro il volere dei soggetti e nessuna foto verrà distribuita senza l’esplicito consenso dei soggetti eventualmente ripresi. Tutto resterà segreto sull’HD del mio Mac, compresa la compromettente foto del flap che non si alza della Batmobile.

Titolo e contenuto (per non parlare delle implicazioni del non scritto)

Buone notizie! “Pestaggio in piazza Bellini, presi gli aggressori di Maria Luisa“.

Peccato che poi, leggendo l’articolo, il tutto viene un po’ ridimensionato.

Diciamo che, ecco, non è che li hanno presi. Si sono presentati più o meno spontaneamente con tanto di avvocati al seguito. E hanno ammesso, candidi candidi loro stavano litigando con un suo amico, lei si è messa in mezzo, urlando loro brutte parole e cosa potevano fare, se non picchiarla, duramente, fino ad arrivare al rischio di farle perdere la vista? Però, ecco, è stato tutto un equivoco. E l’accusa di omofobia è tutta una montatura.

In ogni caso, sono stati denunciati per lesioni gravi. Omofobia? Forse. Ma sarebbe, nel caso, solo un eventuale aggravante.

[L’articolo poi si conclude con dei commenti sulla manifestazione per il g8. Perché?]

Via Fireman

Genova duemilaenove

Sono già passati due giorni.

E ho ancora un bel ricordo di Genova, di come ci ha accolto con simpatia, affetto e curiosità.

La città sembrava viva e attenta a questo fiume di gente che l’attraversava, al contrario di una Bologna quasi indifferente l’anno scorso.

Un corteo forse troppo lento, a causa delle strette vie di Genova.

Ma l’idea è che eravamo in tanti. Allegri e felici.

Mi sembra ci siano state poche baracconate, che di solito sono quelle che fanno audience ai telegiornali. Telegiornali e media che – come al solito – hanno taciuto l’evento. Tranne – ed è la cosa strana – il Secolo XIX, che ha addirittura dedicato un articolo in prima pagina sabato e l’intera prima pagina dell’inserto locale il venerdì.

Eppure c’eravamo. Ed eravamo anche in tanti.

La città di è accorta di noi. Noi ci siamo accorti della città.

Forse era voglia di risollevarsi dalla tragedia del G8, forse perché come città di mare Genova è sempre stata abituata a gente che va e che viene.

Però un grazie è doveroso.

Un grazie alla città, ai cittadini, alla Sindaco.