Su un treno de Le Nord dopo un anno circa. Fa di nuovo freddo. Serve ancora fortuna per trovare il vagone con la temperatura giusta.
Il viaggio è sempre più o meno quello. Ma la meta è diversa. Così saltano fuori strane sensazioni, difficili da spiegare e da capire.
Ancora un’ora.
E si inizia.
Archivi categoria: Me or Not?
Inutili (discussioni)
Volevo vederle con calma a lavoro ed essere comodo anche a stamparle.
Ma alla fine, tra una storia e l’altra (stavo pur sempre lavorando) non l’ho fatto.
Così, arrivato a casa, sapevo che avrei dovuto affrontare non solo la scomodità di avere la stampante nell’altra stanza, ma anche di qualcuno che si sarebbe svegliato, accorto che avevo acceso il modem e avrebbe avuto da ridire.
CVD, ovviamente. Perchè è tardi, domani devo alzarmi presto, perchè ci potevo pensare prima.
E io sono arrabbiato, come al solito. E stufo, di queste discussioni inutili.
Sto maturando la convinzione che, io, non riuscirò ad andare avanti così.
E voglio andarmene, il prima possibile.
Peccato che frequentare design comporta un’aumento delle spese e una diminuzione dello stipendio, avendo chiesto il part-time.
E così, sono bloccato, per almeno 3 anni.
Perchè mi sono iscritto? In fondo, sapevo a cosa stavo andando incontro. In fondo, sapevo che non sarebbe stato facile. Sono il solito imbecille che non riesce a valutare nulla e sbaglia sempre. In ogni, più piccola decisione.
Meno 1
Domani è il grande giorno.
Si inizia.
Però, forse, dovrei vedere in quale aula ho lezione e scoprire dov’è.
Giusto per evitare di perdermi o sbagliare aula già il primo giorno.
Beccato, di nuovo
Ti avevo chiesto di non googlarmi più.
Nonostante la tua promessa, te ne sei fregato.
Te ne sei fregato settimana scorsa. E hai già dimenticato cosa è successo?
Ma te ne sei fregato di nuovo.
Sì, ti ho scoperto. Sei arrivato qui, da Google.
No? E invece sì. Alle ore 08:09:33 del 2008-09-26. Sei approdato alla home e poi hai letto l’archivio di settembre.
Poi, non contento alle ore 18:11:32, sei ritornato, sempre da Google, con le stesse keywords. Hai letto ancora l’archivio di settembre, poi sei approdato al tag web.
Ero felice, contento e fiducioso.
Ora sono deluso, arrabbiato (nero) e letteralmente sconcertato dal tuo comportamento.
Vuoi, volete lasciarmi vivere? Ca**o!
Smettela di starmi addosso, di opprimermi, di soffocarmi!
Smettela di fare promesse, dire belle parole. E rimangiarvele subito.
Io sono stufo.
Non posso più andare avanti così.
Avevamo un patto per l’università .
Io rinunciavo a parte della mia indipendenza, per poter frequentare. A condizione però che qui, in casa, ci fossero le condizioni giuste, delle condizioni migliori.
Beh, queste non lo sono.
Per nulla.
E inizio a pensare che ho sbagliato.
Sbagliato ad ascoltare chi mi consigliava di fare di tutto per recuperare il rapporto con voi, perchè siete la cosa più importante della mia vita. E sapete chi me lo aveva detto? Ironia del destino, proprio colui che voi mi state impedendo in tutti i modi di vedere.
Ho sbagliato ad ascoltarlo.
Ho sbagliato a credervi.
Ho sbagliato a pensare che le cose possono migliorare.
Come sempre, è tutta e solo una misera e instabile facciata.
Ma vi rendete conto che mi avete fatto stare male?
Vi rendete conto che mi state facendo male?
E vi rendete conto che, imperterriti, continuate a farmi male, malissimo?
Voglio andarmene. Andarmene da queste quattro mura. E non vi voglio più vedere.
Anche se ciò significherà rinunciare ai miei sogni. E per questo, vi ringrazio. Ora siete contenti e soddisfatti?
Spese folli, biglietti e abbonamenti
Oggi, giretto per Milano con una mia carissima amica.
Semplicemente per svaligiare una Feltrinelli di libri della Taschen su loghi, impaginati, web design. Giusto per iniziare a crearci una libreria da cui prendere spunti creativi. Per il nostro futuro, per la nostra cultura, per il nostro lavoro.
E, nel frattempo, chiacchere, chiacchere e chiacchere. Quei momenti di pace e tranquillità con un’amica che mi mancavano da un sacco. E di cui avevo abbastanza bisogno dopo la frenesia degli ultimi giorni.
Peccato, però, per le tempistiche ristrette e l’impossibilità , per Love, di raggiungerci.
Poi, il ritorno a casa.
E un giro sul sito della facoltà . E lì, sulla home, sono uscite. Le famose ALLL-LLLLO-CAAAA-ZIOOOOO-NIII, quelle di cui mi parlava la tipa della segreteria didattica. Sostanzialmente, la suddivisione definitiva nelle varie sezioni. E come speravo, mi è andata bene. Così, non avrò troppi problemi con il lavoro, a conciliare le due cose.
E così, ora, c’è quasi tutto. Lunedì si inizia.
Ho controllato i costi di abbonamenti/biglietti per capire cosa mi conviene di più. Ho cercato le tessere e, fortunatamente, sono ancora valide.
Ora, però, devo pensare a cosa mi potrebbe servire.
Mi manca, praticamente, tutta la cancelleria. Devo comprare quaderni e blocchi per appunti. E capire anche cosa serve ad un buon studente di design.
Già , oggi, in libreria, mi prudevano le mani. Volevo prendermi un’altra Moleskine, questa volta, però, l’agendina. La più piccola possibile, versione 2008/09. Però c’era solo la weekly + spazio per gli appunti. Ma lo spazio per gli appuntamenti mi sembrava veramente poco. Ci penserò poi.
Però volevo comprarmi anche gli Stabilo, rigorosamente punta fine. Anche se so che sarebbe più che altro uno sfizio, almeno per il momento.
E poi l’Eastpack. L’ho tanto voluto. Ma ora mi va stretto. Mi sono lasciato omologare, attrarre dal suo verdone. Eppure è tanto comodo!
Poi, anche l’iPhone è pronto. Pronto a connettersi al wi-fi di BVS, dopo la procedura (incasinata) per ottenere il certificato di autenticazione.
E non so. In realtà mi sento un po’ strano.
Inizio già ad aver paura di fallire, non riuscire a coniugare il tutto.
So che è inutile avere paure del genere, ora, che non ho neanche cominciato.
Devo solo avere fiducia nelle mie capacità . Recuperare il tempo perso. Darmi da fare. Far venir fuori quanto valgo.
Devo vincere.
Devo vincere questa sfida.
Soprattutto ora, che finalmente posso vivere qualcosa che io ho scelto, per me stesso.
2/2
Ho avuto la conferma.
Ho superato anche l’altro test d’ingresso.
Bene.
Ottimo.
Ho superato entrambi i test d’ingresso.
E ne avevo fatti due, perchè dovevo avere la possibilità di fare qualcosa nel caso in cui uno andasse male.
E dire che prima avevo in mente di scegliere altro.
E invece, poi, ho cambiato idea.
E lunedì inizierò il percorso che volevo iniziare quattro anni fa.
E lunedì inizierò il percorso che dovevo iniziare quattro anni fa.
Però no, questo non vuole essere un post di rimpianti e recriniminazioni.
No.
Se ora sono dove sono lo devo al mio passato.
E, che cavolo!
Io sono bravo.
Due su due.
Superati.
Autostima, per una volta, oltre il cielo.
Abbracci
Malditesta.
Forte mal di testa.
Annulli, all’ultimo, con troppa superficialità , un impegno.
Un impegno che tu avevi preso, per te stesso, chiedendo l’aiuto e la compagnia della persona più importante nella tua vita.
E tenti di continuare a dormire, per tentare di stare meglio, fregandotene dei telefoni che continuano, all’infinito, a squillare. Anche perchè poi, in realtà , non sai neanche cosa dire e vuoi evitare di parlare.
Poi leggi una mail di risposta.
E poi senti l’antifurto che viene disattivato e la porta di casa che si apre.
E arriva Papà , venuto a casa, facendo 60 km di fretta, per pranzo, da lavoro.
E la prima cosa che fa è correre verso di te ed abbracciarti.
Ed ecco, in quel momento, ti senti, letteralmente, una merda.
Lettere elettroniche al padre
Vuoi sapete cosa avevo?Niente.Mi hai dimostrato ancora una volta che non avete alcuna fiducia in me.Perchè non solo mi hai cercato su Google giorni fa, mi avevi già detto che la foto su Facebook non ti piaceva e già ti avevo detto che a me questa cosa – che tu mi cerchi – mi dava fastidio.E invece no.Hai continuato.E probabilmente hai cercato pagine su pagine su pagine.E non contento l’hai pure stampato.Però io, questa sera, volevo solo parlare con te dell’università .Volevo confrontarmi un po’ con te, volevo sentire i tuoi consigli, anche per quel che riguarda il lavoro.Se presentare direttamente le dimissioni o se valeva la pena provare a chiedere se potevano lasciarmi un pomeriggio libero in più, in modo da poter seguire i laboratori obbligatori e continuare con il lavoro.Avevo riflettuto e pensato.E dopo giorni ero finalmente contento.Perchè avevo risolto che, alla fine, avendo superato il test, è inutile rinunciare a quest’occasione, che forse aspettavo da quattro anni.Che non ha senso voler andare via di casa, rischiare di perdervi e rinunciare alla mia istruzione e ad un futuro probabilmente migliore.Questa casa è anche la mia casa.E io ci voglio rimanere.Ci voglio rimanere, con te e la mamma.E voglio lottare perchè le cose tra noi si sistemino.Però, da parte vostra, mi sembra di avere solo riscontri negativi.Sembrate non vedere gli sforzi che sto facendo in questi giorni per affrontare la situazione.E sembra che volete comunque continuare a controllarmi e togliermi la possibilità di vivere la mia vita, frequentare le persone che voglio, di sbagliare e imparare dai miei errori.E sembra che non vogliate concedermi un minimo di fiducia.
Come non detto
Uno è risoluto, pieno di buoni propositi e guarda con sguardo fiducioso davanti a sè.
Poi arriva a casa e scopre che il padre, ancora una volta, ha googlato il suo nome.
E mentre prima si era fermato a guardare (e ovviamente commentare negativamente) la foto su Facebook (maledetto Facebook!), ora si è pure messo a spulciare i vari messaggi inviati ad un gruppo yahoo che seguiva per lavoro.
E si è pure preso la briga di stamparli.
Poi, si meraviglia pure per il fatto che questa ossessione del googlarmi giorno dopo giorno (la critica su FB era arrivata settimana scorsa) e spulciare a mano link di link di link, mi fa arrabbiare.
E direi pure che cozza pesantemente col nuovo concetto di fiducia che pensavo avessimo instaurato.
Ora ci manca pure che riesca a trovare il modo di fare un whois al contrario e che arrivi su queste pagine.
Sinceramente, che ci provi pure.
Ma io, nel frattempo, mi sono già stufato di essere risoluto, pieno di buoni propositi e guardare con sguardo fiducioso davanti a me.
Telefonate e commenti
Sarà , ma a me parlare con la Bergamasca fa bene.
E fa piacere leggere e riflettere su quello che voi mi scrivete. E sento che, intorno a me, ho un sacco di persone che, chi più, chi meno, ci tiene a me.
Via la tristezza, via le crisi e un po’ più di risoluzione e fermezza guardando il mio futuro e la mia situazione.
È stupido lasciare sfuggire l’occasione che aspetto da almeno 4 anni.
È stupido fare di tutto per uscire di casa, a 23 anni, per cosa, poi? Non risolvere il problema con i miei e – forse – faticare a vivere e fare molti sacrifici.
Quindi, signori miei, quella è la mia casa ed è giusto che ci viva ancora, fin quando ne avrò bisogno.
Quella è la mia famiglia e devo darmi da fare perchè i rapporti si sistemino.
Quello è il mio futuro e ci devo almeno tentare.
E mal che vada, per una volta nella mia vita, non avrò rimorsi.